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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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che si e’ riposato dopo i sei giorni <strong>della</strong> Sua creazione (Ebr. 4:4). Questo ha poco senso se il<br />

Figlio era stato colui che aveva compiuto il lavoro <strong>della</strong> creazione di Genesi – un fatto che egli<br />

nega in Marco 10:6. Alla luce di Isaia 44:24, Gesu’ non avrebbe mai potuto pensare di essere<br />

presente con Dio in Genesi 1.<br />

Un’ altro punto speciale che e’ importante mettere in rilievo nel libro degli Ebrei era, senza<br />

dubbio, l’ umanita’ di Cristo come Sommo Sacerdote. Tuttavia, una grande confusione si e’<br />

venuta a creare sul verso 8 del primo capitolo:“Ma del Figlio Egli dice, ‘ il Tuo trono, o Dio, e’<br />

per sempre.’” Brown presenta le seguenti osservazioni:<br />

Vincent Taylor ammette che nel verso 8, l’espressione “O Dio” e’ un vocativo Che si riferisce a<br />

Gesu’, ma egli dice che l’ autore degli Ebrei stava semplicemente citando il Salmo e usando la<br />

sua terminologia senza nessuna deliberata intenzione di suggerire che Gesu’ fosse Dio. E’ vero<br />

che la ragione piu’ importante, per citare questo Salmo, era quella di contrapporre il Figlio agli<br />

angeli e dimostrare che il Figlio gode d’un dominio eterno mentre gli angeli sono semplicemente<br />

servi. Quindi, non veniva attrbuito nessun particolare rilievo nella citazione, al fatto che il titolo<br />

“Dio” puo’essere applicato anche al Figlio. Tuttavia, noi non possiamo presumere che l’ autore<br />

non si sia accorto che la sua citazione avesse avuto questo effetto. Pero possiamo dire che l’<br />

autore non ha sbagliato quando ha usato questo modo di parlare, e possiamo esaminare un’ altra<br />

simile situazione in Ebrei 1:10, dove l’ applicazione al Figlio del Salmo102:25-27 ha l’effetto di<br />

dare a Gesu’ il titolo di Signore. Certamente noi non abbiamo modo di sapere quello che “o Dio”<br />

del Salmo significava per l’ autore di Ebrei quando l’ ha applicato a Gesu’. Il Salmo 45 e’ un<br />

Salmo regale; e in analogia con “Dio Onnipotente” d’ Isaia 9:6, e’ possibile che “Dio” sia stato<br />

considerato semplicemente un titolo reale e quindi applicabile a Gesu’ come il Messia Davidico.<br />

(18)<br />

Raymond Brown giustamente si rende conto <strong>della</strong> forte atmosfera Messianica del primo<br />

capitolo di Ebrei. Il “Dio Onnipotente” d’ Isaia 9:6 vuol propio dire, secondo la definizione del<br />

Lessico Ebraico, “eroe divino, che riflette la maesta’ divina.” (19) E’ precisamente questo senso<br />

Messianico del termine “Dio” che permette al salmista di chiamare il Re “Dio”, senza<br />

incoraggiarci a pensare che vi sono adesso due membri <strong>della</strong> Divinita’. <strong>La</strong> citazione del Salmo<br />

45:6 in Ebrei 1:8 reca lo stesso uso Messianico <strong>della</strong> parola Dio nel Nuovo Testamento.<br />

Noi non dovremmo fraintendere questo uso prettamente Giudaici dei titoli. E’ un serio errore<br />

pensare che il Messia abbia preso il posto nello spazio riservato all’ Unico Dio, il Padre. Per<br />

quanto elevata sia la posizione di Gesu’ e nonostante la Sua funzione di rappresentante di Dio, il<br />

rigoroso monoteismo unipersonale <strong>della</strong> fede d’ Israele non e’ mai stata compromessa da<br />

nessuno scrittore del Nuovo Testamento.<br />

Lo scrittore degli Ebrei s’ unisce al resto degli scrittori del Nuovo Testamento nel proclamare<br />

Gesu’, regale Messia di Dio. <strong>La</strong> promessa dell’ avvento del Regno dell’ uomo Messia, si trova<br />

senza dubbio molto spesso nella Scrittura. Paolo ha detto chiaramente al mondo dei Gentili che<br />

Dio “ha fissato un giorno nel quale giudichera’ [o governera] il mondo con rettitudine per mezzo<br />

di un uomo che Egli ha designato; avendone dato prova a tutti col risuscitarlo dai morti.” (20)<br />

L’ uomo Gesu’ visse e mori’ su questa terra e con la sua ubbidieza fino alla fine si accredito’<br />

come primo giusto regnante del mondo. A causa <strong>della</strong> sua resurrezione e per il potere<br />

conferitogli dal Padre, egli ritornera’, nel tempo prestabilito, a sedersi sul trono di suo padre<br />

Davide, a governare e giudicare la terra. Egli rimane, tuttavia, anche nel suo stato d’uomo<br />

risuscitato, “l’uomo, Gesu’ il Messia” (1 Tim. 2:5), una testimonianza alle cose meravigliose che<br />

Dio ha fatto per mezzo di un uomo e per gli uomini. Sarebbe molto ingiusto insistere che lo<br />

scrittore degli Ebrei cercasse di presentare un presistente Dio-uomo nel primo capitolo <strong>della</strong> sua<br />

epistola.<br />

45

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