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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Rapporto di ricerca nella regione Veneto37di partenza, così come l’assolutairrilevanza della visibilità o del fenomenotra la comunità somala.Rispetto alle comunità identificate comequalitativamente e quantitativamenterilevanti per la ricerca, pare opportunoanalizzare in modo più specifico, con ilsupporto delle tabelle, la peculiaritàdelle loro presenze <strong>nelle</strong> provincedel Veneto. La diversità delle dinamichemigratorie di questi paesi rendedi certo difficile un discorso descrittivodi portata generale. Le popolazioniafricane hanno infatti elaborato i propripercorsi di inserimento delineandospecificità che si evidenzianonella pronunciata etnicizzazione esegmentazione nel mercato del lavoro,in piccole attività di imprenditoria e nellaconseguente concentrazione abitativa inalcuni capoluoghi e centri urbani di mediagrandezza della regione. Emblematico èil caso del settore della ristorazione edel turismo, che vede una massicciapresenza di egiziani nell’area del venezianoo l’apertura di negozi al dettaglio diprodotti etnici da parte di nigeriani 15 .Altrettanto indicativa è la stabilizzazione diuna significativa comunità ghaniana,che nel vicentino ha trovato un proprioasse di inserimento nel settore dellalavorazione delle pelli.Sono i network sociali che hanno costituitoil canale privilegiato per la migrazioneafricana in Veneto (a differenza di ciò che è15 Accanto ai diversi processi di inserimento edi collocamento nel mercato del lavoro, che nellamaggioranza <strong>dei</strong> casi determinano conseguentementei processi di insediamento nel territorio, vi sonoinoltre le peculiarità che determinano le diversemodalità di interazione e partecipazione nel contestolocale. Una di queste è la dinamicità associativa dellepopolazioni africane. Interessante, anche se forse unpo’ penalizzante per questa ricerca, è la realtà dellapopolazione egiziana nel territorio, per la quale nonsi è individuata nessuna forma di associazionismoo aggregazione con obiettivi di welfaring, culturali,ricreativi o altro.avvenuto in altri paesi europei con passatocoloniale). Tali network hanno infatticonnesso le popolazioni africane in unasorta di complesso reticolo di ruoli erelazioni che hanno preso forma sia nelmercato del lavoro che in quello abitativo.Il legame si è strutturato in una doppiadirezione: tra migranti e area d’origine etra i migranti di più antico insediamentoe i newcomers provenienti da tali aree.Questi legami hanno provveduto negliultimi vent’anni a mantenere in vita lacatena migratoria, convogliando in essail passaggio di informazioni, servizi, beni,sostegno morale e materiale 16 .In merito alla distribuzione degliimmigrati africani nel territorio,si è osservato un progressivo processodi omogeneizzazione, con qualchepeculiarità rispetto alla concentrazionedi alcune comunità in determinate aree.Tutte le province hanno registratosignificativi incrementi. Alla fine del2006, ricalcando peraltro un processogià delineato in passato, le maggioriconcentrazioni territoriali sonoindividuabili tuttavia <strong>nelle</strong> provincedi Treviso, Vicenza, Verona e Padova,<strong>nelle</strong> quali si addensa la maggioranzadella popolazione africana.Di seguito, <strong>nelle</strong> tabelle 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9,sono riportati i dati relativi alle comunitàafricane residenti <strong>nelle</strong> diverseprovince venete.Nella provincia di Verona (tabella 3) apparepiuttosto rilevante la presenza di ghaniani,nigeriani, senegalesi, ivoriani ed egiziani.È anche la provincia con il maggiornumero di guineani.16 Merita un riferimento la peculiarità della migrazionenigeriana in Veneto, nella quale si sono evidenziate negliultimi 10 anni delle forti commistioni con organizzazionicriminali dedite al traffico di droga e di essere <strong>umani</strong>,che si sono configurati tra i più efficienti networkmigratori tra l’Africa e il Nord Italia. In tema cfr: KoserK. 2008, IOM 2000, Liberti S. 2008, Ministero dell’Interno2007, Monzini P. 2004 e 2008.

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