Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste
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varianza tra i gruppi (V inter ) calcolata sulle me<strong>di</strong>e dei valori per gruppo. Entrambe sono espressioni<br />
della varianza totale (V tot ) e sono in relazione con questa tramite la seguente espressione, valida<br />
nel caso <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> uguale numerosita’:<br />
V tot = V intra + V inter (4.26)<br />
o tramite la sottostante equazione applicabile anche a gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferente numerosita’<br />
perche’ considera le devianze [DV, eq.(4.16)], multipli delle varianze, che godono della proprieta’<br />
ad<strong>di</strong>tiva:<br />
DV tot = DV intra + DV inter (4.27)<br />
L’in<strong>di</strong>ce statistico F è calcolato come rapporto tra le due varianze V inter e V intra .<br />
V<br />
V<br />
inter<br />
F = (4.28)<br />
intra<br />
Se la variabilita’ dei gruppi e’ casuale, ci aspettiamo che la variabilita’ all’interno <strong>di</strong> ogni<br />
gruppo (V intra ) sia simile a quella tra i gruppi (V inter ) e in questo caso il rapporto F dovrebbe<br />
tendere all’unita’. Quando la variabilita’ tra i gruppi (V inter ) e’ piu’ grande rispetto alla variabilita’<br />
all’interno dei gruppi (V intra ) si puo’ ipotizzare che la classificazione in gruppi sia effettivamente<br />
giustificata dal fattore che l’ha imposta e l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>venta significativo.<br />
La significativita’ del test F viene vagliata con le relative tabelle in rapporto ai gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> liberta’<br />
associati sia al numeratore (n 1 ) che al denominatore (n 2 ) che sono calcolati nella seguente<br />
maniera:<br />
n 1 = numero <strong>di</strong> osservazioni totali (N) – numero <strong>di</strong> gruppi (4.29)<br />
n 2 = numero <strong>di</strong> gruppi – 1 (4.30)<br />
Come nel test t, anche nell’analisi della varianza l’ipotesi nulla <strong>di</strong>ce che i campioni sono stati<br />
estratti dalla stessa popolazione <strong>di</strong>stribuita normalmente; cio’ comporta che i gruppi a confronto<br />
sono omogenei rispetto alla variabile considerata e che, quin<strong>di</strong>, il criterio con cui sono stati<br />
in<strong>di</strong>viduati e’ ininfluente sulla variabile stessa. L’ipotesi alternativa <strong>di</strong>ce che i campioni provengono<br />
da popolazioni con <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>stribuzioni e, <strong>di</strong> conseguenza, che i gruppi, <strong>di</strong>somogenei rispetto alla<br />
variabile considerata, sono stati influenzati dal fattore scelto.<br />
Un valore significativo del test F nell’analisi della varianza in<strong>di</strong>ca che esiste una <strong>di</strong>fferenza tra<br />
i gruppi comparati che, pertanto, non possono essere considerati appartenenti alla stessa<br />
popolazione; piu’ precisamente esso <strong>di</strong>ce che almeno uno dei gruppi comparati <strong>di</strong>fferisce<br />
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