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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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Gesu’ e’ anche lui l’ Unico Dio. Tale profonda rovesciata <strong>della</strong> struttura <strong>della</strong> religione vera<br />

avrebbe risvegliato l’ ira <strong>della</strong> sezione Giudaica <strong>della</strong> chiesa e sarebbe stata causa di prolungate<br />

controversie. Non vi sono evidenze di tali dibbattiti.<br />

Dobbiamo ad ogni costo evitare di leggere le nostre 21esimo secolo interpretazioni, negli<br />

scritti <strong>della</strong> Chiesa del primo secolo. Bisogna permettere alle parole di dire quello che<br />

significavano nel loro propio contesto. L’ opinione di Paolo e’ consistente. Egli si e’ espresso in<br />

altri posti con completa chiarezza quando ha definito chi era l’ Unico Dio. Con tanti altri<br />

commentatori, antichi e moderni, noi ci domandiamo se la chiesa originale avesse veramente<br />

ritenuto, questo passaggio nei Filippesi, come un presagio <strong>della</strong> formula Nicena – Che Gesu’<br />

fosse vero Dio del vero Dio, eternamente preesistente e creatore?<br />

James Dunn affronta questo testo cercando di mettere da parte la tendenza di leggere nelle<br />

idee di Paolo, sviluppi Cristologici che sono sorti in un secondo tempo:“Il nostro compito e’<br />

stato un’ altra volta un compito cruciale ma difficile, il compito d’ armonizzare le nostre orecchie<br />

del 20esimo secolo ai concetti e ai significati reconditi degli anni 50 e 60 del primo secolo D.C.<br />

nel Mediterraneo Orientale.” Egli conclude che “l’ interpretazione di Filippesi :2:6-11 <strong>della</strong><br />

preesistenza – incarnata, ecc… deve piu’ al tardo mito dello Gnostico redentore che ai Filippesi<br />

2:6-11.” Egli ci avverte del pericolo di leggere nelle parole di Paolo le conclusioni a cui sono<br />

arrivati una piu’ tarda generazione di teologi, i “Padri” <strong>della</strong> Chiesa Greca nei secoli seguenti al<br />

compimento degli scritti del Nuovo Testamento. (14)<br />

E’ universalmente riconosciuto che noi tendiamo di trovare nella Scrittura esattamente quello<br />

che noi abbiamo creduto fosse gia’ li’, dato che nessuno di noi puo’ facilmente affrontare la<br />

possibilita’ minacciosa che quello che abbiamo “ricevuto” (ed accettato come verita’) non<br />

coincida con la Bibbia. (Il problema e’ ancor piu’ grave quando noi siamo coinvolti<br />

nell’insegnamento o nella predica <strong>della</strong> Bibbia). Non e’ facile sloggiare una dottrina religiosa che<br />

e’ stata accettata intellettualmente ed emotivamente.<br />

Il contesto delle osservazioni di Paolo nei Filippesi 2 mostra come egli esorta i membri <strong>della</strong><br />

sua congregazione ad essere umili. E’ stato chiesto se fosse in qualche modo probabile che Paolo<br />

avesse rinforzato questa semplice lezione domandando ai suoi lettori di adottare l’ attitudine<br />

mentale di qualcuno che essendo eternamente Dio, ha deciso di diventare uomo? Questa specie<br />

di paragone e’ in qualche modo pertinente alla nostra condizione umana? (Come possiamo noi<br />

umani identificarci con qualcuno che era Dio in persona?) Sembra strano anche che Paolo si<br />

riferisca al preesistente Gesu’ chiamandolo Messia, leggendo cosi’ indietro nell’eternita’ il nome<br />

e l’ ufficio divino egli ricevette alla nascita.<br />

In qualche altro posto, Paolo non esita a chiamare Gesu’ un uomo. Spesso egli definisce il<br />

ruolo del Messia paragonandolo ad Adamo. Questo e’ chiaramente dimostrato nel primo capitolo<br />

<strong>della</strong> lettera ai Corinti 15:45-47 dove Paolo scrive:“Cosi’ sta’ anche scritto, ‘ Il primo uomo<br />

Adamo, divenne anima vivente. ’Ma l’ ultimo Adamo [Gesu’] divenne Spirito che da’ vita. Il<br />

primo uomo tratto dalla terra, e’ terrestre; il secondo uomo e’ dai Cieli.” Paolo insiste che<br />

Gesu’sara’ ancora, alla Sua Seconda Venuta, uomo, come lo era Adamo che era stato formato<br />

dalla polvere <strong>della</strong> terra. Paolo nota nei Romani 5:12-15:<br />

Percio’ come attraverso un uomo il peccato e’ entrato nel mondo eco il peccato e’ entrata la<br />

morte, cosi’ la morte si e’ estesa a tutti gli uomini, perche’ tutti hanno peccato……tuttavia la<br />

morte ha regnato da Adamo fino a Mose’anche su quelli che non avevano peccato con una<br />

trasgressione simile a quella di Adamo, che e’figura di Colui che sarebbe venuto….se infatti per<br />

la trasgressione di uno solo, i molti sono morti, molto di piu’ ha, la grazia di Dio ed il libero dono<br />

di un uomo, Gesu’ Cristo, abbondato verso molti.<br />

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