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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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coprirsi la testa dato che egli e’ l’ immagine e la gloria di Dio. Il verbo “e’” qui e’ una forma<br />

dello stesso verbo reso “era”, che descriveva Gesu’ come “nella forma di Dio”. L’ intenzione di<br />

Paolo non era quella d’introdurre il vasto soggetto di un’ eternamente divino, secondo membro<br />

<strong>della</strong> <strong>Trinita</strong>’che e’ divenuto uomo, ma d’ insegnare una lezione molto importante sull’ umilta’,<br />

basata sull’esempio del Gesu’ storico. Non c’e’ assolutamente alcuna evidenza, in questo<br />

passaggio, che ci porti a credere che Paolo fosse un <strong>Trinita</strong>rio credente nella tradizionale dottrina<br />

dell’ Incarnazione.<br />

Noi suggeriamo la seguente traduzione dell’ originale passo dei Filippesi 2:5-8. “Adottate la<br />

stessa attitudine di Gesu’ Messia: che, benche avesse prestigio divino, non ha considerato la sua<br />

eguaglianza con Dio qualcosa a cui aggrapparsi per vantaggio personale, ma non diede peso alla<br />

la sua posizione, prendendo il ruolo di schiavo e mettendosi a livello di tutti gli uomini. Essendo<br />

in apparenza un uomo ordinario, si umilio’ in ubbidienza fino al punto di morire, anche morte<br />

alla croce.” Non c’e’ niente nel testo che ci porti a credere ad un essere preesistente.<br />

Colossesi 1:15–18<br />

Per enfatizzare l’ esaltata posizione del resurretto Messia, la sua autorita’ su tutti i suoi rivali<br />

e la sua posizione superiore nel piano di Dio, Paolo scrisse ai Colossesi:<br />

Ed Egli e’ l’ immagine del Dio invisibile, il primogenito di tutta la creazione. Perche per mezzo<br />

[letteralmente, “in”] di lui tutte le cose sono state create nei cieli e sulla terra, visibili ed invisibili,<br />

sia troni che domini o principati o autorita’ - tutte le cose sono state create da [letteralmente<br />

“attraverso”] lui e per lui. Egli e’ prima d’ ogni cosa ed in lui tutto e’ tenuto insieme (Col<br />

1:16).<br />

Molti hanno considerato questo passaggio come evidenza sufficente per capovolgere tutto quello che<br />

Paolo aveva detto in altri versi sul credo Cristiano, il credere in “un Unico Dio, il Padre.” Diversi punti<br />

dovrebbero essere notati. Lo scolaro <strong>Trinita</strong>rio James Dunn, parlando del passaggio sopra menzionato in<br />

Col. 1:15–20, fa un’ osservazione cruciale:<br />

Noi dobbiamo capire che Paolo non cercava di convincere uomini a credere in un essere<br />

preesistente. Ne’ voleva stabilire l’ importanza di parlare di una preesistente sapienza. Tale modo<br />

di parlare era di uso comune e di terreno comune, ed era senza dubbio familiare alla maggior<br />

parte dei suoi lettori. Ne’ argomentava che Gesu’ fosse un particolare essere preesistente…..<br />

Quello che egli stava cercando di dire era, che la sapienza, qualunque cosa quel termine voglia<br />

precisamente dire per i suoi lettori, e’ stata adesso pienamente espressa in Gesu’ – Gesu’ e’ la<br />

completa personificazione di sapienza divina, tutta la pienezza divina dimora in lui. Lo sbaglio<br />

che tutti fanno (inconsciamente) e’ di raggirare il raggionamento di Paolo e di dargli un’ altra<br />

direzione. Poiche’ un modo di parlare che sembra contempli preesistenti esseri umani, e’ strano<br />

alle nostre orecchie moderne, e’ piu’ facile dare per scontato (Con un’ illeggittimo trasferimento<br />

di presupposizioni del 21esimo secolo al primo secolo) che questo e’ perche’ quel modo di<br />

parlare e’ stato usato (per promuovere una credenza in preesistenti intermediari divini) e che<br />

Paolo stesse cercando d ’identificare Cristo con o come tale essere. (16)<br />

Noi ci dilunghiamo nel citare il Professore Dunn per la sua importante asserzione sul pericolo<br />

di leggere Paolo come se egli fosse stato familiare con la molto piu’ tarda decisione dei concili<br />

<strong>della</strong> chiesa. Paolo dovrebbe esser letto nel propio contesto Ebraico. Dunn non scrive come un<br />

anti- <strong>Trinita</strong>rio. Ma egli non trova alcun sopporto per la <strong>Trinita</strong>’ in questo passaggio. Egli<br />

continua:<br />

Il discorso di Paolo ovviamente era condizionato alla coltura ed alle presupposizioni<br />

cosmologiche del suo tempo. Quindi egli non discuteva con il fine d’ appurare l’ esistenza di<br />

preesistenti esseri divini o l’ esistenza di un qualche particolare essere divino….Ed il significato<br />

e’, stabilito il modo d’ intendere questo linguaggio nei limiti del monoteismo Giudaico, che Gesu’<br />

deve essere percepito come la sapiente attivita’ di Dio, come la sapienza e l’ incarnazione <strong>della</strong><br />

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