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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Rapporto di ricerca nella regione Veneto115con le ASL del nostro territorio attraversoun progetto sulla formazione obbligatoriache poi non fu attuato.(M., Commissione Pari Opportunità,Rovigo)Emerge dunque la necessità dellaformazione degli operatori socio-sanitariin merito all’utenza africana, in cui apparenecessario includere la conoscenzadella pratica delle MGF. A tal proposito,si evidenzia come la necessità dellaformazione venga intesa da alcunedelle presenti anche come un percorsodi sensibilizzazione che si realizzi primadi tutto nella volontà da parte <strong>dei</strong> medicidi verificare se le MGF siano statepraticate o meno 27 .Forse, parallelamente alla formazione,anche mettere nella prospettiva,per esempio degli operatori socio sanitaridi avere in testa che se hanno qualcunodavanti è possibile farsi un’idea sullapossibilità che questa persona possa averanche subíto queste pratiche.La formazione degli operatori socio-sanitarivuol dire anche sensibilizzarli, avere nellatesta che questa cosa può essere successa.(M., Unica Terra, Padova)Come evidenziato poco sopra,dall’incontro è emersa una conoscenzadelle MGF sommaria e frammentata,fatta eccezione per le operatrici checon fatica si sono confrontate con lapratica in modo diretto grazie al contattocon donne portatrici di questa esperienza.Molte delle presenti hanno espressamentedichiarato di saperne ben poco sulleMGF, di averne sentito solo parlare,di aver partecipato a qualche meeting edi essere dunque particolarmentecontente di partecipare all’incontro proprioin considerazione delle informazioni cheavrebbero acquisito.27 Vedi a tal proposito la parte sui servizi sanitari.In particolare, tra le amministratrici ele rappresentanti di commissioni pariopportunità invitate è emersa con forzala necessità di divulgare quante piùinformazioni possibili al fine di favorireinterventi di integrazione di più ampiaportata. Le riflessioni che riportiamodi seguito mettono in luce dunque unpanorama istituzionale e non nel quale laconoscenza della pratica è limitata, ma lavolontà di una più ampia informazione,di partecipazione e di collaborazione èmolto pronunciata.Non avendo noi un’esperienza specificain questo campo, con i dati che ho sentitooggi, con le esperienze e anche con leesigenze che ho sentito delle altre collegheritengo sarebbe utile portare avantiunitamente a tutte voi e insieme a noi, chesiamo la presenza un po’ istituzionale epolitica su tutto il territorio regionale,<strong>dei</strong> programmi divulgativi, perché di questofenomeno si conosce veramente poco.Io ne so qualcosa un po’ perché facciol’avvocato e un po’ perché mi occupodi queste cose, però guardate che i più nonsanno nulla, sanno dell’infibulazione, adessoanche tecnicamente si sa molto poco, non sisa da chi venga fatta, con che tecniche vieneeffettuata, cosa comporti…(M., Commissione Pari Opportunità,Regione Veneto)Ecco, noi non abbiamo un’esperienza,se non indiretta di conoscenza diciamo cosìabbastanza “informale” di questo fenomeno,perché finora ci siamo occupati ovviamentesempre della questione di parità di genere.Noi non abbiamo mai approfondito (…).Non mi hanno parlato di esperienze anchedirette. Conosciamo associazioni chelavorano con le popolazioni migranti, i varigruppi, però non abbiamo esperienza,noi come commissione, diretta su questocampo. Vogliamo cercare di collaborare,quanto meno raccogliendo dati. Stiamoraccogliendo dati prendendo spunto ancheda voi, ma raccogliendo dati anche da tutti

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