Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
Ghermita al cuore - Sardegna Cultura
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
– …e i nemici <strong>al</strong> <strong>cuore</strong>! – concludeva un <strong>al</strong>tro.<br />
Un brivido involontario attraversò le ossa del sergente,<br />
ma l’entusiasmo lo vinse. Afferrò a braccetto il vecchio, facendo<br />
cenno <strong>al</strong> dottore che lo prendesse <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro braccio, e<br />
così in due lo vollero accompagnare in trionfo <strong>al</strong>la casa.<br />
Quelli che seguivano levarono in <strong>al</strong>to i cappelli e gridarono<br />
osanna.<br />
Il vecchio fu profondamente commosso; ma, fatti appena<br />
pochi passi, si fermò di botto, ribellandosi dolcemente.<br />
– Li ringrazio – disse – e m’è cara la loro ammirazione…<br />
benché non la meriti. Ma si devono ricordare che le<br />
vincitrici della gara son le mie figliole… A loro toccano gli<br />
onori!<br />
Il dottore non fu sordo. Lasciò di scatto il braccio di zio<br />
Pasc<strong>al</strong>i e in due s<strong>al</strong>ti fu a fianco di Mena. Senza ch’ella avesse<br />
il tempo di darsi ragione di quanto avveniva, s’impadronì<br />
del suo braccio riluttante e glie lo imprigionò col suo.<br />
Non <strong>al</strong>trettanto presto comprese il sergente. Una subita<br />
confusione gli annebbiò il pensiero: si guardò intorno con<br />
stupore, e per un momento non seppe che fare. Di mezzo<br />
<strong>al</strong>le compagne gli occhioni profondi di Spiranza l’attiravano<br />
come una voragine.<br />
– L’<strong>al</strong>tra che ha rotto lo scaccu è Spiranza – spiegò semplicemente<br />
ziu Pasc<strong>al</strong>i.<br />
Silvio si sentì pungolato e fece i passi quasi nell’incoscienza.<br />
Quando le grida liete d’approvazione dei giovani (le<br />
ragazze, veramente, restarono un po’ scand<strong>al</strong>izzate e punte<br />
da qu<strong>al</strong>che invidiuzza) lo destarono da quell’oblio, s’accorse<br />
che il braccio della giovane tremava leggermente nel suo.<br />
A quella nuova scena, un pensiero improvviso illuminò<br />
la mente d’un musicante. Mormorò qu<strong>al</strong>che cosa <strong>al</strong>l’orecchio<br />
dei compagni e a gran s<strong>al</strong>ti s’affrettarono tutti quattro<br />
verso la fattoria. Ne uscirono tosto, si disposero sulla porta,<br />
diedero fiato ai clarini per accompagnare il trionfo.<br />
Le grida ricominciarono più scapigliate e l’<strong>al</strong>legria non<br />
ebbe più limiti. Varie fucilate echeggiarono e anche i cani<br />
squittirono a gloria.<br />
Il medico, giunto con Mena <strong>al</strong>lo spiazzo, cominciò la<br />
danza, sebbene la compagna graziosamente si volesse ribellare<br />
50<br />
con piccoli gridi, e la sua trovata fu accolta da un’<strong>al</strong>tra esplosione<br />
di giubilo campagnolo.<br />
I pastori si scelsero le dame e il b<strong>al</strong>lo <strong>al</strong>l’aria aperta cominciò,<br />
animato e furioso.<br />
Silvio si lasciò trascinare d<strong>al</strong> vortice e il trasporto la vinse<br />
sulla debolezza e sul m<strong>al</strong>essere. L’impeto giovanile di Spiranza<br />
lo sosteneva e lo stimolava: l’<strong>al</strong>legria contagiosa l’ubbriacava.<br />
Il sangue gli riferveva come in <strong>al</strong>tri giorni lontani<br />
della sua prima giovinezza: il <strong>cuore</strong> gli martellava con violenza<br />
sentendosi batter vicino quell’<strong>al</strong>tro <strong>cuore</strong>. Tutto gli<br />
pareva un sogno.<br />
Però, fatti appena pochi giri, cominciò ad accorgersi che la<br />
rustica danza era diventata un abb<strong>al</strong>lottio disordinato. Le coppie<br />
s’urtavano si spingevano, si sorpassavano: i b<strong>al</strong>lerini si davan<br />
gomitate, si pestavano i piedi. S’avvide anche che una coppia<br />
lo seguiva costantemente, inc<strong>al</strong>zante, quasi fino a toccarlo,<br />
fino a travolgerlo, qu<strong>al</strong>che volta negli aggiramenti bruschi, a<br />
fargli vento sulla nuca con lo svolazzo dei fazzoletti. A un urtone<br />
più violento s’arrestò e vide che il gigante inseguitore era Jacheddhu<br />
Ruoni, il qu<strong>al</strong>e si divorava con gli occhioni il viso<br />
acceso della designata sposa. A t<strong>al</strong> vista, sentì girargli tutto intorno:<br />
il dèmone del sospetto gli abbrancò il <strong>cuore</strong>. – Signor<br />
Ruoni, – gridò – un po’ più adagio, per bacco!<br />
– Scusi, scusi! – gli disse il pastore, disinvolto, quasi<br />
con ironia: – che vuole? l’<strong>al</strong>legria… Viva l’<strong>al</strong>legria! –. E lo<br />
sorpassò con forza vertiginosa, <strong>al</strong>to, potente, bello.<br />
A Silvio parve che Spiranza tremasse. Egli volle riprendere<br />
il b<strong>al</strong>lo, ma si sentì mancare: tutto il brio gli era sfumato.<br />
– Non posso più! – disse piano <strong>al</strong>la giovane. – Vorrei<br />
un po’ d’acqua con vino…<br />
– Venga con me! – diss’ella, traendolo per mano fuori<br />
della danza nell’interno della casa. Lo guardò in faccia e lo<br />
vide p<strong>al</strong>lido, velato di tristezza negli occhi. – Si sente m<strong>al</strong>e?<br />
Anche i vecchi s’accorsero di quel m<strong>al</strong>essere (i giovani<br />
smemorati no: che s’avvolgevano con cieca frenesia), e ne<br />
diedero la colpa a quel m<strong>al</strong>edetto b<strong>al</strong>lo infern<strong>al</strong>e. Chiesero<br />
con premura: – Cos’ha, signor Silvio?<br />
– Nulla! – rispose egli. – Solo mi sento un po’ stanco e<br />
ho sete.<br />
51