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Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste

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numeri 1,2,3,4,5 attribuendo agli stati piu’ naturali valori bassi o anche in senso inverso 5,4,3,2,1<br />

attribuendo agli stati piu’ naturali valori alti. Cio’ che e’ importante e’ mantenere l’or<strong>di</strong>ne e<br />

ricordarsi con che valori si definisce.<br />

Nella scala intervallare i punti della scala sono posti a intervalli uguali l'uno dall'altro.<br />

Questo fa si' che venga assegnata una misura significativa alla <strong>di</strong>fferenza tra due oggetti. Pertanto<br />

non solo si potra' affermare che l'oggetto A e', per una certa variabile, maggiore dell'oggetto B,<br />

ma anche che e' <strong>di</strong>fferente da B <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong> unita'. Formalmente si ha:<br />

se X A > X B ,<br />

allora A e' (X A - X B ) unita' piu' grande <strong>di</strong> B<br />

La scala intervallare e' definita quando si sono fissati arbitrariamente l'unita' <strong>di</strong> misura e il<br />

punto d’origine zero. Le scale <strong>di</strong> questo tipo sono adatte ad una trasformazione lineare, poiché in<br />

esse sono significative le <strong>di</strong>fferenze tra i valori della scala. Le scale che misurano la temperatura in<br />

gra<strong>di</strong> centigra<strong>di</strong> (°C) e Fahrenheit (°F) ne sono un classico esempio. Pertanto se il 21 <strong>di</strong>cembre si<br />

registrano a Roma +10 °C (+50 °F) e a Bolzano –5 °C (+23 °F), si potra' <strong>di</strong>re che a Roma ci sono<br />

15°C (27°F) in piu' rispetto a Bolzano e non soltanto che a Roma fa parecchio piu' caldo che a<br />

Bolzano. Le due scale <strong>di</strong> misura della temperatura sono legate tra loro dalla relazione lineare °F=<br />

9/5°C + 32 che commuta i gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> una scala in gra<strong>di</strong> equivalenti dell’altra. Questo fa si’ che<br />

intervalli <strong>di</strong> temperatura, espressa nelle <strong>di</strong>fferenti unita’, siano tra loro proporzionali. I rapporti tra<br />

le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> temperatura sono pertanto in<strong>di</strong>pendenti dall’unita’ <strong>di</strong> misura e dal punto zero.<br />

La scala razionale o <strong>di</strong> rapporti e' una scala intervallare con un punto zero significativo.<br />

Questo significa che lo zero non e' stato preso arbitrariamente, ma in<strong>di</strong>ca l'assenza <strong>di</strong> valore della<br />

grandezza misurata. Pertanto se la misura della variabile X su A e maggiore <strong>di</strong> quella su B, oltre<br />

ad in<strong>di</strong>care <strong>di</strong> quante unita' la prima misura e' piu' grande della seconda, si puo' anche <strong>di</strong>re che A<br />

e' un preciso numero <strong>di</strong> volte, equivalente al rapporto tra le due misure, superiore a B. Cioe':<br />

se X A > X B ,<br />

allora A e' X A / X B volte piu' grande <strong>di</strong> B<br />

Variabili misurate su scala razionale sono, ad esempio, il peso, la lunghezza, il ph ed anche la<br />

temperatura in gra<strong>di</strong> Kelvin (°K) la cui scala ha uno zero assoluto a <strong>di</strong>fferenza dello zero arbitrario<br />

della scala Celsius. Pertanto <strong>di</strong>re che la temperatura <strong>di</strong> Roma e' piu' elevata <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong><br />

volte rispetto a quella <strong>di</strong> Bolzano acquista significato solo se le temperature sono espresse in gra<strong>di</strong><br />

Kelvin.<br />

E' sempre possibile il passaggio da una scala razionale ed intervallare ad una or<strong>di</strong>nale e/o<br />

nominale. Questa trasformazione è chiamata processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scretizzazione delle variabili e puo'<br />

arrivare fino alla trasformazione completa delle variabili continue in variabili binarie<br />

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