12.07.2015 Views

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Rapporto di ricerca nella regione Veneto79quello che dobbiamo fare, perchétante di queste mamme non sanno chequesta cosa non è accettata in Italia,non sanno che è contro la legge.Questo è il primo punto fondamentale.Inoltre bisogna sensibilizzare le donnespiegando loro che è una cosa che non hapiù senso. Un conto era quando si facevanei tempi antichi, ma adesso bisognachiedere loro: “Ma secondo voi qualisono i vantaggi per le vostre bambine?”.Quindi S. ha iniziato a parlare di questo,nel frattempo c’era un giornalista africanoche era lì per caso e aveva sentito laconversazione, ed è rimasto lì ad ascoltare.Allora S. ha detto innanzitutto che lei nonla praticava e che in Italia non era legale,le ha detto che se avesse voluto, l’avrebbeportata da qualcuno che le avrebbespiegato bene la legge italiana.Le ha detto di lasciar stare sua figlia eanzi, di dire alle sue amiche di smetteredi farlo alle loro figlie. Poi il giornalista haavvicinato S. e le ha detto che era statabrava e che faceva bene a far passare lavoce tra le nigeriane. Però chissà quelladonna se è stata convinta oppure è andataa cercare qualcun altro che lo facessea sua figlia. (B., Nigeria)La gravità dell’evento riportato evidenziadunque una realtà da non sottovalutaree soprattutto la significatività dellapresenza di mediatori e leader di comunitàche possono interagire e collocarsi inun discorso dialogico con i gruppi checontinuano a praticare le MGF seguendo lascia di una tradizione assunta senza alcunacriticità. Diversi sono stati infatti coloro checi hanno riferito di essere stati interpellatida connazionali circa l’opportunità o menodi reiterare la pratica. Riportiamo, a talproposito, il brano dell’intervista con unmediatore culturale senegalese.S.: La tradizione si porta avanti di nascosto.Anzi, nel Sud del Senegal non lo fannopoi nemmeno tanto di nascosto perché èconsiderato un evento.Quindi si celebra come evento?S.: Come un grandissimo evento!Adesso non più perché lo Stato l’havietato, ma fino all’anno scorso o due annifa si celebrava facendo festa, ballando ecantando. Adesso che lo Stato l’ha vietato,i medici vanno in quelle zone ad informarela popolazione. Comunque conosco alcunefamiglie di quelle etnie che vivono qui enon lo fanno più.Come mai? Cosa ha funzionatosecondo te?S.: Lì ha funzionato l’informazione.Si sono resi conto che era una cosasbagliata. Ha funzionato l’influenzadell’Italia, nel senso che, arrivati qui,molti si sono resi conto che in Italiasi può parlare liberamente di qualsiasicosa, mentre in Africa la stessacosa è considerata un tabù.Comunque anche se qualcuno decidedi non farlo, non cerca di convincereil resto della comunità: tutti sanno chemagari una famiglia non l’ha fatta farealla propria figlia, ma non è che questafamiglia poi dice al resto della comunità:“Sbagliate a portare avanti questa pratica”,per evitare di creare conflitti.Addirittura, quando siamo arrivati quinegli anni ’90, alcuni facevano la festaqui e non lì, perché mi è capitato di essereinvitato ad una festa e quando ho chiestoquale fosse l’occasione da festeggiaremi hanno detto che era l’infibulazionedelle bambine.E tu quando eri in Africa ne avevisentito parlare?S.: Lo vedevo! Le vedevo che andavano afarlo. All’inizio, come ti dicevo prima,per me era normale, era una tradizione comeun’altra. L’unica cosa che sapevo è che nonera una cosa religiosa. È stato quando sonoarrivato qui che ho visto che medicalmenteera una pratica pericolosa, che andavacontro i <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> e allora mi sono resoconto che è una cosa da combattere.(S., Senegal)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!