12.07.2015 Views

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Rapporto di ricerca nella regione Veneto69A.: Sì, perché siamo cresciuti senza saperei nostri <strong>diritti</strong>. Perché ti fanno cresceredicendoti che la donna deve esseresottomessa, che non serve che studi.In Mali, in alcune zone, le donne nonvanno ancora a scuola. Lì ci sono cristiani,musulmani e anche gli animisti, lì i maritipossono ancora prendere fino a tre oquattro mogli. Adesso hanno iniziato,sulla televisione del Mali, a sensibilizzarele famiglie per passare il messaggio chela donna e l’uomo hanno entrambi uguali<strong>diritti</strong>, per far sì che le ragazze venganomandate a scuola. Io sono andata a scuolaquando avevo nove anni, non volevanomandarmi. Mandano i maschi perché lorodicono: “Quello che poi guadagna il maschioresta per la famiglia, invece la donna parte,va a costituire una nuova famiglia”.(A., Mali)V.: Sì perché hai imparato quei doveri daquando sei nata e quando sei diventatagrande non riesci a uscirne fuori.In Africa, in Nigeria, lì c’è tanta confusione.(V., Nigeria)Questo breve stralcio di interazioneavvenuta nel focus group evidenzia quantola globalità e l’universalità <strong>dei</strong> <strong>diritti</strong><strong>umani</strong> possa trovare degli ostacoli <strong>nelle</strong>dimensioni locali dell’Africa. Appareimportante sottolineare inoltre come taleeterogeneità si riproduca inevitabilmentenella diaspora, riproponendo anche neicontesti di arrivo, in questo caso il Veneto,una spiccata diversità tra le popolazioniafricane pur provenienti dallo stessoStato, come hanno sottolineato le donnenigeriana, camerunense e maliana.Tuttavia, le difficoltà legate alla scarsaeffettività <strong>dei</strong> <strong>diritti</strong> <strong>umani</strong> e il profondoscetticismo sulla volontà degli uominiafricani di voler cambiare e condividere iloro privilegi non impediscono alle donneintervistate di auspicare un cambiamento,da conseguire prima di tutto attraversol’educazione e l’istruzione delle donne.Riportiamo ora quanto emerso nella primaparte del focus group, al quale hannopartecipato i mediatori e i rappresentantidi associazioni africane. In questo casoci riferiamo al focus group composto dasoli uomini. Si osserva quanto l’approcciostorico e il discorso anticoloniale siauno <strong>dei</strong> nodi centrali della discussione.In questa prospettiva, la specificità <strong>dei</strong><strong>diritti</strong> delle donne è infatti sfumata tra leinnumerevoli alterazioni sociali, culturalie tradizionali causate dal colonialismo.I <strong>diritti</strong> delle donne, così come quellidi tutti gli africani schiacciati dallestrutture coloniali, non appaiono dunquesproporzionatamente violati rispetto aglialtri <strong>diritti</strong> <strong>dei</strong> popoli africani. Diversi sonostati i commenti rispetto al cambiamentodell’Africa in seguito alla modernizzazione:“la modernizzazione, la secolarizzazione,la cultura sono arrivati anche da noi!”,afferma con decisione A., somalo.Con molta fatica si è riusciti a portare ildibattito sulla specificità di genere.Inoltre, decisivi sono stati anche gliinterventi tesi alla distinzione tra approcciooccidentale e africano ai <strong>diritti</strong> e al ruolodelle donne. In particolare è emersoquanto <strong>nelle</strong> diverse realtà africane ladonna abbia sempre avuto, secondo gliintervistati, un ruolo centrale che ha avutola sua maggiore espressione nel contestodomestico e familiare. Non mancanotuttavia riferimenti al ruolo delle donnein politica, come nel caso dell’intervistatodel Burkina Faso il quale cita il casodella Liberia che ha una donna comepresidente 23 . Uno degli aspetti interessantirilevati in questa sequenza è la chiaraopposizione all’approccio occidentale ai<strong>diritti</strong> delle donne, che nella versione degliintervistati, in particolare dell’intervistatomaliano, vengono intesi come ruoli neiquali si deposita l’equilibrio e il benesserestesso delle donne. Evidente dunque lacontrapposizione al pensiero occidentale23 Nel novembre 2005 Ellen Johnson-Sirleaf è stataeletta alla guida dello Stato della Liberia. È la primadonna presidente di uno stato africano.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!