Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
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Bisognava credergli quando parlava da assennato o quando<br />
divagava così lietamente? Mistero! Ora ne sapeva meno di<br />
prima!<br />
Rimase pensierosa a vagar con gli occhi senza sguardo<br />
per l’infinita distesa del cielo, tutto una chiarezza crist<strong>al</strong>lina,<br />
e per l’<strong>al</strong>tipiano luminoso, tutto una screziatura di colori.<br />
Rifletteva seriamente e si chiedeva se un tipo come quello<br />
potesse esser preso sul serio, se a un giovane così fatto potesse<br />
ella affidare tutto l’affetto del suo <strong>cuore</strong>, tutta la sua vita.<br />
Però, sarebbe ella in tempo a tornar indietro?… Eh! perché<br />
no? Che cosa v’era stato tra essi due di compromettente?<br />
Nulla, che non stesse nei limiti di un’onesta amicizia! Era<br />
vero che Giromìnu con la sua aria rannuvolata e con le sue<br />
parole pesanti aveva dimostrato di credere il contrario… Ma<br />
che le importava a lei di Giromìnu e di Jacheddhu? Suo fratello<br />
era cotto di Catilina Ruoni e Jacheddhu era dissennato<br />
d<strong>al</strong>la gelosia! Che poteva premerle del loro giudizio?<br />
Ella era stata scrupolosamente onesta; e onesta sempre<br />
sarebbe, perché era una buona cristiana, figlia di madre onesta,<br />
e G<strong>al</strong>lurese, e ben <strong>al</strong>levata. Ma non era forse quella una<br />
m<strong>al</strong>a tentazione, che il demonio le presentava per indurla <strong>al</strong><br />
m<strong>al</strong>e e per ingannarla? Veramente, quel giovane straniero, venuto<br />
lì da luoghi lontani e in circostanze dolorose, che aveva<br />
studiato ed era ben avviato in una carriera distinta, e aveva le<br />
offerte di un’<strong>al</strong>tra donna civile, conosciuta fin dai primi anni<br />
(e queste conoscenze d’infanzia, oh quanta forza avevano in<br />
G<strong>al</strong>lura!); quel giovane che non sapeva ancora che cosa fosse<br />
meglio per lui, ammogliarsi o vagar come un poledro libero<br />
e senza pastoie; che poteva essere a causa del suo servizio trasferito<br />
da Tempio e d<strong>al</strong>la <strong>Sardegna</strong> da un momento <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro;<br />
quel giovane tanto bello e tanto avvezzo a una diversa vita;<br />
poteva innamorarsi d’una fanciulla come lei?<br />
Il suo pensiero s’arrestava improvvisamente davanti a<br />
questo dubbio come bestia fuggitiva davanti a una muraglia<br />
insormontabile. La poveretta indietreggia, misura con lo<br />
sguardo affrettato e ansioso l’<strong>al</strong>tezza, s’aggira di qua e di là<br />
per vedere se mai non vi fosse un v<strong>al</strong>ico più basso, si slancia<br />
disperata, batte il capo contro i massi e ricade impotente, e<br />
insanguinata <strong>al</strong> suolo. Così ella, che s’aggrappava per le rupi<br />
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come un capriolo fin da bambina, non riusciva a superare la<br />
scabrosità di quell’ostacolo aereo, che guardava nel precipizio.<br />
Con dolore concludeva che i suoi occhi s’eran levati<br />
troppo in <strong>al</strong>to, che il suo <strong>cuore</strong> aveva volato troppo.<br />
Quanto fu triste quella sua prima disillusione! Fu come<br />
la prima foglia che cade imp<strong>al</strong>lidita da un arboscello di primo<br />
frutto. Pianse lacrime cocenti pur guardando il cielo<br />
senza vederlo.<br />
Poi bel bello il pensiero indomito trovò una via. Sciocchezze!<br />
L’amore vinceva tutto! Se c’era il vero amore non c’entrava<br />
né G<strong>al</strong>lura né Continente, né ricchezza né povertà, né<br />
carriera né pastorizia. L’amore appianava tutto. Quante persone<br />
civili, anche a Tempio, non avevano sposato le serve e i servi?<br />
L’importante era che ci fosse l’amore.<br />
E qui la bestia fuggitiva corse per un tratto, tra greppi e<br />
radure, stimolata d<strong>al</strong>la voluttà di quel libero andare, inebbriata<br />
da tutti i profumi acri delle frasche in fiore, <strong>al</strong>lettata<br />
dai prospetti lontani, rivestiti di luce maravigliosa e deliziati<br />
d’incanto. Ma ecco, sul più bello, una più dura muraglia.<br />
«E l’amore vero c’era, ci poteva essere, nel <strong>cuore</strong> leggero di<br />
Silvio Ròndani?».<br />
Altri sforzi, <strong>al</strong>tri urli di dolore, <strong>al</strong>tro sangue dell’anima.<br />
Ma dove non trova uscita la fiera disperata che anela <strong>al</strong>la libertà?<br />
Quando i mastini la braccheggiano scagnando, ed<br />
essa ricorda <strong>al</strong>tre cacce e <strong>al</strong>tre lotte e <strong>al</strong>tre ferite dolorose, e<br />
si sente <strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le la morte (e che morte!) g<strong>al</strong>oppar trafelata,<br />
e sente già nelle carni i solchi delle zanne e delle granfie,<br />
oh, non corre, ma vola, e non v’è rupe né abisso: chiude gli<br />
occhi e si butta, a costo di darsi un’<strong>al</strong>tra morte.<br />
Sì: l’amore v’era, nel <strong>cuore</strong> di Silvio. Che importava s’egli<br />
era stato leggero nella sua prima giovinezza? Che voleva dire<br />
s’egli, prima che la conoscesse, aveva… forse… voluto<br />
bene ad <strong>al</strong>tre donne, e aveva certe idee di libertà? Ciò dipendeva<br />
d<strong>al</strong> fatto che non aveva ancora trovato la giovane<br />
del suo <strong>cuore</strong>! Certo: la giovane del suo <strong>cuore</strong>! Quanti s’eran<br />
visti che da ragazzacci erano stati anche cattivi e ne avevan<br />
fatte tante anche contro l’onestà, e poi, appena s’erano<br />
davvero innamorati della loro donna, avevano cambiato vita<br />
completamente? L’amore in molti è un maestro che fa<br />
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