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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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Dio e l’ uomo Messia la base <strong>della</strong> conoscenza fondamentale <strong>della</strong> verita’ che porta alla salvezza<br />

(1 Tim. 2:4, 5). E’ bene non farsi sfuggire il collegamento che Paolo fa, tra la salvezza e la<br />

conoscenza <strong>della</strong> verita’, e la precisa conoscenza dell’ identita’ di Dio e di Gesu’.<br />

Allo stesso modo, dopo la resurrezione, Pietro non riconosce altro Messia eccetto “l’ uomo<br />

Gesu’.” Egli presenta il Salvatore ai suoi concittadini con queste parole:“Uomini d’ Israele,<br />

ascoltate le mie parole. Gesu’ il Nazareno, un uomo accreditato da Dio per voi…” (Atti 2:22)<br />

Luca presenta questa testimonianza di Paolo ai Greci che “Dio ha fissato un giorno nel quale Egli<br />

giudichera’ il mondo in giustizia per mezzo di un uomo” (Atti 17:31). Sia Pietro che Paolo<br />

descrivevano una persona risuscitata, il Messia destinato a ritornare, a giudicare ed a governare.<br />

Gesu’ era ancora definito come uomo. E’ parte dell’ infinita sapienza di Dio che Egli affidi il<br />

giudizio universale ad un uomo che ha provato la vita in comune con l’ umanita’.<br />

Il Nuovo Testamento e’ pieno di semplici asserzioni di un Gesu’ umano che e’ stato provato<br />

su tutti i punti come lo siamo anche noi (Ebrei 4:15). Qualcuno che e’pienamente Dio e<br />

pienamente uomo non puo’ essere totalmente umano. Questa e’ la radice del problema <strong>Trinita</strong>rio.<br />

E’ semplice impossibilita’, in termini biblici, confondere l ‘Unico Dio con un essere umano. Per<br />

quanto del Suo Spirito Dio possa dare ad un fragile uomo, e per quanto esaltato il resurretto<br />

Gesu’ sia diventato, l’ uomo, da un punto di vista biblico e’ polvere animata dallo Spirito, e non<br />

corpo ed anima separabile, che e’ una idea prettamente Greca. (22) “Essere umano” per<br />

definizione indica mortalita’, assoggettamento a debolezza ed alla morte. “E’ stabilito che gli<br />

uomini muoiano una sola volta…. (Ebrei 9:27). Gesu ha sofferto il destino ultimo di tutta l’<br />

umanita’ – non che Egli dovesse morire, dato che non aveva commesso peccato.<br />

Ciononostante, accollandosi la punizione per i peccati dell’ umanita’, egli mori’. E’<br />

necessario evidenziare questo punto: Un Salvatore che e’ Dio non puo’ morire, e per<br />

conseguenza non sarebbe morto per i nostri peccati. Il fatto che Gesu’ e’ morto per i nostri<br />

peccati e’ esso stesso prova che egli non era Dio. E’ ovvia sofisticheria il sostenere che il Dio<br />

immortale sia morto! Colore che sostengono che soltanto il corpo di Gesu’ e’ morto, cadono<br />

ancora una volta nella trappola di dire che Gesu’ stesso non e’ morto. Tutti questi ragionamenti<br />

basati sul dualismo sono in ogno modo decisamente non biblici.<br />

Tutta la vita di Gesu’fu vissuta nei limiti umani. Egli soffri’ fame e stanchezza (Marco 3:5;<br />

Giov. 4:6), tuttavia non commise mai peccato. Attraverso la sofferenza ha dovuto imparare ad<br />

ubidire.(Ebrei 5:8) Non gli fu possibile rifugiarsi in una divina capsula mentale per sfuggire i<br />

rigori e le lotte <strong>della</strong> vita quotidiana. Egli stesso ammise di non essere onniscente. Egli non<br />

sapeva il giorno che sarebbe ritornato (Marco 13:32). Come ogni bambino, ha avuto bisogno di<br />

crescere in sapienza (Luca 2:52). In un’ occasione, Egli dovette chiedere ai suoi discepoli, “Chi<br />

mi ha toccato?” (Marco 5:30) Egli pianse (Giov. 11:35) e conobbe scoraggiamento.<br />

Evidentemente egli non possedeva le qualita’ di onniscenza (Marco 13:32), onnipresenza (Giov.<br />

11:32) ed immortalita’, che sono le indispensabili caratteristiche <strong>della</strong> Divinita’.<br />

I Giudei ed i Cristiani del primo secolo erano in cerca di un Messia umano che avesse<br />

stabilito, dalla terra promessa, un nuovo ordine nel mondo. <strong>La</strong> decisione presa dai teologi del<br />

quarto e quinto secolo, che questa singolare persona chiamata Gesu’ fosse “Dio vero da Dio<br />

vero”, sarebbe stata sconvolgente per la comunita’ Cristiana del primo secolo che aveva una idea<br />

chiara sul lignaggio del Messia:“poiche’ e’ evidente che il nostro Signore era discendente di<br />

Giuda” (Ebrei 7:14). Matteo ha registrato le aspettative <strong>della</strong> nazione Giudaica e la minaccia che<br />

esse ponevano per il dominio Gentile (Matt. 2:2-6). Il governatore Gentile, Erode, era<br />

profondamente preoccupato nel sentire che i magi, che venivano dall’ est, erano in cerca di colui<br />

che sarebbe nato Re dei Giudei. Ogni nuova dinastia era una sfida alla sua autorita’. Erode chiese<br />

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