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Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste

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humus, una certa collocazione <strong>di</strong>pendente dai valori che la variabile humus assume in essi.<br />

Pertanto, in questo spazio, gli oggetti esaminati possono essere visti sia come punti <strong>di</strong>spersi<br />

sull'asse sia come vettori aventi punto <strong>di</strong> applicazione nell'origine dell'asse (valore 0), <strong>di</strong>rezione<br />

lungo l'asse e norma (lunghezza del segmento compreso tra l'origine e l'estremita' del vettore)<br />

equivalente al valore assunto dalla variabile nell'oggetto. Si puo' vedere che in questo spazio i<br />

punti vicini sono quelli che hanno valori simili e, poiche' giacciono tutti lungo la stessa <strong>di</strong>rezione,<br />

vettori simili sono quelli con lunghezza simile.<br />

4 1 3 2<br />

►<br />

► ► ►<br />

►<br />

0 25 30 50 60 100<br />

humus %<br />

Fig. 6.1 Or<strong>di</strong>namento uni<strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> 4 tipi <strong>di</strong> terreno<br />

lungo il gra<strong>di</strong>ente dell’humus.<br />

Or<strong>di</strong>niamo ora i tipi <strong>di</strong> terreno in or<strong>di</strong>ne crescente secondo il gra<strong>di</strong>ente della granulometria e<br />

riportiamo in grafico (Fig. 6.2) contemporaneamente l'or<strong>di</strong>namento precedente e questo appena<br />

ottenuto. Per fare cio', convenzionalmente, si utilizzano le due variabili come assi perpen<strong>di</strong>colari tra<br />

loro 5 e si collocano i punti dei terreni nello spazio bi<strong>di</strong>mensionale ottenuto con questo sistema <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>nate cartesiane (<strong>di</strong>agramma cartesiano). La posizione dei punti e' determinata dai valori<br />

delle coor<strong>di</strong>nate delle ascisse e delle or<strong>di</strong>nate, cioe' dai valori che le due variabili assumono nei<br />

punti.<br />

Anche nello spazio bi<strong>di</strong>mensionale i terreni possono essere visti sia come punti collocati in<br />

un’area che come vettori congiungenti l'origine <strong>degli</strong> assi ai punti. La lunghezza <strong>di</strong> ciascun vettore<br />

(norma) e’ sostanzialmente la <strong>di</strong>stanza del punto dall'origine (impareremo che si tratta della<br />

<strong>di</strong>stanza euclidea descritta nel paragrafo 7.2). Questa puo’ essere interpretata come la <strong>di</strong>agonale<br />

del rettangolo avente per lati le misure delle due variabili nel punto, cioe' le coor<strong>di</strong>nate del punto<br />

ed e' quin<strong>di</strong> facilmente trovata per applicazione del teorema <strong>di</strong> Pitagora ai lati del rettangolo.<br />

Pertanto, definito x ij l'elemento generico della matrice (2 variabili x n oggetti) la norma del<br />

vettore j nello spazio a due <strong>di</strong>mensioni e' dato da:<br />

⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯<br />

5 Disporre gli assi perpen<strong>di</strong>colari tra loro e' utile per verificare se c'e' una certa relazione tra le variabili<br />

rappresentate sugli assi. Se infatti nel <strong>di</strong>agramma cartesiano i punti non si <strong>di</strong>sperdono in tutto il piano ma si<br />

concentrano lungo una retta od una curva, cio' significa che esiste una correlazione rispettivamente <strong>di</strong> tipo<br />

lineare o non lineare tra le due variabili in questione. Le due variabili che sono state ipotizzate in<strong>di</strong>pendenti<br />

e, per questo motivo, riportate graficamente su assi ortogonali, nella realta' non lo sono; se ne deduce che<br />

la rappresentazione corretta dello spazio a due <strong>di</strong>mensioni per variabili piu' o meno correlate linearmente,<br />

sarebbe quella che riporta due assi non perpen<strong>di</strong>colari tra loro ma aventi un'angolazione variabile <strong>di</strong>pendente<br />

dal grado <strong>di</strong> correlazione.<br />

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