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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Rapporto di ricerca nella regione Veneto59me l’hanno fatto. Siamo andate al Sud.Ma non sapevo che stavo andando per me.Sono andata a cercare mia nonna così persalutarla. Mi hanno solo detto: “Facciamouna cosa piccola”. Io ho acconsentito allapuntura per addormentare: l’anestesia.Mia sorella sapeva di questa storia e hadetto di no. È riuscita a ribellarsi. Io inveceho detto che andava bene, ma non sapevo,e me l’hanno fatta. Poi sono stata male pertre o quattro giorni.E questo si fa a tutte le donne?M.: Credo di sì, che in Egitto si faccia a tuttele donne. Sia musulmane che copte.Tutte lo fanno.Adesso si fa ancora questa cosa?M.: Secondo me si fa, però di nascosto.Quelle del Sud la praticano di più.Perché al Sud non studiano e gli adultidicono che è una cosa che bisogna fare perforza. Però se la polizia lo sa, arresta chilo fa. Però secondo me lo fanno lo stesso.Anche adesso. Secondo me sì, ma di meno.Ne hanno parlato tanto dopo che è mortauna donna. È uscito su tutti i giornali,era una notizia grossa, quindi secondo meadesso molti hanno paura di fare questacosa. Le cose stanno cambiando per fortuna.(M., Egitto)Le testimonianze osservate finoraesprimono posizioni molto precise inmerito alla pratica, condannata comeun’ingiustizia, una violenza, una violazionedi <strong>diritti</strong>. La stessa convinzione appartienealle donne incontrate presso il centrodi accoglienza per richiedenti asilo erifugiati del comune di Venezia.Queste donne, in attesa del responsosulla loro richiesta di stato di rifugiate,sono scappate dai loro paesi proprio perdifendersi da situazioni <strong>nelle</strong> quali la loroincolumità era minacciata per il fattodi non voler sottostare al voleredelle famiglie, <strong>dei</strong> capi villaggio, di forzedell’ordine che imponevano lorol’applicazione di tradizioni e pratiche trale quali anche le MGF. Abbiamo incontratoC., una donna nigeriana, di etnia Yoruba,proveniente da un piccolo villaggio, fuggitaperché in pericolo di vita per essersirifiutata di sottoporsi alla pratica delle MGF.C.: La mia vita in Nigeria non era piùsicura. Sono scappata due volte. Una dalmio piccolo villaggio in Oyo State e laseconda volta da Lagos. Non ho voluto chemi tagliassero. Nessuno della mia famigliavoleva, ma il capo del villaggio ha insistito.Mio padre non ha voluto e nemmeno miamamma. Venivano tutti i giorni. Una nottemio padre ha iniziato a vomitare sanguee dopo è morto. Ho visto tutto. Lo hannoavvelenato... Juju 21 …Io e mia mamma siamoscappate e siamo andate a Lagos. Stavamobene ma dopo anche a Lagos ci hannotrovato e fatto problemi, tanti, troppi.(C., Nigeria)L., della Sierra Leone, colpevole di essersiinnamorata di un uomo di religione diversadalla sua, è rimasta incinta primadel matrimonio.L.: Mio padre è cristiano e non voleva cheandassi in giro con i miei amici musulmani.In Sierra Leone si pensa che i musulmani nonsi mescolano ai cristiani. Così io non avevoscelta. Ero incinta e loro volevano cacciarmidi casa, è per questo che ho lasciato il miopaese. Ho la mia vita da vivere, nessuno puòdirmi come vivere: devo fare le mie scelte,so io quello che mi piace, nessuno puòordinarmi quello che devo e non devo fare.(L., Sierra Leone)E., dell’Eritrea, mai andata a scuola,non sa leggere né scrivere. Ancora oggi,non sa perché lei è stata l’unica dellafamiglia a non andare a scuola.Durante la guerra viene presa dall’esercitoe torturata, perché erroneamente ritenuta21 Juju è l’espressione usata in alcune zone delcontinente africano per descrivere le pratiche magiche.

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