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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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Il risultato <strong>della</strong> male interpretazione del linguaggio biblico da parte dei Padri e’ stata la<br />

creazione del Gesu’ <strong>Trinita</strong>rio che e’ uguale in “sostanza” con l’ Unico Dio. Tuttavia e’ chiaro<br />

nel Vangelo di Giovanni che:<br />

Gesu’ rifiuta d’ essere chiamato Dio (Giov. 10:33) o in qualche modo d’ usurpare la posizione del<br />

Padre…Fil. 2:6 Gesu’ e’ pronto ad ignorare l’ accusa che chiamando Dio suo Padre egli proclama<br />

uguaglianza con Dio (Giov. 5:18) ed accetta quello d’ essere il Figlio di Dio (10:36), mentre<br />

vigorosamente smente la bestemmia d’ essere Dio o il Suo sostituto.(13)<br />

Giacobbe Jervell e’ d’ accordo: “Gesu’ non e’ Dio ma il rappresentante di Dio e, come tale,<br />

agisce tanto completamente e totalmente nell’ interesse di Dio che sta’ in vece di Dio davanti al<br />

mondo. Il Vangelo chiaramente specifica che Dio e Gesu’ non debbono essere intesi come due<br />

persone identiche ma, come dice in Giov. 14:28, ‘ Il Padre e’ piu’ grande di me. ’”(14)<br />

Paradossalmente, la teologia tradizionale attribuisce a Gesu’ la pretesa d’ essere Dio, una<br />

bestemmia di cui egli non tenne alcun conto reclamando di essere il Figlio di Dio. Figlio di Dio<br />

e’ un titolo legittimo per un supremo rappresentante di Dio, dato che anche i giudici stessi erano<br />

chiamati dii (Giov. 10:34; Salmo 82:6), che per Gesu’ e’ equivalente a Figlio di Dio (Giov.<br />

10:36). Per essere Figli di Dio bisogna essere perfettamente ubbidienti al Padre, la condizione<br />

ideale d’Israele i cui cittadini sono destinati ad essere “figli del Dio vivente” (Osea 1:10). “Figlio<br />

di Dio e’ anche il riconosciuto titolo del Messia, il re scelto da Dio.(15) Ed e’ per provare la<br />

Messianicita’ di Gesu’ che Giovanni scrisse tutto il suo Vangelo (Giov. 20:31). Da per tutto nel<br />

Nuovo Testamento Gesu’ e’ dichiarato d’ essere il “Signore Messia” o “il Signore Gesu’<br />

Messia”(16) Il termine “signore” non vuol dire, come spesso erroneamente si pensa, che Gesu’ sia<br />

il Signore Dio (Creando cosi’ tutto il problema <strong>Trinita</strong>rio). Gesu’ e’ il “Signore Messia” in base<br />

al Salmo 110:1 dove il secondo “signore” e’ il promesso Messia. Pietro sapeva che questo Salmo<br />

descriveva l’ appuntamento di Cristo a “signore” (Atti 2:34-36). L’ enorme importanza del<br />

Salmo 110:1 per la Cristologia del Nuovo Testamento e’ stata in gran parte ignorata dai <strong>Trinita</strong>ri.<br />

Il fatto che questo verso e’ citato nel Nuovo Testamento piu’ di ogni altro verso dalle Scritture<br />

Ebraiche avrebbe dovuto suonare per noi un campanello d’ allarme alla sua critica importanza.<br />

L’ uso di adoni no adonai per designare il Messia, in questo oracolo divino, avrebbe dovuto<br />

impedire agli scolari <strong>della</strong> Bibbia di pensare che Gesu’ fosse Dio.<br />

Gesu’, senza meno, ha dichirato di funzionare per Dio come Suo agente, le Sue parole sono<br />

le parole di Dio. I Suoi atti sono atti di Dio; ed il Padre ha conferito a lui il diritto di perdonare i<br />

peccati di giudicare il mondo, ed anche di risorgere i morti. Ed e’ cosi’ che, versi dell’ Antico<br />

Testamento che hanno Giaova come loro soggetto, sono applicabili, nel Nuovo, all’ attivita’ del<br />

Figlio che agisce per Giaova. I <strong>Trinita</strong>ri non riescono a capire il principio Ebraico d’ agenzia<br />

quando essi cercano di dimostrare da questi versi che Gesu’ e’ Giaova. Egli non e’ Giaova ma il<br />

Suo supremamente elevato rappresentante. L ‘ uguaglianza di funzione di Gesu’ con suo Padre<br />

non vuol dire che Gesu’sia Dio. Tale idea e’ una impossibilita’ nel Vangelo d Giovanni che<br />

insiste che il Padre e’ “l’ Unico Vero Dio” (Giov. 17:3) e “l’ Unico che e’ solo Dio” (5:44). “Si<br />

dovrebbe notare pure,” dice Robinson, “che Giovanni e’un perseverante testimone, come lo sono<br />

tutti gli altri, del fondamentale dogma del Giudaismo, dell’ unitario monoteismo. C’e’ un Unico<br />

e solo Dio (Giov. 5:44; 17:3); tutto il resto e’ idolatria (1 Giov. 5:21).”(17)<br />

Sembra soltanto raggionevole che la Scrittura dovesse esser letta prima di tutto, entro la sua<br />

struttura linguistica e colturale. E sopratutto e’ necessario riconoscere la sua base fondata sulla<br />

shema’ d’ Israele. Oggi sia i lettori che i commentatori istintivamente “percepiscono” Giovanni<br />

nel credo che e’ stato loro insegnato, e lo leggono attraverso lenti oscurate dalla filosofia Greca.<br />

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