12.07.2015 Views

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Una ricerca in Friuli Venezia Giulia207il rischio è che si trasformino in alfieri<strong>dei</strong> <strong>diritti</strong> “collettivi” del proprio gruppodi riferimento contro i “soprusi” degliitaliani e delle istituzioni italiane.Questi soggetti, pur vivendo da moltotempo in Italia, continuano a vederenella società ospitante un “contro sé”,se non un nemico, e si ergono a guidadel proprio gruppo grazie alle conoscenzedella realtà italiana (legislazione, percorsiistituzionali, ecc.). Essi, tipicamente,propugnano le specificità e le differenze,anche quando queste possono isolare,o mantenere isolate, le comunità:il che, come è ovvio, rafforza l’orgoglioculturale <strong>dei</strong> propri rappresentati nelmomento stesso in cui li priva dellerisorse di integrazione indispensabilia promuovere autonomamente i propriinteressi. Per questo devono rivolgersisempre ai/lle mediatori/trici, il cui ruolorisulta così rafforzato o almeno protettodalla tentazione, che qualcuno potrebbecoltivare, di scavalcarli e di fare da sé.problemi al/la mediatore/trice quandoquesti si trova davanti a una violenza,o a un sopruso, o a un caso di MGF.Il/la mediatore/trice non può permettersidi perdere la fiducia, costruita con tantolavoro, <strong>dei</strong> suoi concittadini o degliimmigrati, da cui è riconosciuto/a comeesponente di rilievo; tuttavia, davanti areati, dovrebbe sempre denunciare,ma questo è molto difficile. La persuasionesembra essere la strada indicata:Cercherei di farle capire, di farla ragionare,cercando di spiegare perché ci sono tanteinformazioni false, sbagliate. Le direi chedeve valutare, quando le fanno delle cose.L’operatrice inoltre è molto sensibileai <strong>diritti</strong> <strong>dei</strong> bambini e porta avanti unprogramma di cooperazione internazionaleper aiutare i bambini vittime di violenzain Congo. Essendo una donna combattivae certo non disposta a tollerare unaviolazione all’integrità fisica e psichicadi una bambina, afferma:/ Approccio professionale /Vediamo ora, a titolo di esempio, alcunidegli approcci più frequentemente adottatidai/lle mediatori/trici culturali di fronte alproblema delle MGF.Una mediatrice congolese interpreta ilproprio ruolo in modo molto complesso.Da una parte dimostra di offrire in modooggettivo informazioni agli/lle utenti,dall’altro usa queste informazioni perfavorirne la responsabilizzazione,per farli/e pensare e ragionare sullesoluzioni che possono dare ai loroproblemi. La sua idea del rapporto cheil mediatore deve avere con l’utente ècontemporaneamente di fiducia personalee di rispetto per le leggi e per le istituzioni.Questo atteggiamento provoca non pochiLì mi oppongo, e forse ci sarà il rischio di unadenuncia perché: giù le mani dai bambini!I bambini vanno protetti, i bambini devonoessere messi in situazione di protezione.Da africana so quanti abusi sono stati fattisui bambini.La sua conoscenza delle leggi è vaga.Per lo più si basa sulle sue conoscenzedella legislazione francese. Sa però che lapratica è illegale anche in Italia e ricorre aquesto argomento per dissuadere le donnedall’eseguirla sulle proprie figlie. Non siferma a questo, ma usa tutti gli strumentinecessari, e anche la sua négritude,per avvicinarsi alle persone e scoraggiarle:Da mediatrice e soprattutto da africana,da sorella, cercherò proprio in tutti i modidi far vedere alla mamma, alla personache non è così. Poi c’è anche il rischiodella legge: facendo questo tu rischi questo,questo e questo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!