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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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Cristologia ne sarebbe sorta. Gesu’ deve certamente essere proclamato, seguendo precedenza<br />

apostolica, come l’ unica via alla salvezza. Ma la potenzialita’ dei Cristiani di essere “ricolmi di<br />

tutta la pienezza di Dio” (Efesini 3:19) dovrebbe controbilanciare lo sforzo ortodosso, di usare la<br />

“pienezza <strong>della</strong> Divinita’” (Col. 1:19; 2:9) in Gesu’, come prova <strong>della</strong> sua Deita’ (essere Dio).<br />

<strong>La</strong> difesa di Carey e’ vulnerabile in diversi punti. Dov’ e’ il sopporto biblico perl’ esigenza di<br />

credere che Egli “era stato generato fin dall’ eternita’,” che Carey sembra affermi senza alcun<br />

sostegno di testimonianza biblica? E’ perche’ e’ chiaro che il fatto che Dio “ha mandato Suo<br />

Figlio” vuol dire che il Figlio fosse vivo prima di essere stato concepito? Pietro non ha in mente<br />

alcuna idea di preesistenza quando afferma che Dio”avendo resurretto il Suo servo, Lo ha<br />

mandato” a predicare ad Israele (Atti 3:26). Gesu’ e stato autorizzato a predicare, non e’ stato<br />

mandato da una vita antecedente. Sembra che standard autorita’ lessicali riconoscano le<br />

debolezze dell’ argomento sulla parola “mandare,” mentre le pressioni di mantenere lo stato quo<br />

<strong>della</strong> Cristologia puo’ causare agli espositori di lasciarsele sfuggire.<br />

Karl-Josef Kuschel<br />

Nel 1990 apparve in Germania, dal sofisticatissimo campo dell’ erudizione Cattolica<br />

Romana, uno studio completo sulla questione <strong>della</strong> preesistenza e <strong>della</strong> <strong>Trinita</strong>’: Nato Prima del<br />

Tempo? <strong>La</strong> Disputa sull’ Origine di Cristo. Karl-Josef Kuschel esamino’ le rivali Cristologie di<br />

Harnack, Barth e Bultmann e poi intraprese la sua propia analisi dei dati del Nuovo Testamento.<br />

Egli si fa’ le giuste domande: “E’ stato il Gesu’ <strong>della</strong> storia preso seriamente?” e “Non e’<br />

diventata una semplice astrazione il vero significato <strong>della</strong> parola ‘carne’ in Barth e Bultmann?(64)<br />

Egli si domanda se questi due teologi, la cui influenza e’ stata massiccia, “avessero capito con<br />

esattezza il Nuovo Testamento”(65) nella loro descrizione di Gesu’ Cristo. In modo scioccante,<br />

come un’ altro teologo tedesco, Wolfgang Pannenberg, aveva detto, “Barth prima di tutto non<br />

sviluppa la sua dottrina <strong>della</strong> <strong>Trinita</strong>’ basandola su evidenza escatologica,” facendo eco alla<br />

rivelante osservazione di Ernst Fuchs che “Se non ci fossero stati testi biblici, il profilo di Barth<br />

sarebbe stato preferibile.”(66)<br />

Il Professore Kuschel poi esamina il ruolo <strong>della</strong> sapienza nella Bibbia Ebraica, trovandolo<br />

identico alla ‘ parola creativa ’ di Dio ed alla Tora, come il piano che ha guidato Dio alla<br />

creazione. Egli cosi’ sostiene che l’ uomo Gesu’ e’ la personificazione di questa preesistente<br />

sapienza e no l’ eterno Figlio di Dio che esisteva prima <strong>della</strong> Sua nascita a Betlemme. Kuschel<br />

mantiene che nel capitolo secondo dei Filippesi non v’e’ alcuna evidenza che il Cristo fosse<br />

uguale a Dio. Piuttosto Cristo e’ “la grande figura contrapposta alla figura d’ Adamo”(67).<br />

Kuschel e’ d’ accordo con Dunn che Paolo non parla <strong>della</strong> preesistenza del Figlio. Per quanto<br />

riguarda il Vangelo di Giovanni, “Dio essenzialmenteniente non e’ altro che il Padre di Gesu’<br />

Cristo”(68). Egli chiede come mai il prologo di Giovanni non inizia (come tanti institivamente<br />

leggono) “Nel principio era il Figlio ed il Figlio era con Dio ed il Figlio era Dio.”(69)<br />

Questa monumentale critica del <strong>Trinita</strong>rismo ortodosso sopporta la nostra convinzione che<br />

“la storia <strong>della</strong> Cristologia <strong>della</strong> Cristianita’ Giudaica….. ha bisogno d’urgente investigazione…<br />

non soltanto per giustizia storica ma anche per un’ intendimento ecumenico.”(70) <strong>La</strong><br />

predominante teologia del Concilio di Calcedonia “a mala pena accenna alla vita terrena ed alla<br />

storia terrena di Gesu’.”(71) In verita’ la relazione tra Padre e Figlio proposta dal concilio “non<br />

sarebbe stata capita da un Giudaico Cristiano come Paolo ed ancor meno non sarebbe stata capita<br />

da Giovanni.”(72)<br />

Lo studio brillante del Professore Kuschel, con l’ approvazione entusiastica di Hans Kung<br />

che scrive la prefazione, ci avvisa <strong>della</strong> minaccia del <strong>Trinita</strong>rismo al monoteismo ed anche alla<br />

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