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Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste

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Y<br />

Y<br />

y 2<br />

y 1<br />

a<br />

b<br />

4 a<br />

3<br />

2<br />

1<br />

c<br />

d<br />

b<br />

x 1 x 2<br />

X<br />

1 2<br />

3<br />

4<br />

X<br />

Fig. 7.1 – Rappresentazione grafica della<br />

<strong>di</strong>stanza euclidea in uno spazio a due<br />

<strong>di</strong>mensioni. Essa e’ il segmento che<br />

unisce i punti a e b.<br />

Fig. 7.2 – Esempio <strong>di</strong> come la <strong>di</strong>stanza<br />

euclidea puo’ essere maggiore tra oggetti simili<br />

che tra oggetti non aventi nulla in comune.<br />

La <strong>di</strong>stanza euclidea ha un inconveniente <strong>di</strong> cui bisognerebbe tenere conto in certe<br />

circostanze. Essa puo’ risultare inferiore tra due oggetti completamente <strong>di</strong>versi che tra due molto<br />

simili. La Fig. 7.2, che riporta i valori della Tab. 7.1, mostra graficamente questa situazione: si puo’<br />

osservare come tra gli oggetti c e d, che non hanno niente in comune, c’e’ una <strong>di</strong>stanza inferiore a<br />

Tab. 7.1 Tabella in cui quattro oggetti sono<br />

descritti da 2 variabili. Si noti che gli oggetti<br />

c e d non hanno nulla in comune.<br />

a b c d<br />

x 2 4 0 1<br />

y 4 3 1 0<br />

quella tra a e b.<br />

Per superare questo inconveniente, che si<br />

puo’ verificare quando nella matrice dei dati ci sono<br />

parecchi valori uguali a zero, si applica la <strong>di</strong>stanza<br />

euclidea dopo aver normalizzato gli oggetti secondo<br />

la (5.8). Questa trasformazione, uniformando la<br />

lunghezza dei vettori-oggetto, colloca tutti i puntioggetto<br />

sulla superficie <strong>di</strong> un’ipersfera <strong>di</strong> raggio unitario e fa si’ che la <strong>di</strong>stanza euclidea vari tra 0 e<br />

√2. E’ sempre √2 quando due oggetti non hanno nulla in comune ed e’ uguale a 0 quando i due<br />

oggetti sono uguali, cioe’ hanno una posizione coincidente nello spazio. La <strong>di</strong>stanza euclidea cosi’<br />

trasformata prende il nome <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza della corda perche’ misura il segmento (corda) che<br />

sottende l’arco che unisce i due punti-oggetto nella superficie ipersferica. Essa puo’ essere<br />

calcolata <strong>di</strong>rettamente secondo la seguente formula:<br />

m<br />

⎛<br />

⎞<br />

⎜ ∑ xiaxib<br />

⎟<br />

i=<br />

1<br />

D<br />

corda<br />

= 2⎜1−<br />

( a,<br />

b)<br />

⎟<br />

2 2<br />

(7.2)<br />

⎜ ∑ xia<br />

∑ xib<br />

⎟<br />

⎝<br />

⎠<br />

7-75

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