Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
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– E perché mai, Pascà? Aspetti le dame di corte, forse?<br />
– Eh! le dame di corte, no; che non ci stanno bene qua:<br />
del resto buona fortuna abbiano in casa loro, esse; ma viene<br />
gente che gli piace il caffè buono quanto <strong>al</strong>le dame di corte.<br />
– Di bocca delicata, vuol dire. Cor mio! Chi è dunque?<br />
– Indovina, Francì!<br />
– Eh! se non mi fa la grazia Dio, come vuoi che indovini?<br />
Monsignore?<br />
– Ah ah ah! A cresimar le agnelle? Questa ci vorrebbe!<br />
– E dunque? Il vicario di C<strong>al</strong>angianus?<br />
– Prete Pauleddhu?! Oh! non è il tempo delle pernici,<br />
ora, se Dio vuole. Non l’indovini in cent’anni!<br />
– E dimmelo dunque, sii benedetto!<br />
– Viene Niccòla Ruoni per regolare le cose, come m’ha<br />
detto stamattina Jacheddhu –. E lo disse in fretta in fretta e<br />
guardò Spiranza, che durante tutto il di<strong>al</strong>ogo era parsa unicamente<br />
intenta <strong>al</strong>la sua faccenda, e badava a sfruconar con<br />
un fuscello la gola dell’acquaio, che s’era intasata.<br />
La vecchia rimase come una statua della Sorpresa, col<br />
braccio a mezz’aria e con in mano un cucchiaio di fondiglio.<br />
Spiranza con una mossa repentina urtò una pertica<br />
appesa orizzont<strong>al</strong>mente con due funi <strong>al</strong>le travi del soffitto,<br />
la qu<strong>al</strong>e andò a sbattere contro gli utensili di latta e di rame<br />
attaccati <strong>al</strong>la parete dei fornelli, producendo un discordo<br />
squarciato di tintinni. – Angeli, figlia mia!<br />
Ziu Pasc<strong>al</strong>i restò. – Spirà ci vuol tanto? Fa attenzione.<br />
O forse…?<br />
– «O forse» che cosa, babbo? – domandò ella senz’<strong>al</strong>zar<br />
gli occhi, tornando <strong>al</strong>la sua occupazione, tutta di carminio.<br />
– Forse ti fa maraviglia che Niccòla Ruoni venga oggi<br />
in casa nostra per…?<br />
– Che maraviglia, babbo? Non è poi la prima volta che<br />
viene da noi ziu Niccòla: e speriamo che non sia neanche<br />
l’ultima. Del resto… che m’importa a me di quelli che vengono<br />
a casa nostra?<br />
– Eh! questo no, figlia mia! Se di <strong>al</strong>tri non t’importa:<br />
(ed è giusto: a noi deve importare, questo!) ti deve però<br />
premere di Niccòla Ruoni che non è un mendicante randagio<br />
né uno straccione, che Dio lo guardi!<br />
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– Dio gli dia fortuna quanta ne desidera! Vedete, babbo,<br />
quanto m<strong>al</strong>e gli voglio…<br />
– Non è questo, no, la mia caprettina: lo so che hai<br />
buon <strong>cuore</strong>. Ma non basta per Niccòla il non volergli m<strong>al</strong>e.<br />
Bisogna anche volergli bene.<br />
– Sicuro, Spiranzeddha, volergli bene! – echeggiava la voce<br />
di zia Francisca, che aveva ripreso a dimenare la posatura.<br />
– E volergli anche bene! – annuiva la giovane. – Non è<br />
egli cristiano?<br />
– Cristiano solo, uccellino senza testa? – rimproverava<br />
benignamente il padre. – Non potrà essere qu<strong>al</strong>che <strong>al</strong>tra<br />
cosa per te? E suocero no?<br />
Spiranza si diede un gran da fare per togliere una probabile<br />
macchia di ruggine da un coperchio di latta e per lustrarlo<br />
a dovere; e non rispose nulla.<br />
– E suocero no? – ripeté il vecchio con insistenza.<br />
– Eh… chi lo sa? – barbugliò la ragazza. – Anche questo<br />
potrà accadere. Esso ha un figlio da ammogliare e io son zitella.<br />
Tutto può darsi. Solamente adesso non si può sapere.<br />
– E perché non si può sapere, poi, cervellino di rondine?<br />
– insisté ancora il buon uomo con molta amabilità.<br />
– Bah, babbo! ora siete troppo curioso. Lasciate che<br />
venga, prima; quando sarà venuto, si saprà da lui stesso. Sapete<br />
voi ancora che cosa significhino le parole di Jacheddhu<br />
«regolar le cose»? No? Dunque aspettate!<br />
L’osservazione parve giusta anche ai vecchi, che ammutolirono.<br />
Nel silenzio il <strong>cuore</strong> di Spiranza martellava. Avrebbe<br />
voluto da un lato che i genitori avessero interpretato in<br />
buon senso quella frase; d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro preferiva che si dovesse<br />
prendere nella peggiore accezione. Nell’animo le ferveva una<br />
folla di desideri, e la taciturnità dei presenti la fomentava.<br />
– Andiamo, via! – ricominciò il padre, dopo aver riflettuto<br />
per un pezzo. – Perché si dovrebbe pensare a m<strong>al</strong>e?<br />
Abbiamo forse dato motivo, noi?<br />
Nessuno rispose; e questa seconda pausa imbarazzante<br />
aumentò ancora l’interno tormento di ognuno.<br />
– Noi non abbiamo dato motivo – asserì egli con qu<strong>al</strong>che<br />
titubanza nella voce. – Le nostre famiglie non hanno,<br />
grazie a Dio, m<strong>al</strong>e partite da regolare. Sicuro. Si tratta quindi<br />
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