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Ghermita al cuore - Sardegna Cultura

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freddo nell’ubbriachezza, levarsi per inseguirla, col capo<br />

chiomato di bisce, con gli occhi accesi, tra globi di fiamme e<br />

di fumo, per gridarle come quel giorno lontano: «Veglierai<br />

cent’anni!»; e riprese la fuga più pazza, internandosi nella<br />

frasconaia, scav<strong>al</strong>cando rocce e moricce, s<strong>al</strong>tando sterrati, e<br />

borri, es<strong>al</strong>ando l’anima delirante nell’ansimo e nel grido roco,<br />

finché non si rotolò sfinita per la china sterposa, e giacque<br />

senza sentimento.<br />

Pochi momenti dopo scrosciò d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to la pioggia, a torrenti,<br />

con lampi e tuoni, e parve che il vento furibondo si<br />

volesse rapire quel corpo estenuato, ormai non più capace<br />

di dolore. Sembrava che la natura non fosse sazia neppur<br />

essa di quella così lunga espiazione e con tutta la sua rabbia<br />

scapigliata volesse circondare ancora la sua vittima, per vedere<br />

se si potesse ancora farla patire.<br />

Quando le due donne si svegliarono nel tugurio e non videro<br />

più nel letto l’amm<strong>al</strong>ata, e videro le coperte sconvolte e<br />

qu<strong>al</strong>che capo del suo vestito per terra, <strong>al</strong>libirono. La cercarono<br />

sotto il giaciglio, nell’orto, nel giardino, nelle mandre: e in<br />

nessun posto poterono ritrovarla. Svegliarono atterrite tutta la<br />

fattoria, e la ricerca ansiosa cominciò.<br />

Nell’aurora gelida e sci<strong>al</strong>ba del febbraio uomini e donne<br />

si sparpagliarono per tutto l’<strong>al</strong>tipiano, quando appunto i<br />

campani cominciavano a tintinnire e le gregge a belare. Di<br />

qua e di là s’udivano di tratto in tratto domande e risposte<br />

secche, egu<strong>al</strong>mente piene di sconforto: – Niente? – Niente! –<br />

e sospiri e pianti e gridi: – Spiranza! o Spiranza!<br />

Il cielo, per ironia tornato sereno, udiva quei richiami<br />

disperati che gli echi ripetevano: ma nessuno rispondeva.<br />

Fin<strong>al</strong>mente la fuggitiva fu ritrovata da Mena distesa <strong>al</strong><br />

suolo, quasi per metà dentro a una macchia di ginestra spinosa,<br />

con le vesti a brandelli tutte un marciume; e un coro<br />

d’urli annunziò la scoperta. La sorella si riversò sulla sorella,<br />

ebbe quasi brama di morir su quel corpo.<br />

Ma accorse tosto il dottore, e dopo lungo esame, constatò<br />

che il <strong>cuore</strong> della caduta batteva. – Non è morta! –<br />

gridò. – Andiamo! portiamola <strong>al</strong>la fattoria.<br />

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Egli stesso e Mena afferrarono il caro peso e cominciarono<br />

a trasportarlo. In sèguito subentrarono nel mesto incarico<br />

Cat<strong>al</strong>ina e M<strong>al</strong>cu. Indi anche Giromìnu vi prese parte: sapeva<br />

morto il cane, e il suo <strong>cuore</strong> ferino s’era <strong>al</strong>quanto rammollito.<br />

Di tanto in tanto, per via, a un grido lieto di passere volanti<br />

faceva eco un gemito, un singulto, un urlo: e la montagna<br />

attonita ascoltava.<br />

Gli ultimi portatori si avviarono verso lo stabbiòlo. Ma<br />

il medico ordinò che si entrasse nella casa. Così il corpo di<br />

Spiranza fu rimesso nel suo vecchio letto, da cui mancava<br />

più di vent’anni.<br />

Dopo non lievi cure quel che pareva già un cadavere si<br />

rianimò a poco a poco, e con stupore di tutti la mente già<br />

sconvolta aveva ricuperato il suo senno.<br />

– Chiamatemi il sacerdote! – supplicò l’amm<strong>al</strong>ata dopo<br />

qu<strong>al</strong>che istante. E la sua voce era molto debole e fioca.<br />

– Verrà anche il prete, più tardi! – disse il cognato, sempre<br />

in piedi dinanzi <strong>al</strong> suo letto. – Ora pensate anche a<br />

confortarvi il corpo. Dovete mangiare.<br />

– No, – raccomandò ella – fatelo venire presto! Dio mi<br />

ha ascoltato… e mi chiama! Che venga presto…<br />

Quindi parve ricadesse in letargo: ma s’era isolata per<br />

meglio concentrarsi.<br />

Il prete venne, la confessò brevemente: che cosa aveva<br />

da accusare, ormai, quell’anima, che s’era lavata nelle proprie<br />

lacrime? E dopo la confessione e il viatico, ella chiese<br />

una grazia: che le fosse portato là, dinanzi <strong>al</strong> suo letto, sul<br />

suo seggiolone, il babbo, perché potesse vederlo ancòra<br />

un’ultima volta.<br />

Il vecchio si ribellò sulle prime, agitando il braccio vivo<br />

e la gamba sana, scontorcendo la bocca e mugolando non<br />

sapeva neppur egli che cosa. Ma poi fu portato dentro <strong>al</strong>la<br />

stanza della moribonda, e messo vicino <strong>al</strong> letto di modo<br />

che, se avesse voluto, avrebbe potuto toccar l’amm<strong>al</strong>ata. Ma<br />

non volle: e s’agitò ancora sulla sua sedia di tortura, gorgogliando<br />

nella strozza.<br />

Giromìnu gli si accostò in silenzio e gli toccò lievemente<br />

la sp<strong>al</strong>la. Anche il sacerdote si avvicinò e lo mirò con occhiata<br />

supplichevole. Mena singhiozzava in segreto, mezzo<br />

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