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Ghermita al cuore - Sardegna Cultura

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piace… Però stavolta ha sbagliato come un ignorante. Se<br />

s’intende di medicina come s’intende di convenienze, possiamo<br />

star sicuri, Dio lo benedica!<br />

– Se gli fa girare il cervello quella capretta! – interrompeva<br />

la mezzana, arsa di sacro sdegno contro quel sopruso.<br />

– È tutto opera di quella schifiltosa dagli occhi bassi, di<br />

quell’impasto di finzione! È lei che l’ha legato per le corna<br />

come un becco, e ha tratto la fune ove ha voluto! Mi pare<br />

d’udirla – e contraffaceva la voce e l’aria di Mena, con caricatura,<br />

– «Andrea, se non vieni con me, se non fai come voglio<br />

io, ti pianto: non ti voglio più!». Il gran peccato! E lui,<br />

la lepre, ha abbassato le orecchie e la coda, e le ha tenuto<br />

dietro! Non ve lo figurate? – e imitava le maniere del dottore<br />

– «Filumenuccia mia, se così ti piace… mettimi anche il<br />

basto dell’asino!». Come se in G<strong>al</strong>lura, di donne come Filumena<br />

Luna ce ne fossero solo dieci o venti!… Cento, ce ne<br />

sono!<br />

Agli sberleffi della sorella, le <strong>al</strong>tre due scrosciavano in<br />

un riso amaro, si contorcevano per certe convulsioni che<br />

volevano parer d’<strong>al</strong>legria ed erano di rabbia.<br />

– Se incomincia da ora a metterselo sotto i piedi – profetizzava<br />

la minore – che cosa sarà <strong>al</strong>l’ultimo?! Può dire d’aver<br />

perduto la sua libertà, povero giovane. Come vanno a finire,<br />

certi dottorati! La prendi la marchesa, va, Andrea Sirena!<br />

Dio te la lasci godere quella capretta scornata!<br />

– Ma quel che più stizzisce – ricominciava Cat<strong>al</strong>ina dopo<br />

un momento di silenzio – è la loro sfacciataggine. Un<br />

battesimo di lusso, in pieno giorno, con dolci e rosoli, come<br />

se si trattasse del figlio più legittimo del mondo! Questo<br />

si chiama beffarsi della gente!<br />

– Là, che la gente è grulla, e si lascia così menare per il<br />

naso da simile genia, e non è padrona invece di conciarli<br />

come meritano! Non lo sanno tutti che è un bastardo? Tutta<br />

la G<strong>al</strong>lura lo sa!<br />

– Infioccate l’asino fin che volete: asino era e asino resta.<br />

Bastardo era, bastardo resta; anche se lo vestissero di seta<br />

e lo coprissero d’oro.<br />

Qui interveniva anche la degna madre, per lanciare la<br />

sua pietra contro zia Francisca. – Essa non avrebbe dovuto<br />

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permettere tanto – sentenziava. – Se non avesse avuto la testa<br />

di merla essa stessa, le figlie non si sarebbero arrischiate a far<br />

tanto, a farsi criticare così anche da chi non è abituato a criticare.<br />

Pare impossibile che Dio le abbia accecate tanto!<br />

– Del resto, maggiore cecità volevate? Se la madre non<br />

fosse stata cieca da molto tempo, quella disgraziata non avrebbe<br />

fatto ciò che ha fatto.<br />

– Eh! quanto a quello, è una cosa certa. Le son piaciuti<br />

sempre i signori, sognava sempre il cappellino…<br />

– E l’ha avuto, ora: e coi fiocchi anche!<br />

– Dicono che la lasciano vivere come una scrofa, in una<br />

conca da mai<strong>al</strong>i, in mezzo <strong>al</strong>le immondezze, senza letto.<br />

– E hanno ragione di trattarla così. Volevate metterla a<br />

stare in un p<strong>al</strong>azzo re<strong>al</strong>e? Stia lì che è il suo posto.<br />

– E sconti ora tutta la sua superbia!<br />

– E tutte le beffe che si faceva di noi!<br />

– È vero che voleva essere la regina di tutte: ma la ha<br />

avuta la bella corona, veh? Una corona con perle e diamanti!<br />

– Quanto a quello – ammoniva la madre – voi non dovete<br />

r<strong>al</strong>legrarvi della sua sventura. Poveretta! Chi sa se…<br />

– Che poveretta, che poveretta! Ambiziosa era, e sregolata!<br />

La sua non è una disgrazia: è una colpa!<br />

– In cui è cascata a occhi aperti!<br />

– E di lui non si sa nulla?<br />

– Eh! lui chi l’ha visto l’ha visto. L’astore, quand’ha ghermito,<br />

se ne vola via. Se torno, sparatemi!<br />

– Han detto che aveva scritto una lettera a quel grullo<br />

del dottore non so in che senso: chi dice per scusarsi, chi<br />

per prenderli tutti in giro, chi per promettere non so qu<strong>al</strong>i<br />

cose per l’avvenire…<br />

– Sì! Sta fresca Spiranza, se ci crede! Se lo ninni in santa<br />

pace, il bastardetto, che è meglio.<br />

– E se non se lo ninna lei, chi glielo ninna? Non le manca<br />

<strong>al</strong>tro!<br />

Un uomo che comparve <strong>al</strong>la svolta del sentiero interruppe<br />

il cic<strong>al</strong>eccio caritatevole. Chi poteva essere? O diamine!<br />

Se non si fosse trattato d’un nemico, si poteva credere<br />

che fosse Girominu Luna. La persona, l’andatura… Ma come<br />

mai?<br />

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