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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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alla Scrittura stessa. Gli “Evangelisti,” mentre si radunano sotto l’ insegna di sola scriptura, sono<br />

alle volte incapaci di distinguere Scrittura dalle interpretazioni tradizionali. Lindbeck ha suonato<br />

l’ allarme quando ha messo in rilievo che “la maggior parte dei Protestanti aderiscono al<br />

<strong>Trinita</strong>rismo post- biblico, ma si comportano come se questi insegnamenti fossero ovviamente<br />

biblici.”(18) <strong>La</strong> sagace osservazine di F. F. Bruce merita la nostra piu’ vicina attenzione: <strong>La</strong> gente<br />

che aderisce al credo <strong>della</strong> Bibbia soltanto (cosi’ essi credono), spesso aderiscono infatti ad una<br />

tradizionale scuola d’ interpretazione di sola scriptura. I Protestanti Evangelici possono essere<br />

servi <strong>della</strong> tradizione tanto quanto i Cattolici Romani or i Greci Ortodossi, ma non si accorgono<br />

che e’ tradizione.” (19)<br />

Per Michele Servetus, per gli Anabetisti Olandesi capitanati da Adamo Pastor, ed anche per<br />

tutta la comunita’ degli Anabetisti Poloni, la <strong>Trinita</strong>’ era una deviazione dal monoteismo biblico,<br />

un tentativo erroneo di tradurre il credo apostolico in un Unico Dio, il Padre,(20) nel linguaggio<br />

<strong>della</strong> metafisica Greca. Ed ancor peggio, i credi ed i Concili di Nicea e di Calcedonia sono usati<br />

in modi coercitivi e distruttivi per forzare a credere in questi dogmi. E questo e’ tanto piu’<br />

deplorevole poiche’ la terminologia del discorso sulla Cristologia e’ in se stesso un miscuglio di<br />

termini ambigui – in netto contrasto con il credo evidentemente unitario <strong>della</strong> Bibbia.<br />

<strong>La</strong> liberta’ d’ esplorare, lontana dalla “tirannia dogmatica” (rappresentata, per esempio dal<br />

Credo Atanese che minaccia di morte tutti coloro che deviavano dal credere nel <strong>Trinita</strong>rismo<br />

Ortodosso) ha portato alla riscoperta di un’ elemento lungamente dimenticato, dal Gesu’<br />

presentato dalla Chiesa – la sua umanita’. E’ stato di gran lunga ammesso che il modo<br />

tradizionale di capire Gesu’ spesso e’ stato messo alla prova da un latente “docetismo” (il<br />

credere che Gesu’ soltanto in apparenza fosse umano), il che a Giovanni, l’ Apostolo segnalo’ l’<br />

arrivo dell’ “anticristo” (1 Giov. 4:2; 2 Giov. 7). Inoltre, le tradizionali formulazioni sul Cristo<br />

sembrava dimostrassero propensione per una particolare interpretazione di Giovanni 1:1, ad<br />

esclusione delle raffigurazione molto umane di Matteo, Marco, Luca e degli Atti. Effettivamente,<br />

al Vangelo di Giovanni e’ stata attribuita una sproporzionata influenza nella formazione <strong>della</strong><br />

Cristologia. E’ possibile che questo e’ perche’ lo stile in cui Giovanni ha scritto, mentre<br />

effettivamente molto Ebraico, ha fatto gola alla speculativa mente Greca, e quindi molto<br />

facilmente frainteso e distorto dai Gentili?<br />

Noi suggeriamo che la tendenza d’ oscurare l’ umanita’ di Cristo e’ sorta in opposizione all’<br />

affermazione centrale ed essenzialmente semplice del Nuovo Testamento che afferma Gesu’<br />

come Messia, il secondo Adamo, concepito supernaturalmente, tuttavia venuto in esistenza nel<br />

grembo di sua madre. Questa veduta dell’ origine di Gesu’noi insieme a Raymond Brown<br />

possiamo praticamente chiamare “concezione Cristologica,” (21) Brown insiste che Matteo e Luca<br />

non sapevano propio niente di una letterale preesistenza del Messia.(22) Quindi e’ impossibile che<br />

fossero <strong>Trinita</strong>ri nel senso tradizionale. <strong>La</strong> concezione di Gesu’ per loro e’ il venire in esistenza.<br />

L’ origine <strong>della</strong> piu’ tarda teologia <strong>Trinita</strong>ria dovrebbe essere cercata in altri posti invece di<br />

cercarlo nei racconti dei Vangeli. <strong>La</strong> si dovrebbe attribuire a Giovanni o a Paolo? Or ad una<br />

distorzione dei loro scritti causata da una tendenza speculativa <strong>della</strong> filosofia Greca? Questa<br />

influenza era apparentemente in attivita’ quando Giovanni, scrivendo alla fine del primo secolo,<br />

nettamente mette in rilievo, contro un’ incipiente docetismo Gnostico, l’ umanita’ di Gesu’. (1<br />

Giov. 4:2; 2 Giov. 7) Egli venne en sarki, “come persona umana,” no “in un corpo umano” che<br />

e’ una questione diversa. Sembra che Giovanni nella sua prima epistola cerchi di correggere un<br />

sorgente equivoco <strong>della</strong> sua dottrina del “logos” nel Vangelo (Giov. 1:1-3). Era l’ impersonale<br />

“vita eterna” che era “con il Padre” (1 Giov. 1:2) prima <strong>della</strong> nascita di Gesu’, no il Figlio stesso<br />

preesistente. In altre parole, Giovanni vuole farci capire che quando la Parola divenne carne<br />

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