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Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste

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S −1<br />

R3<br />

= (10.3)<br />

ln N<br />

10.1.2 In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>di</strong>versita’<br />

Tra le misure <strong>di</strong> <strong>di</strong>versita' che considerano sia la ricchezza che l’equitabilita’ delle specie,<br />

quelle basate sulla teoria dell'informazione sono le piu' utilizzate. Di queste la piu’ nota e’<br />

l'entropia <strong>di</strong> Shannon:<br />

H<br />

S<br />

= −∑ p ln p<br />

(10.4)<br />

i=1<br />

i<br />

i<br />

nella cui formula S rappresenta il numero <strong>di</strong> specie e p i la proporzione <strong>di</strong> abbondanza<br />

corrispondente alla i-esima specie data dal rapporto tra la sua abbondanza e l’abbondanza totale<br />

<strong>di</strong> tutte le specie della comunita’ (n i /N). Per il carattere logaritmico della funzione, l’in<strong>di</strong>ce non<br />

assume mai valori elevati; nelle comunita’ stu<strong>di</strong>ate essi sono compresi generalmente tra 1.5 e 3.5<br />

e solo raramente sorpassano 4.5. L’in<strong>di</strong>ce varia da un valore minimo uguale a 0, quando e’<br />

presente una sola specie, ad un valore massimo che <strong>di</strong>pende dal numero <strong>di</strong> specie riscontrate e dal<br />

loro grado <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione.<br />

Il semplice valore <strong>di</strong> entropia cosi' calcolato combina le due componenti della <strong>di</strong>versita’ in<br />

maniera tale che non e' piu' possibile valutare il contributo dato all'in<strong>di</strong>ce da parte della sola<br />

molteplicita' o della sola equitabilita'. Pertanto anche il confronto tra due valori <strong>di</strong> entropia misurati<br />

su due comunita' <strong>di</strong>stinte puo' non essere <strong>di</strong> aiuto nel <strong>di</strong>fferenziarle strutturalmente poiche’ le due<br />

comunita' potrebbero avere due valori <strong>di</strong> entropia uguali, ma nella prima comunita' il valore<br />

potrebbe <strong>di</strong>pendere da una grande ricchezza <strong>di</strong> specie (elevato contributo all'in<strong>di</strong>ce da parte della<br />

molteplicita'), mentre nella seconda comunita’ potrebbe essere determinato da una ottimale<br />

equi<strong>di</strong>stribuzione dei valori quantitativi delle specie pur presenti in numero minore rispetto alla<br />

prima (elevato contributo all'in<strong>di</strong>ce per opera dell'equitabilita'). Un esempio <strong>di</strong> questa situazione è<br />

riportato al paragrafo 10.1.5.<br />

Da quanto sinora detto si deduce che, in una comunita' con una determinata composizione<br />

specifica, l'entropia massima e' quella che si avrebbe se tutte le specie avessero la stessa<br />

abbondanza 23 . La formula dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> entropia massima e’ ricavabile dalla formula dell'entropia <strong>di</strong><br />

Shannon che, nel caso in cui le proporzioni delle specie sono tutte uguali, si semplifica in:<br />

⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯<br />

23 Questa e’ una situazione solo ipotetica perche’ in natura a livello biologico questo tipo <strong>di</strong> uniformita’<br />

praticamente non esiste. La massima equi<strong>di</strong>stribuzione riscontrata tra le specie e’ quella predetta da modello<br />

“broken stick” <strong>di</strong> MacArthur descritto nel paragrafo 10.4.<br />

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