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Ghermita al cuore - Sardegna Cultura

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Nei vent’anni lunghi che trascorsero dopo la nascita di<br />

Diadoru, Spiranza entrò solo due volte nella casa paterna.<br />

La prima fu per la morte di zia Francisca, avvenuta una<br />

quindicina d’anni d<strong>al</strong> principio della sua segregazione, appena<br />

poche ore innanzi che la vecchia spirasse.<br />

Durante la m<strong>al</strong>attia non breve, ella aveva fatto di tutto<br />

per essere ammessa <strong>al</strong>la presenza della cara amm<strong>al</strong>ata: ma<br />

ogni sua preghiera era stata respinta. S’era trascinata di notte<br />

fino <strong>al</strong>la porta abbattuta, spiando l’ora in cui gli uomini<br />

dormivano, quasi per ingannar la loro rigida vigilanza; ma<br />

era stata cacciata come una cagna randagia d<strong>al</strong>lo zelo aspro<br />

della cognata, che presentiva d<strong>al</strong>la infrazione <strong>al</strong>la consegna<br />

chi sa qu<strong>al</strong> finimondo.<br />

Allora era rimasta fuori <strong>al</strong> buio delle ore, come una mendicante,<br />

prostrata sulla soglia, esposta <strong>al</strong> vento, <strong>al</strong> freddo, <strong>al</strong>la<br />

pioggia, e, quel ch’era più doloroso, abbandonata <strong>al</strong> fiero impeto<br />

di tutto il suo cordoglio, come se ella non avesse nel seno<br />

un <strong>cuore</strong> di figlia (e che <strong>cuore</strong> squarciato e trafitto!) e non<br />

fosse capace di risentire la durezza del colpo, rifiutata (oh<br />

strazio!) anche nella sventura! S’aggomitolava dinanzi <strong>al</strong>la soglia,<br />

dopo aver baciato e mordicchiato la polvere, e con gli<br />

occhi fissi <strong>al</strong>la finestrella illuminata attendeva se mai uno dei<br />

servi, fosse pure Antoni Sula, uscisse da quella casa per lei<br />

suggellata, e potesse darle notizie dell’adorata inferma.<br />

Le ore stillavano nel suo <strong>cuore</strong> e sulla sua testa pensieri<br />

e terrori spaventevoli, e ogni rumore della notte, ogni sospiro<br />

del vento, ogni più vago gemito delle cose la faceva<br />

sussultare e tramortire, perché temeva che così appunto si<br />

lamentasse la cara anima già divisa d<strong>al</strong> corpo e pellegrina<br />

nel misterioso viaggio.<br />

Si figurava la morente distesa sul letto con la faccia terrea,<br />

gli occhi sbarrati, le labbra livide, le mani brancicanti,<br />

come se accennasse a lei, e la chiamasse con voce cavernosa.<br />

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