Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste
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2<br />
s D 1<br />
=<br />
2<br />
100(100<br />
⎡2(100<br />
− 2)<br />
⎢<br />
−1)<br />
⎢⎣<br />
− (2 × 100<br />
3 3 3 3 3 2 2 2 2 2<br />
(.75<br />
+ .1 + .05 + .05 + .05 ) + (.75<br />
+ .1 + .05 + .05 + .05 )<br />
2 2 2 2 2 2<br />
− 3) (.75<br />
+ .1 + .05 + .05 + .05 )<br />
2(196 × .4233+<br />
.58 − (197 × .3364) 82.952 + .58 − 66.271 17.261<br />
=<br />
=<br />
= = 0.003487<br />
9900<br />
4950 4950<br />
⎤<br />
⎥ =<br />
⎥⎦<br />
Z<br />
D<br />
=<br />
.5454 − .4242<br />
0.0013331+<br />
0.003487<br />
=<br />
.1212<br />
0.06943<br />
= 1.746<br />
Consultando la Tab. 4.5 ve<strong>di</strong>amo che il valore z trovato (1.746) e’ inferiore al valore z (1.960)<br />
per il test a due code in corrispondenza della probabilita’ 0.05. Da questo fatto deduciamo che,<br />
anche in questo caso, i due in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>di</strong>versita’ misurati con l’in<strong>di</strong>ce PIE possono essere considerati<br />
non statisticamente <strong>di</strong>versi al livello <strong>di</strong> significativita’ 0.05. Possiamo, pero’, aggiungere un’ulteriore<br />
osservazione. Leggendo i valori della tabella possiamo notare che il valore <strong>di</strong> z trovato e’ compreso<br />
tra il valore 1.960 e il valore 1.645 in corrispondenza del livello 0.1. Cio’ ci <strong>di</strong>ce che la probabilita’ <strong>di</strong><br />
trovare valori assoluti uguali o superiori a quello trovato e’ compresa tra il 5% e il 10%. Infatti, la<br />
probabilita’ esatta, calcolata con il software specifico, e’ 8.09%. Pertanto se le entropie <strong>di</strong> Shannon<br />
tra le due dune possono praticamente considerarsi uguali per l’elevata probabilita’ associata al test<br />
relativo, le <strong>di</strong>versita’ <strong>di</strong> Gini, piu’ sensibili alla dominanza, pur essendo statisticamente non<br />
<strong>di</strong>fferenti, non sono cosi’ simili come quelle <strong>di</strong> Shannon essendo la probabilita’ associata al test<br />
molto piu’ bassa. I grafici delle funzioni <strong>di</strong> alfa e beta <strong>di</strong>versita’ descritti nel prossimo paragrafo<br />
confermano queste caratteristiche dei dati.<br />
10.2 FUNZIONI UNIFICANTI LA DIVERSITA’<br />
Un'altra maniera piu' visiva per avere informazioni sulle due componenti della <strong>di</strong>versita', utili<br />
nel confronto tra comunita' <strong>di</strong>stinte, e' quello <strong>di</strong> costruire i grafici relativi ai cosiddetti profili <strong>di</strong> α<br />
(alfa) o β (beta) <strong>di</strong>versita' come mostrato per le due comunita' vegetali <strong>di</strong> dune dell'esempio 10.1.5<br />
in Fig. 10.1 e in Fig. 10.2.<br />
Alfa e beta <strong>di</strong>versita’ sono delle funzioni che al variare <strong>di</strong> un parametro (rispettivamente α e<br />
β) esprimono il continuum esistente tra le <strong>di</strong>verse misure <strong>di</strong> <strong>di</strong>versita’.<br />
Alfa-<strong>di</strong>versita' e' chiamata la funzione <strong>di</strong> Reyni che rappresenta la forma generalizzata<br />
dell'entropia <strong>di</strong> Shannon. Facendo variare il parametro α si ottengono sia l'entropia massima (α =<br />
0), sia l'entropia <strong>di</strong> Shannon (α = 1) 24 , sia il logaritmo negativo dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Simpson (α = 2).<br />
⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯<br />
24 L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Shannon corrisponde al valore limite della funzione per α tendente a 1.<br />
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