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Ghermita al cuore - Sardegna Cultura

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le prime bimbe… Di lì a qu<strong>al</strong>che minuto sarebbe da lei…<br />

Come farebbe a star ritta?<br />

Tutto le danzava intorno. Vagava con lo sguardo senza<br />

vedere più che un groviglio di braccia e di teste.<br />

Pure, quando udì il nome di Violanteddha pronunziato<br />

in latino d<strong>al</strong>l’assistente del vescovo, con uno sforzo di volontà<br />

richiamò tutto il suo spirito. Ebbe l’ardire di guardare il<br />

gran sacerdote del Signore così imponente nella ricchezza dei<br />

paramenti, così paterno nella dolcezza degli occhi, nell’atteggiamento<br />

di tutto il viso… Per un attimo vide riflessa la propria<br />

figura mostruosamente <strong>al</strong>lungata sul manico lucente del<br />

pastor<strong>al</strong>e, e volendo sfuggire <strong>al</strong>la vista grottesca che la stimolava<br />

<strong>al</strong> riso in un momento tanto solenne cacciò gli occhi in<br />

avanti di là d<strong>al</strong>la mitra, verso la siepe bruna dei padrini.<br />

Parve fulminata e gettò un piccolo grido che non poté<br />

soffocare. Le parve che anche il vescovo si fosse accorto del<br />

suo turbamento, perché l’aveva guardata per un istante con<br />

una certa occhiata ansiosa per chiederle se si sentisse m<strong>al</strong>e;<br />

e si sentì m<strong>al</strong>e veramente, come se gli occhi di tutti le penetrassero<br />

nella persona con punture di str<strong>al</strong>i d’acciaio. Tra<br />

quelle teste sventate le era sembrato di vedere un viso conosciuto…<br />

d’una bianchezza femminile, dai lineamenti composti<br />

a perfezione da mani angeliche, quel viso…<br />

Egli non l’aveva ancora vista. Sopraggiungeva appunto<br />

in quel momento, e s’era affacciato tra capo e capo <strong>al</strong>zandosi<br />

sulle punte dei piedi, volgendo avidamente gli occhi<br />

intorno.<br />

Spiranza baciò la figlioccia sulle due guance, tentò quasi<br />

di darsi tutta a quella piccola con quell’atto affettuoso.<br />

Ma una forza superiore la trasse a riguardare, e lo scorse intento<br />

a cercare ansiosamente tra la folla non sapeva chi. Poi<br />

vide che gli occhi di lui si fissavano in un certo punto della<br />

sua fila, e poco dopo la sua bocca sorrideva.<br />

Come le fece m<strong>al</strong>e quel sorriso! Involontariamente volse<br />

la testa verso dove credeva che si trovasse la conoscente<br />

preferita, e riconobbe una signorina vestita elegantemente<br />

con un largo cappello tutto trionfi, un’antica compagna di<br />

scuola, che da tempo non rivedeva. S’avvide che ella gli ricambiava<br />

il s<strong>al</strong>uto con viso raggiante.<br />

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«La sfacciata!» mormorò entro se stessa, comprimendosi<br />

il petto per appagarvi il <strong>cuore</strong> che le volava via. «Far la civetta<br />

<strong>al</strong>la presenza di Dio! E lui… È una vergogna!».<br />

Non poteva far a meno di fissarlo ancora e lo rivedeva<br />

incostante, dispensare occhiate e prodigar sorrisi verso la<br />

turba femminile, con una volubilità da farf<strong>al</strong>la. Le faceva<br />

m<strong>al</strong>e: le sospendeva la vita!<br />

Fin<strong>al</strong>mente le parve che lo sguardo di lui si fosse incontrato<br />

un attimo col suo, e mentre ella ne aveva sussultato,<br />

egli aveva continuato l’esame delle varie bellezze esposte…<br />

«Non la riconosceva più! non la ricordava più! non l’aveva<br />

più nel <strong>cuore</strong>!…». In un minuto le si presentarono <strong>al</strong>la fantasia<br />

risc<strong>al</strong>data tutti i vecchi fantasmi, le brillarono nella<br />

memoria a caratteri di fuoco e sangue tutti quei nomi ignoti<br />

delle pagine sciagurate. Si credette confinata nel fondo<br />

d’una grotta tenebrosa, sola e senza s<strong>al</strong>vezza.<br />

Violanteddha, con una leggera stretta <strong>al</strong> braccio, l’invitò<br />

amabilmente a osservare non so qu<strong>al</strong>e scena, ed ella si<br />

sentì ancora attratta verso quel viso bianco sorridente, da<br />

fascino invincibile. Stavolta egli la guardava con gli occhi<br />

sgranati e con la bocca aperta, in aria di sommo stupore: su<br />

quella fronte passarono e ripassarono tosto veli d’ombre,<br />

turbandone la chiarezza, spargendovi certe nubi forse di<br />

mestizia, forse di dolore. Ma tosto gli occhi sfolgorarono, e<br />

tutto il viso ne fu illuminato: le labbra sorrisero…<br />

Ella non poté contenere la sua gioia, dovette rinunziare a<br />

guardarlo. Umiliò la sua testa e fissò le lastre del pavimento.<br />

Quando ri<strong>al</strong>zò il capo, egli non era più <strong>al</strong> suo posto. Ripiombò<br />

nel buio: lo cercò come naufrago la stella; e per tutto<br />

il tempo che non lo vide le sembrò un’<strong>al</strong>tra volta di non vivere.<br />

Dopo vari minuti se lo vide sbracciare a pochi passi,<br />

annaspando in mezzo <strong>al</strong>la folla per aprirsi un varco fino a<br />

lei. Aveva fatto il giro della chiesa lavorando di gomitate.<br />

Allora ella visse troppo, con sovrabbondanza di sensibilità,<br />

di paura, d’affanno. «Era ammattito? Che direbbe la gente<br />

vedendolo così ostinato per presentarsi str<strong>al</strong>unato ad una<br />

donna, in chiesa? Che direbbero di lei? O Maria Vergine!».<br />

Egli era già vicino, tutto acc<strong>al</strong>dato, rosso in viso, con gli<br />

occhi lucenti, con le labbra aperte, come vincitore ansioso<br />

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