Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
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nostro simpatico sergente! –. E quando toccava a costui a<br />
dir la sua, non voleva dire una bugia e diceva: – Alla fronte,<br />
per la più bella regina del monte! –. E b<strong>al</strong>lava con Spiranza.<br />
Oltre a questi innegabili favori per gli innamorati (diversamente,<br />
perché si chiamerebbe b<strong>al</strong>lo d’amore?) questo b<strong>al</strong>lo<br />
dava occasione a scenette inaspettate e divertenti. Qu<strong>al</strong>cuna<br />
infatti delle piccole indemoniate era stanca di b<strong>al</strong>lonzare coi<br />
suoi coetanei, di disfarsi in sudore con aggiramenti rovinosi:<br />
bramava b<strong>al</strong>lar piano; e meditava un tradimento. – Son ferita…<br />
<strong>al</strong>l’orecchio… per il più bel vecchio! –. Allora il cercatore<br />
scompigliava il crocchio dei critici tranquilli che s’obliavano<br />
nel celebrare i loro tempi lieti: vi piombava in mezzo<br />
come astore sopra un branco di polli che sèminino i frasconi,<br />
e ne acciuffava uno. Strilli, urti, gomitate, ressa, invettive,<br />
stratte: i vecchi difendevano il compare, come se si cercasse<br />
di trascinarlo in prigione: i giovani s’ostinavano a strapparlo<br />
a quelle granfie a tutti i costi: – B<strong>al</strong>late! Dovete b<strong>al</strong>lare! A chi<br />
non b<strong>al</strong>la, la multa! –. La stessa giovinetta veniva, prendeva a<br />
forza per il braccio il b<strong>al</strong>lerino sdentato, lo trascinava via,<br />
contro tutte le proteste.<br />
– Ma io non le so b<strong>al</strong>lare, queste vostre diavolerie! –<br />
gridava il catturato, tremante di vergogna.<br />
– Non importa! Non importa! B<strong>al</strong>late come sapete!<br />
I sonatori attaccavano, ed ella avvinghiava la sua vittima<br />
riluttante, la costringeva a s<strong>al</strong>tarellare, a far giravolte<br />
madorn<strong>al</strong>i, a inciampar b<strong>al</strong>zelloni sulle irregolarità del terreno,<br />
a crocchiare come un mobile sgangherato o un sacco<br />
d’ossa. – Ohi! ohi!<br />
– No; dite bene: «ohi! ahi!».<br />
Tutti facevan cerchio, schioccavano risate di buon sangue:<br />
anche i vecchi, che si contorcevano e si battevan botte<br />
contro l’anca, aizzando, ora, coi gridi, la cagnara.<br />
– Dite: «ohi! ahi!».<br />
– Non ne so di queste cose! Andate <strong>al</strong> diavolo! –. E fece<br />
mossa di scappare.<br />
Ma la giovinetta lo tenne aggranfiato. – No, dite. Dovete<br />
ancora fare un <strong>al</strong>tro giro con un’<strong>al</strong>tra. Dite!<br />
Il poveretto si rassegnò. Guardò verso i coetanei come<br />
se volesse trovare le parole turche e diaboliche, e vide una<br />
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vecchietta che si sganasciava, contenta come una pasqua.<br />
Un pensiero improvviso gli illuminò la mente. Ma tentennò,<br />
cercando l’espressione.<br />
– Dite! Dite! – stimolavano gli spettatori.<br />
– Ma io non ne so d’it<strong>al</strong>iano, fastidiosi che siete!<br />
– In g<strong>al</strong>lurese, <strong>al</strong>lora! Anche in g<strong>al</strong>lurese!<br />
Tremava, si ripiegava, smarrito. E la vecchietta continuava<br />
a sganasciarsi.<br />
– Ohi ahi! – b<strong>al</strong>bettò. E pareva più sdentato che mai.<br />
– Cos’è lu c’ài?<br />
– Soggu firutu!<br />
– E a undi?<br />
– A lu spicciu!<br />
– E p<strong>al</strong>chì?<br />
– P<strong>al</strong> chiddha, chiddha… pili-di-pinnicciu –. 1 E additava<br />
la comare risanciona.<br />
Allora fu davvero una carnev<strong>al</strong>ata. Tre o quattro ragazze<br />
arrestarono la vecchia che voleva fuggire, la ghermirono, la<br />
trascinarono spietatamente dinanzi <strong>al</strong> vecchio, incoraggiate<br />
dagli aizzamenti della folla.<br />
I due vecchi fecero bon viso a cattivo gioco. Egli diventò<br />
g<strong>al</strong>ante con contraffazione esagerata: – Vieni, la tortorella<br />
di primo volo! da quando ti sospiravo!<br />
Ella, dopo qu<strong>al</strong>che infrenabile sprizzo di riso, rispondeva<br />
<strong>al</strong>la celia: – Agnellino mio di primo pelo! Fammi vedere<br />
i tuoi dentini d’argento! Da quando, da quando ti cercavo!<br />
Qu<strong>al</strong>cuno si buttò di sfascio sull’erba, in preda <strong>al</strong> convulso:<br />
<strong>al</strong>tri si lasciarono andare sui sedili e sulle moricce, reggendosi<br />
i fianchi: a certi schizzavan dagli occhi dei gocciolini<br />
grossi come ceci.<br />
E i due, investiti a dovere della loro parte, si facevano a<br />
vicenda mille smancerie e mille smorfie, sorridendosi con le<br />
gengive nude, abbozzando dei baci da lontano con le labbra<br />
intristite come bozzacchioni, inchinandosi e s<strong>al</strong>utandosi<br />
goffamente. In fine si abbracciarono, e anche senza musica<br />
(giacché i sonatori non potevano assolutamente sonare<br />
1. Son ferito <strong>al</strong> petto per quella che ha i capelli come un pennecchio.<br />
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