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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Una ricerca in Friuli Venezia Giulia219che subisce una mutilazione <strong>dei</strong> <strong>genitali</strong>possono essere considerati “colpevoli”o “complici” di un reato e quindipenalmente perseguibili? La tuteladella minore, in questo caso, può essereassicurata attraverso l’allontanamentodal nucleo familiare? Sono gli interrogativiche si è posta una ginecologa dell’IRCCSBurlo Garofolo, quando si è trovata davantiil caso di una bambina somala, così riferitonel colloquio:D. Dottoressa, lei ha seguito pazienti conMGF nella sua esperienza professionale?ha avuto la tua stessa esperienza; ormail’hai avuta ed è vissuta tutto sommato,tra virgolette, bene, può esserti vicina inquesta cosa. Inoltre c’è tutta una relazionefamiliare che per tutte le altre cose tiene,funziona benissimo. Quindi quando voiparlavate delle pene nei confronti <strong>dei</strong>genitori, io pensavo a cosa sia meglionella pratica. (…) Si peggiora la situazionepsichica della bambina, invece di aiutarlae di farle vedere che sua mamma allafine è vissuta, che si possono trovaredelle soluzioni e che la vita è fatta cosìe va avanti, no?”R. Sì, donne sì, ma non ho mai visto unabambina. Anche se una volta in una classe,durante un intervenento che aveva per temal’anatomia sessuale e la procreazione,ho notato una bambina di colore che miseguiva con le lacrime agli occhi e ho avutol’idea di parlare delle MGF, cercandodi sdrammatizzare per rassicurarla nel casole fosse successo. Ho spiegato che era unapratica presente in alcune culture. Parlandocon la bambina, successivamente, mi hadetto che lei aveva avuto questa cosa.Poi l’abbiamo affidata all’operatore sanitariodel Consultorio, era una bambina somala.D. E poi cos’è successo?R. È stata affidata agli operatoridel consultorio; queste pratiche, per quelche ne so io dai racconti, non avvengono inItalia. Le bambine vanno in vacanza dallanonna qualche volta anche senza i genitori equando sono lì le fanno questa cosa.D. Quanti anni aveva la bambina?R. Era in quarta elementare. La sua famiglia,peso le parole, ma se devo giudicarla,una famiglia premurosa e affettuosa versoi figli e io non so, una volta avvenuto questoepisodio, se sia meglio allontanare labambina dalla sua famiglia.Credo assolutamente di no, perché intantoè più rassicurante sapere che tua madreA fronte di questa sensibilità, come giàaccennato, <strong>nelle</strong> testimonianze raccoltesi registra l’assenza di protocollisocio-sanitari specifici e di pratichecomuni di approccio ai casi di MGF;una delle spiegazioni di questa assenzarisiede, probabilmente, nella casisticapoco rilevante sul territorio regionale.Come ricorda un’infermiera dell’ICTP:I protocolli nascono dall’uso perché quandoci si trova di fronte ad una cosa che siripropone in continuazione la prima cosa chesi fa, almeno per noi, è quella di cercare unriscontro legale.Quali sono allora gli approcci “ipotetici”degli/lle operatori/trici sanitari/edavanti a casi di donne o bambinemutilate? A questa domanda alcuni/edottori/esse hanno risposto evidenziandole mancanze del sistema sanitarioin questo ambito:D. Nel caso in futuro aveste delle donnein gravidanza che hanno qualcheforma di mutilazione, voi entrereste anchenel percorso di allontanamento daqueste pratiche?R1. Guardi, questa è una cosa che in realtànoi come gruppo non abbiamo per nientematurato e quindi dipende molto da chemedico questa signora si troverà davanti.

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