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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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Messia era stato preveduto, non soltanto la sua morte per I nostri peccati ma la persona del<br />

Messia stessa (1 Pietro 1:20). Pietro usa la stessa parola, per descrivere sia l’ “esistenza” del<br />

Figlio di Dio nel piano di Dio, sia per descrivere l’ “esistenza” <strong>della</strong> Chiesa Cristiana (v. 2).<br />

Benche il Messia fosse stato preconosciuto, (non conosciuto, ma preconosciuto, come lo era<br />

stato Geremia prima <strong>della</strong> sua nascita, (Germ. 1:5), e’ stato reso visibile con l’ essere stato<br />

portato in esistenza reale alla sua nascita (Luca 1:35). Questo e’ un modo prettamente Giudaico<br />

di capire il proposito di Dio per l’ umanita’. Egli mette in atto il Piano al tempo appropiato.<br />

Il genere di “preesistenza” Pietro ha in mente e’ del genere che combacia perfettamente con<br />

l’ ambiente Giudaico, non con l’ ambiente Grego di dopo, la Cristianita’ post- biblica.<br />

Noi non siamo autorizzati a dire che Pietro fosse familiare con l’ idea <strong>della</strong> “preesistenza” di<br />

Cristo presso il Padre prima d’ essere stato incarnato [e quindi non siamo autorizzati a dire che<br />

Pietro era un <strong>Trinita</strong>rio!] Perche’ questa idea non e’ implicita necessariamente nella sua<br />

descrizione di Cristo quando, lo descrive “preconosciuto” prima che il mondo fosse stato fondato,<br />

dato che i Cristiani anche loro sono oggetti <strong>della</strong> prescenza di Dio. L’ unica cosa che possiamo<br />

dire e’ che quella frase pro kataboles kosmou [prima <strong>della</strong> fondazione del mondo] afferma il<br />

ministero di Cristo e la sua opera, un’ ordine ed una importanza al di fuori dell’ ordinario….<br />

Pietro non ha esteso il suo credo nella divinita’ del Cristo, al punto d’ affermare la sua<br />

preesistenza: la sua Cristologia e’ piu’ simile ai primi capitoli degli Atti degli Apostoli che a<br />

quella di Giovanni e di Paolo.(7)<br />

Pietro, come eminente Apostolo (Matt. 10:2), non avrebbe mai simpatizzato con il modo<br />

<strong>Trinita</strong>ria o Ariano (p.e. I Testimoni di Jahova) di vedere Gesu’.<br />

Notiamo anche che per Pietro la futura salvezza dei Cristiani, il Regno che erediteranno al<br />

ritorno di Cristo, sta’, similmente, aspettando nei cieli “pronto per essere rivelato negli ultimi<br />

giorni” (1 Pietro 1:5). <strong>La</strong> Seconda Venuta sara’cosi un’ “apocalisse” o rivelazione di tutto cio’<br />

che e’ ora “esistente” ma nascosto al nostro campo visivo. Cosi’ e’ stato detto di Gesu’ che egli<br />

era “preconosciuto” ed aspettava d’ essere rivelato al tempo che Dio avrebbe ritenuto opportuno<br />

(1 Pietro 1:20). Ne’ il Regno ne’ Gesu’ in realta sono esistiti prima. Essi erano nell’ intenzione di<br />

Dio prima <strong>della</strong> fondazione del mondo.<br />

Paolo usa lo stesso concetto e lo stesso linguaggio quando parla <strong>della</strong> futura resurrezione ed<br />

immortalita’ dei santi. Egli dice che noi gia’ “abbiamo un’ abitazione da Dio, una casa adatta alla<br />

prossima eta’” (2 Cor. 5:1). Il nostro prossimo resurretto corpo gia’ “esiste” nell’ intenzione di<br />

Dio e lo possiamo considerare reale perche’ e’ sicuro che sara’ manifestato nel futuro. In quel<br />

senso noi gia’ lo “possediamo” benche ovviamente ancora non lo abbiamo letteralmente. Lo<br />

stesso e’ vero del tesoro che gia’ abbiamo nei cieli. Anche quello e’promesso per il futuro. Noi<br />

riceveremo il premio dell’ eredita’ (Col. 3:24) quando Cristo lo portera’ dai cieli sulla terra al<br />

suo futuro ritorno.<br />

Preordinazione Invece di Preesistenza<br />

Avendo afferrato questo fatto elementare di teologia e di pensiero Ebraico (e biblico), non<br />

dovrebbe essere difficile applicare il nostro intendimento ad altri passaggi dove, lo stesso<br />

principio di “esistenza,” seguita dalla reale manifestazione, e’ trovato. Cosi’ Gesu’ dice in Giov.<br />

17:5: “…glorificami [adesso] con la gloria che io avevo con Te prima che il mondo fosse.” In<br />

base a Cor. 5:1 un Cristiano, nel futuro, dopo la resurrezione al ritorno di Cristo, potra’ dire che<br />

ha adesso ricevuto quello che gia’ “aveva” (era stato preparato) per lui nel piano di Dio. E’ detto<br />

che i Cristiani hanno un tesoro nei cieli (Marco 10:21), vuol dire, un premio conservato in Dio<br />

per adesso e destinato ad essere concesso nel futuro. E questo e’ soltanto per dire che essi, un<br />

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