Una ricerca in Friuli Venezia Giulia150Nel Friuli Venezia Giulia la popolazionedi origine africana constatava nello stessoperiodo di 12.584 individui, tra i quali 7.887provenienti da paesi nei quali è presente lapratica delle MGF. Come nel resto d’Italia,anche qui l’immigrazione da questi paesisi caratterizza per una forte prevalenzadi individui di sesso maschile, un trend chenel tempo, però, tende a cambiare.Secondo i dati ISTAT, la percentualedelle donne immigrate africane rispetto alnumero totale degli immigrati provenientidall’Africa era intorno al 38,8% nel2002, per salire leggermente nel 2006 a39,8%. Le donne provenienti dai paesi neiquali sono presenti le MGF residenti sulterritorio del Friuli Venezia Giulia sono3.339 e rappresentano il 42% del numerototale degli/lle immigrati/e provenientida questi paesi.Come si evince dalla Tabella 1, tra ipaesi inclusi in questo studio, sulterritorio regionale prevalgono ghanesi,nigeriani/e, senegalesi e burkinabé, checomplessivamente costituiscono circa il70% del nostro campione. Inoltre Costad’Avorio, Congo, Camerun, Egitto, Togo,Etiopia, Angola e Liberia sono i paesidai quali provengono più di 100 individuipresenti sul territorio regionale, mentre glialtri paesi africani interessati dalla praticadelle MGF sono meno rappresentati nelFriuli Venezia Giulia.Per una migliore comprensione delfenomeno e una descrizione dellacomunità africana residente in regione,bisogna osservare anche l’incidenzadel fenomeno delle MGF nel paesed’origine. Come si rileva dalle stimedell’OMS, il fenomeno delle MGF non èugualmente diffuso nei paesi africanie ci sono significative differenze tra ipaesi inclusi in questa ricerca. La praticadelle mutilazioni <strong>dei</strong> <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong>è fortemente diffusa in paesi come laSomalia (il 97,9% delle donne di etàcompresa tra i 15 e i 49 anni sono stateoggetto di qualche tipo di MGF), Guinea(95,6%), Egitto (95%), Sierra Leone (94%),Gibuti (93,1%), Mali (91,6%), Sudan (90%)Eritrea (88,7%), Gambia (78,3%), Etiopia(74,3%), Burkina Faso (72,5%), Mauritania(71,3%); mentre la più bassa incidenza sitrova in paesi come Uganda (0,6%),Camerun (1,4%), Niger (2,2%), Ghana(3,8%) e Togo (5,8%).L’abbandono progressivo delle MGF puòavere un impatto positivo non solo nellaprevenzione di tali pratiche in Italia,ma può anche, tramite i membri delladiaspora come principali “esportatori”<strong>dei</strong> sistemi di valori, contribuireall’abbandono delle MGF nei paesid’origine. In tale luce è importantesottolineare che sul territorio del FriuliVenezia Giulia ci sono più di 2.200 personeprovenienti da paesi nei quali, secondol’Organizzazione Mondiale della Sanità,la pratica è molto o abbastanza diffusa.Nella tabella 1 (pag. 152) si fornisce l’annodel rilevamento statistico (DHS o MICS)per ciascun paese, che non viene piùriportato <strong>nelle</strong> tabelle successive./ Consistenza numericadelle comunità africane <strong>nelle</strong>province della regione /Nella provincia di Udine (tabella 2),la popolazione delle/gli immigrate/iprovenienti dai paesi nei quali è presentela pratica della MGF conta 2.585 persone,ovvero il 32% del campione regionaleanalizzato. La popolazione femminile quiè leggermente più numerosa rispetto allivello regionale del Friuli Venezia Giulia,rappresentando il 46% del campioneanalizzato. Inoltre, la provincia di Udineè la seconda provincia in regione peril numero di alunne provenienti daipaesi inclusi nell’analisi. Quasi il 33%delle bambine del campione regionale
Una ricerca in Friuli Venezia Giulia151analizzato frequenta la scuola privatao statale nella provincia di Udine(168 bambine).Per quanto concerne le comunità dellaprovincia di Udine dove le MGF sonopresumibilmente maggiormente diffuse,si segnala una alta presenza di egiziani/e(3,7% del campione udinese) e di etiopi(3,2% del campione udinese), leggermentepiù presenti in questa provincia che nonnel resto della regione (nel Friuli VeneziaGiulia gli/le egiziani sono intorno al 2,2%e gli etiopi rappresentano l’1,7% del totaledel campione).Soltanto il 3% del nostro campione ècollocato nella provincia di Gorizia(tabella 3). La percentuale delle donnein questa provincia (32% del campioneregionale) è particolarmente bassarispetto ad altre province della regione,una situazione dovuta a una più fortepresenza di senegalesi. Su tutto ilterritorio italiano, l’immigrazione dalSenegal è caratterizzata da una prevalenzadi immigrati di sesso maschile, quasicinque volte più numerosi delle donne.Una prevalenza di senegalesi nel nostrocampione per la provincia di Gorizia(più del 40%), significativamentemaggiore che <strong>nelle</strong> comunità analizzatea livello regionale o a Udine e Pordenone(rispettivamente l’8%, il 6% e il 4%del campione), spiega lo sbilancio a favoredegli uomini nella provincia di Gorizia.Quanto alla popolazione femminile,in questa provincia si contano 77 donne,tra cui 23 provenienti dalla Mauritania,il paese dove più del 70% delle donneha subito questa pratica.L’alta concentrazione degli immigratimauritani (su 56 cittadini provenienti dallaMauritania, domiciliati nel Friuli VeneziaGiulia, 54 vivono in provincia di Gorizia)si rispecchia anche nel numero dellealunne presenti <strong>nelle</strong> scuole di Gorizia.Tutte le sei bambine della Mauritania chevivono nella regione del Friuli VeneziaGiulia frequentano una delle scuolegoriziane, rappresentando il 50%del numero complessivo per Gorizia dellealunne provenienti dai paesi analizzati.Nella provincia di Trieste (tabella 4),la comunità da noi identificata conta 461individui, di cui 144 donne. Similmenteal trend registrato a Gorizia, anche quila percentuale limitata delle donne nelgruppo è dovuta a una forte presenzadi immigrati senegalesi. Di particolareimportanza a Trieste è la comunitàsomala, principalmente concentrata inquesta città (<strong>dei</strong> 62 componenti nelFriuli Venezia Giulia, 40 sono residenti inquesta provincia), la quale si caratterizzada una parte per una forte diffusionedelle pratiche di MGF (ben il 97,9%secondo gli indicatori OMS), e dall’altrada un’immigrazione femminile pari aquella maschile, se non più alta.Quanto al numero delle bambine di questipaesi che frequentano uno degli istitutiscolastici triestini, si tratta di un numeromolto basso: appena 7 bambine secondo idati disponibili, provenienti da Nigeria (3),Senegal (1), Somalia (2) e Uganda (1).La popolazione africana proveniente dallezone ad alta incidenza di MGF residentein provincia di Pordenone (tabella 5)rappresenta la più grande porzione delnostro campione: con i suoi 4.604 membrirappresenta il 58% della comunità inclusain questa analisi. Ghana, Burkina Faso,Nigeria, Repubblica Democratica delCongo e Senegal sono i cinque paesicon la comunità più grande nel gruppo,rispecchiando, a grandi linee, quelleche sono le tendenze registrate a livelloregionale. Anche l’immigrazione femminilein questa provincia rispecchia la situazioneregionale, con una forte presenzadelle donne provenienti dal Burkina Faso.Il numero di bambine in questa provincia èil più alto in regione, con 308 bambine: benil 62% delle alunne di questi paesi presentinel Friuli Venezia Giulia frequenta unadelle scuole a Pordenone.
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