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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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APPROFONDIMENTI232la cruentazione delle piccole labbra,che vengono fatte aderire in modo dacicatrizzare unite, ricoprendo meatouretrale e introito vaginale.È la forma più drastica e distruttivadi mutilazione che, a causa della suainvasività, comporta drammaticheconseguenze per la salute psichica efisica della donna ed è più comunementeconosciuta come infibulazione;Tipo 4: in questa tipologia sono compresediverse pratiche lesive dell’apparatogenitale femminile che prevedono lalacerazione delle grandi labbra a scopomedico rituale, ad esempio per curarela sterilità, o che prevedono l’esecuzionedi punture, perforazioni o incisioni sulclitoride, grandi e piccole labbra; altreforme prevedono incisioni longitudinalidella vagina allo scopo di farla retrarre(gishiri, praticato ad esempio inpreparazione di un nuovo matrimonio),oppure consistono nella cauterizzazionedel clitoride e <strong>dei</strong> tessuti circostanti onel raschiamento dell’orifizio vaginale(angurya). Tra le varie forme consideratein questa quarta tipologia sono compreseanche l’introcisione, praticata da unatribù australiana e consistente nelladilatazione traumatica della vagina inpreparazione alla prima notte di nozze,nonché l’introduzione in vagina di sostanzevegetali corrosive aventi lo scopodi restringerla o di chiuderla.Inoltre va fatta menzione di altre duepratiche che avvengono a seguitodelle precedenti: la defibulazione e lareinfibulazione.Il termine “mutilazioni <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong>”ha trovato una specifica legittimazionenel corso della terza Conferenzadel Comitato Inter-Africano sulle pratichetradizionali rilevanti per la salutedi donne e bambine/i, svoltasi ad AddisAbeba nel 1990, ma non ha ricevuto unriconoscimento pieno tra le popolazioniinteressate direttamente dalle pratichemutilatorie, che per anni ne hannocontestato la forte connotazione negativa.La denominazione più comune emaggiormente diffusa fra la maggior partedelle popolazioni che praticano le MGF è“circoncisione femminile”.L’uso di tale termine è però oggifortemente in discussione per lasovrapposizione terminologica conla circoncisione maschile, praticadecisamente meno drastica, meno cruentae soprattutto priva di tutta una serie divalenze negative, simboliche e materiali,rispetto a quella che si realizza sulledonne.Altri termini vengono generalmenteusati per indicare la mutilazione genitalefemminile, per esempio quello di sunna,di escissione e di infibulazione odi “circoncisione faraonica”, ma si trattadi interventi connotati l’uno rispettoall’altro in modo diverso.Ci sono quattro ragioni che si ricolleganonella letteratura alla pratica delle MGF.La prima rimanda a motivazioni di tipoculturale, ove viene ad essere interessatoanzitutto il problema dell’identità dellecomunità in cui si praticano le MGF e dirimando la necessità di preservare usanzee tradizioni di un popolo.La seconda rinvia a questioni inerenti lasessualità della donna e i tentatividi esercitare su di essa un controllo di tiposociale mediante la reiterazione di usanzeche di fatto possono implicare gravi disagifisici e psicologici. La terza richiama lepratiche religiose e il loro mescolarsiad elementi culturali. L’ultima ragioneinfine concerne la pressione socialeche una comunità esercita affinchési mantenga in vita una pratica checostituisce un requisito per l’integrazionenella vita di comunità, soprattutto laddovela maggior parte delle donne risultanodi fatto essere mutilate.

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