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Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste

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3.2 TIPI DI VARIABILI<br />

Come in<strong>di</strong>ca il nome stesso, una variabile puo' assumere un qualunque valore entro uno<br />

specifico insieme o intervallo <strong>di</strong> valori, detto dominio o campo <strong>di</strong> esistenza della variabile. Ad<br />

esempio il dominio della variabile ph e' l'insieme <strong>di</strong> valori compresi tra 0 e 14, quello <strong>di</strong> una<br />

qualsiasi variabile espressa in percentuale varia tra 0 e 100. Se la variabile puo' assumere solo un<br />

valore, e' detta costante.<br />

Le variabili si <strong>di</strong>stinguono in continue e <strong>di</strong>screte. Le prime sono quelle che, almeno in via<br />

teorica, possono assumere un qualunque valore, e quin<strong>di</strong> infiniti valori, entro il proprio dominio, le<br />

seconde quelle che possono assumere solo determinati valori. Il peso del raccolto <strong>di</strong> un campo <strong>di</strong><br />

grano misurato in tonnellate, come pure la quantita' <strong>di</strong> pioggia mensile caduta in una regione<br />

misurata in millimetri sono entrambi esempi <strong>di</strong> variabili continue, mentre il numero <strong>di</strong> ni<strong>di</strong> <strong>di</strong> uccelli<br />

avvistati in un bosco o la popolazione delle regioni d'Italia sono variabili <strong>di</strong>screte. I dati descritti da<br />

una variabile continua o <strong>di</strong>screta, sono detti rispettivamente dati continui o <strong>di</strong>screti.<br />

In generale le misurazioni strumentali generano dati continui, mentre le enumerazioni o<br />

conteggi generano dati <strong>di</strong>screti.<br />

Piu' spesso il concetto <strong>di</strong> variabile viene esteso anche a caratteristiche non numeriche ma<br />

qualitative. Ad esempio il colore che viene osservato nei vessilli dei fiori e' una variabile che puo'<br />

assumere i valori " rosso, giallo, bianco, etc.". I valori che queste caratteristiche possono assumere<br />

sono in<strong>di</strong>cati come stati delle variabili (modalita', terminazioni, classi e categorie sono altri termini<br />

per in<strong>di</strong>care lo stesso concetto) e possono essere espressi, soprattutto al momento della<br />

tabulazione, anche con dei numeri che, pero', hanno soltanto valore nominale e non quantitativo.<br />

3.3 SCALE DI MISURA DELLE VARIABILI<br />

Da quanto sinora esposto si puo' capire come ciascuna variabile necessiti <strong>di</strong> essere misurata<br />

secondo una scala appropriata. I tipi <strong>di</strong> scala per la misurazione delle variabili sono quattro:<br />

nominale, or<strong>di</strong>nale, intervallare e razionale.<br />

La scala nominale o classificatoria e' il livello piu' basso <strong>di</strong> misurazione ed usa numeri o altri<br />

simboli per una semplice classificazione <strong>di</strong> oggetti. Essa semplicemente <strong>di</strong>stingue tra stati (classi);<br />

cioe' rispetto alla variabile X possiamo solo valutare se due oggetti A e B sono uguali o <strong>di</strong>versi.<br />

Formalmente questo si esprime nella seguente maniera: definite X A e X B le misure della variabile X<br />

su A e B, si ha:<br />

X A = X B o X A ≠ X B<br />

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