12.07.2015 Views

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Rapporto di ricerca nella regione Veneto99/ L’approccionormativoalle mutilazioni<strong>dei</strong> <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong>:l’esperienza delleforze dell’ordine /di Paola Deganioggetto del colloquio. Infatti, nell’arcodi poche settimane, due fatti di cronacaavvenuti rispettivamente a Treviso ea Bari, dove si era verificato il decessodi due bambini di origine nigeriana inseguito ad interventi di circoncisionerituale maschile effettuati al di fuoridi strutture ospedaliere e senza alcunaprecauzione di tipo igienico-sanitario,avevano riportato all’attenzione l’esigenzadi tutelare le fasce più deboli, soprattuttoi più piccoli, da pratiche consuetudinarie erituali condotte al di fuori di quei contestidi sicurezza che le rendono possibilianche nel nostro paese, quando non sianoesplicitamente vietate.Le interviste effettuate con alcunirappresentanti delle forze dell’ordine e conun rappresentante della magistratura sonostate orientate a verificare la conoscenzasul piano professionale del fenomenodelle mutilazioni <strong>dei</strong> <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong> el’impatto della nuova normativa nazionale,cioè dell’introduzione, con la Legge 7/2006,Disposizioni concernenti la prevenzione eil divieto delle pratiche di mutilazioni degliorgani <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong>, dell’art. 583-bisdel Codice penale, che prevede alcomma 1il delitto di mutilazioni <strong>genitali</strong> eal comma 2 quello di lesioni <strong>genitali</strong>.Nel dialogo con gli interlocutori siè tentato di mettere a fuoco alcuniaspetti del fenomeno delle mutilazioni,considerando soprattutto la scarsitàdella casistica esistente sotto il profiloinvestigativo e giudiziario, non solosuccessiva all’adozione della nuovalegge, ma anche precedente, quando lecondotte di mutilazioni <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong>rientravano nell’ambito del reato di lesionipersonali, e perciò la loro repressionepassava attraverso l’utilizzo degli artt. 582e 583 del Codice penale.Le interviste sono state effettuate in unperiodo piuttosto particolare per i temiLa questione del ricorso a usanze econsuetudini dalle quali può scaturireun danno alla persona sul piano fisico,psicologico e sessuale è ovviamenteconnessa al fatto che negli ultimi annisempre più famiglie di origine africanasi sono stabilite in Italia. Via via che illoro numero cresceva e si registrava unaumento nell’utilizzo <strong>dei</strong> servizi pubblici,soprattutto di pediatria, ostetricia eginecologia, oltre alla medicina di base ea quella di emergenza, nel nostro paesesi è cominciato a parlare della presenza didonne e di bambine portatrici di interventidi escissione e infibulazione. Tale problemaperaltro trovava un riscontro limitato sulpiano della repressione di queste condottequando realizzate in danno di minori odi donne residenti nel nostro territorio;tale esiguità era dovuta anche allascarsa sensibilizzazione degli operatorisanitari e di tutti coloro i quali avrebberoil dovere di segnalare ai servizi sociali,alle forze di polizia e alla magistraturaeventuali situazioni a rischio o i nominativi<strong>dei</strong> soggetti che possono essere statisottoposti a MGF in tempi “sospetti”.In parallelo, si cominciava a registrare unacasistica consistente circa la presenzadi minori di sesso maschile appartenentia comunità etniche e religiose dedite

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!