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Ghermita al cuore - Sardegna Cultura

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gioie. Prendeva il figlioletto nel grembo e gli dava il latte,<br />

cullandolo sulle ginocchia.<br />

Tutta la sua ricchezza era là, ora, concentrata in quel cosino<br />

p<strong>al</strong>pitante senza parola e senza riso, tutto occhietti e<br />

tutto boccuccia, con cui se la divorava, povera mamma sua<br />

ch’era stremata dai patimenti e non poteva nutrirlo come<br />

avrebbe voluto! Ella non aveva nulla <strong>al</strong>l’infuori di lui…: e a<br />

lui non poteva dare più che se stessa! Quanto l’amava però<br />

quel frutto del suo seno, e quanto avrebbe voluto dargli! Per<br />

i suoi desideri era misera cosa una reggia con muri d’oro e<br />

sc<strong>al</strong>e d’oro, e letti, mobili e culla d’oro… Invece gli aveva<br />

fatto aprir gli occhi in uno stabbiòlo che aveva veduto tante<br />

nascite di porcelli e non di cristiani, e udito tanti grugniti di<br />

mai<strong>al</strong>i, e contenuto tante immondezze; invece lo cullava in<br />

una gione come i più miserabili e lo involgeva in rozzi panni…<br />

Povero figlioletto suo, che era come il povero Bambinello<br />

nella grotta in mezzo agli anim<strong>al</strong>i, senza che la madre<br />

avesse pezze e fasce per ripararlo d<strong>al</strong> freddo! Povero figlioletto<br />

senza nulla, povero come Gesù, povero povero!<br />

Lo guardava amorosamente mentre esso succhiava, e<br />

chi sa qu<strong>al</strong>i sogni si presentavano <strong>al</strong>la sua fantasia mentre<br />

contemplava quelle fattezze che le incatenavano la vista.<br />

Qu<strong>al</strong>e sarebbe la via ch’egli dovrebbe percorrere? Irta di spine<br />

o sparsa di fiori? inondata di sole o avvolta di nembi?<br />

viottolo storto o strada maestra? Non lo sapeva, povera donna:<br />

oh, se Dio esaudisse i desideri delle madri!<br />

Ma Dio non poteva esaudire i voti d’una peccatrice! Ella<br />

s’era confessata, è vero, prima del parto: confessata e comunicata;<br />

e sperava che il cielo le avesse perdonato… Ma se le<br />

aveva anche perdonato, non poteva appagare i suoi desideri<br />

perché essa non meritava tanto, e perché, d’<strong>al</strong>tra parte, i suoi<br />

desideri erano esagerati. La compatisse il Signore, se ella peccava<br />

nell’amor suo. Ella peccava non per sé, ma per lui.<br />

Per lui, ch’ella vorrebbe buono, amoroso e felice, <strong>al</strong>levato<br />

in modo che un giorno non avesse a rimproverarle con<br />

parole roventi il grave torto d’avergli dato una vita di vergogna<br />

e di dolore. Voleva che la Provvidenza lo compensasse<br />

di quella nascita miserabile, che non gli facesse scontare<br />

un peccato <strong>al</strong>trui e gli concedesse la forza di dimenticarsene<br />

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egli stesso e di farlo dimenticare. Che se era scritto che quel<br />

poveretto doveva essere disgraziato, chiederebbe d<strong>al</strong> cielo<br />

un’<strong>al</strong>tra grazia: che gli venissero troncati i giorni mentr’era<br />

ancora in cuna, per risparmiare a lui un mare di lacrime, e<br />

a lei un <strong>al</strong>tro c<strong>al</strong>vario più penoso di quello che già aveva<br />

percorso. Le verrebbe concessa t<strong>al</strong>e grazia ch’ella chiedeva<br />

in ginocchio davanti a quell’innocente, anche a prezzo della<br />

propria s<strong>al</strong>ute e della propria vita? Oh sì: ella sperava che le<br />

verrebbe concessa…: sperava anzi che il Signore spargerebbe<br />

fiori e gioie sulla sua via… Chi avrebbe coraggio, infatti,<br />

di martoriare quell’agnelletto senza macchia?<br />

Lo baciava con intensa tenerezza e continuava a contemplarlo<br />

col <strong>cuore</strong> inondato di <strong>al</strong>legrezza.<br />

Ed ecco che udì risonare sullo spiazzo un passo che le<br />

interruppe le dolci visioni. E poco dopo vide presentarsi <strong>al</strong>la<br />

porta la fattucchiera della v<strong>al</strong>le con la solita bisaccia indosso<br />

e con le vesti a brandelli, la qu<strong>al</strong>e picchiò col bastone<br />

e brontolò con cantilena: – La limosina <strong>al</strong>la povera vecchia,<br />

buoni cristiani!<br />

Spiranza fu presa da vero terrore, a quella vista. Le tornò<br />

a mente la tremenda profezia di quel giorno lontano e tremò<br />

tutta. – Dio ve ne dia, zia M<strong>al</strong>tì! – b<strong>al</strong>bettò. – Io non ho nulla,<br />

poveretta! Andate: vi daran qu<strong>al</strong>cosa da mia madre… Perché<br />

siete venuta, qui? Non venivate mai!<br />

– Son venuta perché mi hanno detto che hai un figlio,<br />

p<strong>al</strong>ma vera, e vorrei vederlo… Non glie lo mostri il tuo tesoro<br />

<strong>al</strong>la povera vecchia?<br />

La giovane madre la guardò con occhi str<strong>al</strong>unati e vide<br />

che quella tremava di desiderio. Il suo terrore crebbe, e per<br />

istinto coprì il poppante col grembi<strong>al</strong>e e lo protesse con le<br />

braccia. Come le scoppiava il <strong>cuore</strong>! Se glie l’affatturava? Se<br />

glie lo uccideva? – Andate, zia M<strong>al</strong>tì! – supplicò. – Per Gesù<br />

morto in croce! per Maria Addolorata! Per tutti gli Angeli<br />

e i Santi!<br />

– Non temere, figlia mia! – assicurò la strega. – Per la<br />

passione di Nostro Signore, io non farò nulla di m<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la<br />

creatura. Lasciami entrare, Spirà. Ti svelerò l’avvenire!<br />

La mamma sbarrò ancora gli occhi, colpita da improvviso<br />

desiderio. Che la grazia cominciasse a venirle concessa?<br />

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