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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Rapporto di ricerca nella regione Veneto124È proprio sulla base di questaosservazione che si ritiene importantesviluppare un intervento congiuntamenteai mediatori culturali.L’indagine condotta ha svelato unoscenario di possibili azioni <strong>nelle</strong> quali ilruolo <strong>dei</strong> mediatori e <strong>dei</strong> rappresentanti dicomunità è apparso fondamentale. È beneevidenziare infatti come la familiarità <strong>dei</strong>mediatori e <strong>dei</strong> rappresentanti di comunitàcon le diverse popolazioni africane delterritorio fornisca loro la possibilità diparlare un linguaggio che simbolicamentee praticamente diventa uno strumentofondamentale per veicolare un discorso sui<strong>diritti</strong>, sulla parità e sulle trasformazioni<strong>dei</strong> ruoli di genere nella diaspora. In talsenso, il ruolo <strong>dei</strong> mediatori risulta esserequello di mettere i soggetti di fronte aduna riflessione critica che possa guidaread una decisa presa di posizione rispettoall’abbandono della pratica.L’incontro con i mediatori e le mediatriciha ribadito però quanto la cultura <strong>dei</strong><strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> sia avvolta da poca chiarezzae sia percepita come estranea da questecomunità. Questa è probabilmenteuna delle chiavi interpretative con cuileggere lo sguardo sospettoso di coloroi quali intravedono nella proposta <strong>dei</strong><strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> una sorta di intromissioneingiustificata della cultura occidentale e unattacco alla tradizione. D’altro canto peròvi è da registrare che la centralità dellamediazione culturale nell’azione controle MGF è emersa anche dalle intervistecon gli operatori socio-sanitari e con leforze dell’ordine. Si tratta evidentementedi un dato maturato nel confronto conaltre esperienze che hanno avuto comeprotagoniste le comunità migranti.Di fatto, l’intervento e il lavoro con imediatori culturali appare esseredi fondamentale importanza perveicolare tutta una serie di messaggiche diversamente non pare possibiletrasmettere.Questo tipo di atteggiamento, emersoperaltro anche in occasione del II incontrodel Tavolo sulle MGF organizzato dallaRegione Veneto nel dicembre del 2008,apre indiscutibilmente a quesiti importanticirca la significatività del discorso <strong>dei</strong><strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> in questi contesti, soprattuttocon riferimento alla loro universalità.Proprio a partire da questo dato dovrebbesvilupparsi un percorso di azione che,prendendo le mosse da una riflessionespecifica sul significato <strong>dei</strong> <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong>rispetto alle MGF, permetta una riflessionecomplessiva sul significato valorialedel paradigma <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong>.Quanto rilevato suggerisce però lanecessità di un passaggio preliminare.Occorre cioè sviluppare un nuovo orizzonteconoscitivo circa l’iscrizione di una seriedi questioni al paradigma <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong>e veicolare in maniera forte la valenzauniversale di questo paradigma per poterarrivare ad una comunicazione reale conle popolazioni africane. È evidente che ladistanza che queste comunità avvertonorispetto ai <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> è anche il prodottodi integrazioni difficili se non mancate, ocomunque il punto di vista di soggetti chesi misurano con politiche migratorie chedi fatto non riconoscono nei processi diaccoglienza un passaggio fondamentaleper una corretta e piena integrazione.La necessità di dismettere la praticadelle MGF, pur se condivisa, rischia diessere interpretata come un’ingerenzadi organismi e culture lontani, e assimilataa pratiche di colonizzazione, sebbene daparte delle donne la consapevolezza delbisogno di riappropriarsi del proprio corpoe di rivedere in chiave paritaria i rapportiuomo-donna sia avvertita con forza.Nel 2005, secondo le stime dell’OIM(Organizzazione Internazionale perle Migrazioni), il numero <strong>dei</strong> migrantiinternazionali aveva già oltrepassato la

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