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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Una ricerca in Friuli Venezia Giulia149nell’elaborazione <strong>dei</strong> dati, l’accuratezzadell’Istituto nazionale di statistica nonpuò essere messa in discussione.In ogni caso, bisogna tenere presenteche i dati analizzati non si riferisconoall’immigrazione clandestina, il che rendele nostre stime inferiori a quella che è lavera diffusione del fenomeno.Un’altra serie di dati utilizzati in questorapporto riguarda il tasso di diffusionedelle pratiche di MGF nel paesed’origine. L’incidenza del fenomeno MGFrappresenta una stima percentualedelle donne tra i 15 e i 49 anni portatricidi mutilazioni <strong>genitali</strong>.Diverse organizzazioni internazionalihanno prodotto delle stime sulla diffusionedel fenomeno nei paesi africani.I dati utilizzati in questa ricerca sonoquelli resi disponibili nell’ultimorapporto pubblicato dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS), e derivanoprincipalmente da due fonti, entrambeconsiderate tra le più attendibili nelsettore: le ricerche Demographic andHealth Survey (DHS, pubblicate da MacroInternational) e le ricerche pubblicatedall’UNICEF, Multiple Indicator ClusterSurvey (MICS). I dati utilizzati quidifferiscono leggermente da quelliriportati dalle DHS (2004) e utilizzatida Yoder e Khan (2007), in quanto peralcuni paesi l’OMS ha prodotto stime piùaggiornate derivanti dall’ultima ricercaeffettuata dall’UNICEF (2006).Vista la somiglianza del metodo utilizzatoda DHS e MICS, le differenze al ribasso<strong>nelle</strong> stime sono probabilmente il prodottodel trend generale della diminuzionedella diffusione di questo fenomeno(ad esempio in Ghana: 3,8, registrato nel2005, invece di 5,4 nel 2003; Burkina Faso72,5 nel 2005 al posto di 76,3 nel 2003;Repubblica Centro-Africana: 25,7 nel 2005invece di 35,6 nel 2000).Infine, quanto al numero delle bambineafricane presenti sul territoriodel Friuli Venezia Giulia, utilizzeremo idati resi disponibili dall’Ufficio ScolasticoRegionale, il quale offre una precisaclassificazione degli alunni stranieriche durante l’anno scolastico 2007-2008 hanno frequentato le scuoleprivate e statali della regione. Anche sesarebbe preferibile utilizzare i dati cheriguardano lo stesso campione dell’ISTAT,la mancanza di dati dettagliati sulleminorenni africane presenti <strong>nelle</strong> singoleprovince ci ha costretto a rivolgerci a unafonte alternativa. Per tale motivo bisognapremettere alcune avvertenze sull’utilizzoe sulla lettura <strong>dei</strong> dati che offriremo.I dati dell’Ufficio Scolastico Regionaleoffrono un’analisi per stato di provenienzasolo per gli/le alunni/e della scuolaprimaria di primo e secondo grado,lasciando invece fuori dalla statistica ibambini delle scuole d’infanzia. Questosignifica che il dato sul numero dellebambine si riferisce alle bambine nellafascia di età compresa tra i 6 e i 18/19anni, salvo variazioni dovute ad eventualibocciature scolastiche, le quali possonocomportare un aumento della fasciad’età. Inoltre esso non include le bambineche hanno interrotto gli studi dopo laconclusione della formazione obbligatoria.Alla fine, il dato relativo al numero dellealunne di origine africana, poiché includeanche le figlie di extracomunitari/eclandestini/e, non può essere confrontatocol numero degli stranieri residenti nelFriuli Venezia Giulia indicato dall’ISTAT.La comunità africana residente sulsuolo italiano secondo i dati ISTAT(dicembre 2006) conta un numerocomplessivo di 749.897 individui,tra cui 276.934 provenienti da paesidove è presente la pratica delle MGF.Anche se principalmente compostada immigrati di sesso maschile,questa popolazione, con 103.219 donne,rappresenta una sostanziosa comunitànella quale il problema delle MGF è partedella vita quotidiana.

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