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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Una ricerca in Friuli Venezia Giulia161/ Le mutilazioni<strong>dei</strong> <strong>genitali</strong> <strong>femminili</strong>fra tradizione ecambiamento: <strong>diritti</strong>,sessualità, identità /di Ornella UrpisIo ho tentato molte volte di entrarenell’argomento. Tra l’altro la nostramediatrice culturale aveva la stessamutilazione, con lei eravamo, come dire,colleghe, e questo pensavo avrebbe resopossibile il parlarne con il suo aiuto. Inveceinnanzitutto negavano, negavano che fosseun problema, dicevano che era un problemasolo nostro, dicevano che la cosa venivapraticata per ragioni igieniche perché cosìpotevano lavarsi meglio ed erano più pulite,e quando sono entrata nel merito del piaceresessuale, proprio lì c’è stata una chiusuratotale, perché loro dicevano che il rapportosessuale era piacevole allo stesso modo./ Pratica e tabù /La pratica delle mutilazioni <strong>dei</strong> <strong>genitali</strong><strong>femminili</strong> è un tabù e come tale non puòessere rivelato, nonostante il fatto chenei paesi d’origine ampie campagned’informazione abbiano contribuito adare visibilità nel discorso pubblico a taletema. Ci sembra molto significativa alriguardo la testimonianza di Carla Corso 46circa la sua esperienza con le donneafricane. Queste hanno nei suoi confrontila massima considerazione, al puntoda riferirsi a lei con il nome di “mamma”e da farla partecipe di tutti i loro problemisessuali, di malattie, aborti, violenze eminacce di morte.Eppure, nonostante questo intensorapporto etico ed affettivo, non voglionoin nessun modo confidarle alcunchériguardo la loro situazione anatomica,che definiscono “normale”.Dice Carla Corso:46 Presidente del Comitato per i <strong>diritti</strong> civili delleprostitute, fondatrice insieme a Pia Covre del giornaleLucciola. Attualmente lavora in collaborazione conenti locali nel campo della prevenzione sanitaria per leprostitute come responsabile del Progetto Stella Polare.In linea di massima, quando si cerca dicoinvolgerle nel discorso, non rispondono,o glissano, come fossero impossibilitatea comunicare verbalmente questaesperienza. L’assenza di comunicazioneè un fenomeno che riguarda personeprovenienti da paesi o gruppi etnici diversi,ma anche il rapporto tra uomini e donne.Dice ancora Carla Corso:Tutte le volte che ho provato a avviare undiscorso su questo, specialmente con la miacollega, la mediatrice culturale, lei rimuovevaproprio il fatto, non voleva neanche entrarenel merito e parlarne, come se la pratica nonavesse alcuna rilevanza nel rapporto conl’altro sesso. Su di lei mi sono interrogatadiverse volte, perché aveva un compagnoitaliano e non credo che lei fosse stata laprima ed unica donna della sua vita: si saràreso conto che c’era qualche differenzarispetto all’apparato genitale femminiledi una donna italiana, eppure credo che leinon abbia mai discusso di questo con ilsuo compagno.Gli stessi uomini intervistati affermano chequesto aspetto della sessualità femminilenon è un tema di discussione nemmeno framarito e moglie, per due ragioni. La primariguarda la struttura <strong>dei</strong> rapporti di genereall’interno della famiglia patriarcale,dove la distanza emotiva e di relazione

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