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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle ... - Aidos

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Una ricerca in Friuli Venezia Giulia180a uno scopo, mentre una funzioneè la conseguenza (positiva, ma nonintenzionale, o non pienamente tale)che un comportamento o una praticahanno sul gruppo cui l’individuoappartiene; 2) una motivazione puòspiegare il venire in essere di una pratica,la funzione ne può spiegare la persistenza.Poiché tuttavia, come è stato osservato,il confine tra motivazione e funzione èlabile, assumiamo come accettabile l’ideache la funzione sia una “motivazioneistituzionalizzata”, cioè una motivazioneche viene normativamente incorporatain una prassi stabilmente accettata.In questo senso, quando le motivazionisi organizzano in schemi (pattern)stabili, possiamo riferirci a esse comea “funzioni”. Inoltre, il concettodi motivazione è più osservativo di quellodi funzione, che comporta un’operazionementale aggiuntiva ed è dunque piùastratto. Pertanto, considereremomotivazioni gli orientamenti della volontàdiscreti e inferibili direttamente; e funzionile aggregazioni di motivazioni secondocriteri di omogeneità di senso.La prima motivazione che vieneaddotta è quella igienica, esattamentecome nel caso della circoncisionemaschile. Ciò mostra con chiarezzacome nell’immaginario collettivo lapratica maschile e quella femminile sisovrappongano senza tenere in alcunconto le grandi differenze che intercorronotra le due, delle quali una è mutilantee l’altra no: ma, come sappiamo,nella dominante cultura maschile questonon è un tema di interesse generale.È significativo, e conferma la diffusionedella lettura della tradizione in chiavereligiosa, che le prescrizioni della religioneislamica si estendano, implicitamenteattraverso la motivazione sanitaria,anche alla pratica femminile.Inoltre dalla testimonianza di Carla Corso,seppur limitata a una visione dell’universoafricano abbastanza settoriale (prostituteafricane di origine nigeriana), veniamo asapere quanto l’igiene delle parti intimeconti per una donna africana, la puliziasia una pratica consueta e fondamentaledel corpo e le MGF percepite come unacondizione che agevola una maggiorpulizia del corpo. Racconta Carla Corso:Io, parlando con le donne africane, avevo unlivello di confidenza molto alto anche perchéloro non hanno tutti i tabù che abbiamo noi,sono molto libere e quindi dicono che noibianche puzziamo esattamente come noidiciamo che gli africani puzzano…lo stereotipo, no? Le donne africane dicevanoche noi bianche puzziamo <strong>nelle</strong> parti intimeperché non ci laviamo a sufficienza dentro,loro hanno un livello igienico molto alto, chesecondo i ginecologi non va bene, loro tuttii giorni praticano un lavaggio intra-vaginaleinterno con acqua, sapone, bagnoschiuma,quello che hanno, trattano l’interno dellavagina come qualsiasi altra parte del corpo.La lavano e se l’asciugano anche. Questo peri medici è eccessivo, però è vero che tra tuttele donne che abbiamo monitorato, e neglianni ne abbiamo monitorate veramentetante, le africane si sono rivelate le piùsane, non avevano vaginiti, non avevanocondilomi, ecc. Tra tutte le donne cheaccettavano di fare controlli sanitari connoi - per controllo sanitario io intendo uncheck up completo, non soltanto la vistaginecologica, ma anche esami del sangue,visita ginecologica, pap-test, mammografiae poi le vaccinazioni, e se d’accordo leintroducevamo ad un programma dicontraccezione – le africane erano le piùsane. Io non sono un medico per cui possoipotizzare che, oltre a un livello di puliziaaltissimo, probabilmente hanno ancheanticorpi molto forti.La pratica è definita come un eventorituale importante che segna l’individuonel suo percorso di crescita e di inclusionein un nuovo gruppo sociale (il gruppo degliadulti). Come spiega una donna keniota:

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