Rapporto di ricerca nella regione Veneto70che se erroneamente acquisito dalledonne diventa, a suo avviso, fallimentare.Inevitabile il confronto con le donne italianeche esercitano diverse professioni ma allequali, in fondo, secondo gli intervistati, nonviene riconosciuta la parità.C.: Per quanto riguarda il fatto di nonmandare le donne a scuola, cito l’esempiodel mio paese dove il mio gruppo etnico èmolto importante. Ad esempio mandarei figli di sangue blu era quasi un peccato,perché non dovevano essere sottoposti allatortura degli insegnanti, perché loro sonosudditi. Non soltanto quindi le donne nonandavano a scuola, ma anche questi qui.(C., Nigeria)G.: Il diritto alla vita per l’Africa è sacrosanto.Tra l’altro il diritto alla vita è il dirittofondamentale <strong>dei</strong> <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> e prima dellamodernizzazione o dell’occidentalizzazioneo della colonizzazione, l’Africa ha avuto lasua organizzazione sociale ben costruita,che rispettava la vita e le leggi, anche quellenon scritte. Vi era tutta un’organizzazione,direi perfetta. C’era il consenso che siriusciva a raggiungere di fronte ai problemiche si ponevano. Tutto cambia nel momentoin cui in una civilizzazione si intromette ilproblema degli interessi. Purtroppo donne,bambini e anziani sono coloro che subisconomaggiormente gli effetti della guerra a causadella loro debolezza. (G., Costa d’Avorio)M.: Quello che abbiamo visto nel filmato 24fa parte del passato. Bisogna distinguere duetipi di Africa, quella di ieri e di oggi.L’Africa di ieri non ha acquisito un minimodi coscienza per poter uguagliare l’occidente,perché? Per esempio per la scuola, i nostriantenati non volevano mandare i bambinie le donne a scuola, per paura di perdere letradizioni. (M., Burkina Faso)24 Nel focus group si è mostrato un filmato sullecampagne di promozione <strong>dei</strong> <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> in SierraLeone. Il filmato mostrava una realtà molto povera nellaquale l’accesso ai <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> è praticamente negato.Ma perché le donne non potevano andarea scuola?M.: Perché secondo la loro filosofia il ruolodella donna è quello di fare da mangiareal marito, questo è lo scopo finale. Ieril’occidente ci ha abbandonati, l’Africaall’Africa, la Francia alla Francia e l’Italia agliitaliani. Invece nessun popolo moderno puòessere felice da solo, ci vuole il confronto.Se quello che abbiamo visto esiste, è perchél’uomo bianco ne approfitta, perché perdifendere i propri interessi ci manda le armimettendoci l’uno contro l’altro.(M., Burkina Faso)B.: Come lui diceva ci sono queste duescuole. L’Africa è divisa in classi e in ruoli.Quindi anche il ruolo tra uomo e donnaera basato su questa cosa. L’occidentale èvenuto, ci ha combattuto, schiavizzato,ha imposto delle sue regole, vietandotantissime cose della vita socialetradizionale. Queste cose non bisognadimenticarle. Gli occidentali sono arrivatida conquistatori e ci hanno sottomessocontro la nostra volontà. Sono venuti,hanno interrotto una cultura e hannovoluto impiantare una loro cultura. È ovvioche dopo questo aspetto, quando tutto èufficialmente finito, ma non ufficiosamente,nell’africano è nata la volontà di non voleraccettare la cultura dell’oppressore.Quindi non era solo la donna a non andare ascuola. Mi ricordo che da piccolo i coltivatorisi rifiutavano di mandare i figli a scuola,in quanto scuola <strong>dei</strong> bianchi. Se la societàera divisa in ruoli, bisogna capire anche ilconcetto della famiglia. Da noi la famigliain riferimento ai matrimoni forzati non erabasata sull’amore occidentale, tanto è veroche da noi ci si sposava a 13 anni. Sin dallanascita c’era la prenotazione attraverso unacollanina che ti mettono al collo.La società era basata su ruoli e la donnaaveva <strong>dei</strong> ruoli ben precisi. La scuolatradizionale che la donna seguiva, così comeanche tutti gli insegnamenti, era quelladelle donne, e quella <strong>dei</strong> maschi era quella<strong>dei</strong> nonni. Avevano due scuole diverse,
Rapporto di ricerca nella regione Veneto71perché dovevano imparare due cose diverse,perché vivevano per quelle cose.Anche rispetto al concetto di poligamia,era la donna che diceva all’uomo: “Guardanon ce la faccio più, prenditi un’altra, cosìdividiamo i lavori!”. Questo perché le donneavevano tanto lavoro: occuparsi <strong>dei</strong> bambini,cucinare e lavorare nei campi. Qui si trattadi vedere l’impatto che l’Occidente vuoletrapiantare in una tradizione che già, dove eognuno rispettava il suo ruolo che ad ognunoandava bene. (B., Mali)D.: È una realtà tra tante realtà.Questo rappresenta soltanto un pezzettinodell’Africa. Se, poi, noi andiamo a vederela società moderna, ad esempio parlo delSenegal che conosco meglio, ultimamenteabbiamo avuto un capo del governofemmina, che neanche l’Italia ha ancoraavuto. Quindi non è che le cose stannocosì. Da noi quando c’è stato il processo dimodernizzazione, donne e uomini andavanoa votare, quindi non è la realtà, può essereparte della realtà nella società moderna.Poi quando si vogliono capire le cose,bisogna andare a capire come era impostatala società tradizionale prima che arrivassel’occidentalizzazione e la mondializzazione,perché <strong>nelle</strong> società tradizionali dove c’erail re c’era anche la regina, che aveva lacapacità di poter anche distruggere il re.Però nella società moderna attuale, le donne,dottoresse, avvocati, ministri, occupanotutti i ruoli che un uomo può occupare.Però quando vai a chiedere della parità tirispondono che è un falso discorso, perchénon è parità. Però si riconosce per ognuno ilsuo ruolo. (D., Senegal)B.: La domanda che bisogna porsi forse èquesta: parlare di pari opportunità nel sensooccidentale come si intende. Va bene secon le pari opportunità porta a più litigi infamiglia, a più divorzi. È questo il problema,perché non si rientra più nel ruolo. Le donneafricane al governo sono forse al 50 %,cosa che qui si verifica in Svezia, ma di fattoquando ritornano nella loro famiglia fannoesattamente il ruolo di donna alla stregua ditutte le altre. (B., Mali)F.: Per potersi confrontare bisognadistinguere tra occhi occidentali e occhiafricani. Qual è il problema in questadiscussione? Il problema è come l’Europavede il ruolo delle donne e come, a suavolta, questo ruolo viene visto dall’Africa.Il problema sta negli occhi occidentali per iquali in Africa mancano i <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong>.Ma affinché si esca da questa ottica,l’Africa deve confrontarsi, dobbiamo dire lanostra. La suddivisione <strong>dei</strong> ruoli tra uomo edonna sta nella cultura.Il ruolo è lo stessodi quello che hanno gli occidentali. Anzi,io posso dire che le donne africane votavanoda anni, hanno incarichi molto importanti,nonostante in occidente le donne sianoemancipate, hanno preso atto della realtà.Ma il problema esiste, perché io laureato<strong>nelle</strong> stesse discipline in cui tu sei laureato,e lavorando negli stessi posti, perché devoguadagnare meno di te? Dov’è il diritto?Non è un diritto. La fortuna dell’Europa stanella base economica, politica, democratica.Se gli africani guardassero cosa vuol diredemocrazia e quali sono i ruolidelle donne,essi sanno. Con l’occidentale, le nostre donnevogliono saltare la cultura di base e saltandola cultura di base, pensando occidentale,allora fallisci, diventi una cosa indefinibile.Per esempio, quando io avevo dieci anniandavo a lavorare. Non erano i nostrigenitori a mandarci a lavorare.Noi andavamo a lavorare in un ortodi canne da zucchero per essereindipendenti. Se in quel caso fosse venutoun occidentale, cosa avrebbe scritto?Lavoro forzato. L’impostazione dellamentalità è completamente diversa.È importante allora che i nostri governicomincino a scrivere su cos’è la culturaafricana, che è completamente diversa,bella e complicata. (F., Guinea Bissau)M.: Sui <strong>diritti</strong> delle donne in Africa,scommetto che qui, ma anche in passato,non si può parlare di <strong>diritti</strong> delle donne.
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