Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
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lo trasse sicuro nell’ardito volo. Fremette vittorioso. Frufrufrù…<br />
Tratrà!<br />
Il pastore si sentì sfidato, e scaricò l’arma un’<strong>al</strong>tra volta,<br />
rabbiosamente. Bum! Bum!<br />
Allora una voce umana s’udì fioca di mezzo a quell’annaspio,<br />
e a mano a mano che la diavoleria c<strong>al</strong>ava c<strong>al</strong>ava, diveniva<br />
grido, lamento.<br />
Il tiratore arretrò davanti <strong>al</strong>l’incanto infern<strong>al</strong>e, si s<strong>al</strong>vò<br />
nel tugurio, urtando <strong>al</strong>la cieca la sorella, che l’aveva aizzato<br />
d<strong>al</strong>la porta e fuggiva anch’essa <strong>al</strong>la cieca.<br />
In tutti quei rustici dominò il terrore: tutti i corpi s’aggrovigliarono<br />
in un grappolo p<strong>al</strong>pitante.<br />
Si udì uno sfascio a pochi passi d<strong>al</strong>la capanna; un gemito:<br />
e poi fu silenzio; silenzio di m<strong>al</strong>ia o di morte. Soltanto i<br />
cuori eran vivi, nel p<strong>al</strong>pito di patimento.<br />
I cani squittirono come se braccheggiassero il cign<strong>al</strong>e.<br />
Poi l’abbaiata inviperì ancora, come se la fiera si rivoltasse e<br />
i mastini non osassero azzannarla.<br />
Il primo che si strappò d<strong>al</strong> gruppo fu ziu Pasc<strong>al</strong>i, il qu<strong>al</strong>e<br />
si scosse tutto, quasi volesse liberarsi da una fiamma che gli<br />
si fosse appresa a tradimento, e tentennante s’affacciò sulla<br />
soglia tutto un’ansia viva.<br />
– Pasc<strong>al</strong>i! Pasc<strong>al</strong>i! – pregava la moglie, sollevando la corona<br />
con mani tremebonde. La figlia minore sbarrava sempre<br />
più gli occhi folli, nel pianto.<br />
– L’hai ammazzato, diavolo! – ruggì il vecchio sfolgorando<br />
negli occhi verso Girominu. E a gran s<strong>al</strong>ti, spronato<br />
d<strong>al</strong>l’incertezza, passò la porta, s’avviò correndo verso le<br />
mandre.<br />
– Uhi, figlio mio: la casa ci hai diroccato! – gemette zia<br />
Francisca, dandosi un violento pugno <strong>al</strong> seno. E abbrancò<br />
ancor più forte il braccio del primogenito.<br />
Costui diede una stratta e si liberò. A gran passi si precipitò<br />
dietro <strong>al</strong> fratello e ai servi per raggiungere il padre,<br />
sordo <strong>al</strong>le suppliche delle donne.<br />
Il povero vecchio s’affannava intorno a un m<strong>al</strong>edetto ordigno<br />
d’assi e di ferri, per districare da punte e da morse il<br />
vestito d’un infelice cristiano, che vi giaceva in mezzo moribondo.<br />
Si rivolgeva verso la fattoria, chiamava con la voce e<br />
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col gesto disperatamente: – Non è vivo nessuno, dunque?<br />
Oh! Presto! Correte! –. Poi, accorgendosi che Girominu gli<br />
stava accanto: – M<strong>al</strong>avventurato! – gridava. – Fuggi nel bosco!<br />
Hai assicurato la tua sorte! Ci hai preparato un convito!<br />
–. E continuava tremando l’opera santa.<br />
Con l’aiuto dei suoi poté deporre sull’erba il corpo del<br />
ferito e apprestargli cure più proficue. Il sangue gemeva ancora<br />
d<strong>al</strong>la mano e d<strong>al</strong>la fronte, e cadeva sulla veste militare.<br />
Il bel viso del soldato, rigato da rivoli purpurei, era velato<br />
d’un p<strong>al</strong>lore mort<strong>al</strong>e; gli occhi cerulei semichiusi vagavano<br />
senza espressione in un vuoto voraginoso; la bocca aveva<br />
delle contrazioni di ribrezzo, come se rifiutasse l’amarezza<br />
del sangue che vi era penetrato, ed emetteva di quando in<br />
quando un soffio doloroso.<br />
I pastori, davanti <strong>al</strong>la sventura, s’accasciarono. Ziu Pasc<strong>al</strong>i<br />
sbacchiò il cappello a terra, si scompigliò i capelli<br />
bianchi. – Siamo rovinati! – muggì. – Rovinati! uh!<br />
Anche le donne, pungolate d<strong>al</strong> terrore e attirate d<strong>al</strong> pericolo<br />
s’erano precipitate sul teatro della sciagura, e osservavano<br />
il caduto con occhi str<strong>al</strong>unati: pareva che il penoso<br />
stupore avesse loro suggellato le lacrime.<br />
– Povero cristiano! povero cristiano! – mormorava la<br />
vecchia, facendosi segni di croce.<br />
– È morto? mamma, è morto? – chiedeva Mena. Spiranza<br />
continuava la contemplazione muta.<br />
Il gemito del ferito ridestò ziu Pasc<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>la cupa astrazione.<br />
– Siamo dunque tutti ammattiti? – esclamò egli, tentennando<br />
il capo. – È questo il modo di riparare <strong>al</strong>la m<strong>al</strong>a<br />
ventura? Così morrà come un cane! Apprestate dunque un<br />
letto, voi: correte!<br />
E mentre le figlie e la moglie s’affrettavano verso la fattoria,<br />
fe’ cenno brusco a M<strong>al</strong>cu e ai servi d’aiutarlo a collocare<br />
il caduto sopra una sc<strong>al</strong>a a pioli.<br />
Poco dopo la rustica lettiga passò tra le mandre vòte e<br />
silenziose, accompagnata da qu<strong>al</strong>che urlo di cane ostinato,<br />
da qu<strong>al</strong>che zirlo disperso, da qu<strong>al</strong>che sospiro cavernoso.<br />
In lontananza perdurava ancora la trepidazione confusa<br />
dei mugghi, dei belati, dei tintinni.<br />
Nel cielo di perla il sole mite di maggio sfolgorava.<br />
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