la grammatica - Homolaicus
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Lingua è comunicazione in senso <strong>la</strong>to<br />
La lingua non è tanto comunicazione scritta, ma comunicazione in<br />
senso <strong>la</strong>to, a tout azimut, in cui il soggetto emittente e quello ricevente si<br />
pongono come persone integrali, olistiche, in grado di dare e ricevere non<br />
solo con l'intelletto ma con tutto il corpo.<br />
Ma se <strong>la</strong> lingua è comunicazione, l'apprendimento del<strong>la</strong> <strong>grammatica</strong><br />
è soltanto un suo aspetto. È <strong>la</strong> comunicazione che va imparata. La retorica<br />
deve rientrare nei programmi disciplinari. Che senso ha saper interpretare<br />
una poesia senza saper<strong>la</strong> recitare?<br />
Linguaggio è comunicazione, che è infinitamente di più del tema o<br />
del riassunto scritto. Qualunque forma di comunicazione, almeno nei suoi<br />
rudimenti essenziali, deve poter essere appresa a scuo<strong>la</strong>. Anzi, qualunque<br />
disciplina dovrebbe stabilire il proprio statuto epistemologico comunicativo.<br />
Quale forma di comunicazione trasmette <strong>la</strong> matematica? Lo sanno<br />
i matematici che non si tratta soltanto d'imparare a fare dei calcoli per trovare<br />
le soluzioni a determinati problemi quantitativi? Sono in grado i ragazzi<br />
di capire quando <strong>la</strong> statistica viene usata per fare propaganda politica? È<br />
più difficile capire questo o le equazioni di secondo grado a tre incognite?<br />
Dante conosceva <strong>la</strong> <strong>grammatica</strong><br />
Sarebbe sciocco sostenere che più importante del<strong>la</strong> <strong>grammatica</strong>,<br />
con cui saper scrivere un testo, è l'abilità psicologica con cui comunicare a<br />
qualcuno il contenuto di un certo messaggio.<br />
Dante conosceva bene <strong>la</strong> <strong>grammatica</strong>, sia quel<strong>la</strong> italiana che quel<strong>la</strong><br />
<strong>la</strong>tina, e come lui il Manzoni, il Leopardi, il Foscolo... Non si diventa grandi<br />
scrittori senza sapere <strong>la</strong> <strong>grammatica</strong>: Io speriamo che me <strong>la</strong> cavo è stata<br />
un'eccezione dovuta al<strong>la</strong> novità del caso.<br />
In un mondo di analfabeti potrebbero anche piacere libri s<strong>grammatica</strong>ti,<br />
ma quando c'erano gli analfabeti non si leggeva. E oggi che lo si può<br />
fare, si accettano le s<strong>grammatica</strong>ture come stravaganza non come rego<strong>la</strong>.<br />
Ogni forma di comunicazione ha <strong>la</strong> sua <strong>grammatica</strong>. Imparare<br />
quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> lingua scritta, nel<strong>la</strong> nostra civiltà, è come imparare l'alfabeto.<br />
Non a caso gli storici fanno coincidere <strong>la</strong> storia delle civiltà con <strong>la</strong> nascita<br />
del<strong>la</strong> scrittura, penalizzando enormemente tutta <strong>la</strong> preistoria, le società c<strong>la</strong>nico-tribali,<br />
il comunismo primitivo.<br />
Oggi sappiamo che queste civiltà pre-antagonistiche non erano affatto<br />
peggiori delle nostre, che pur essendo scientificamente evolute restano<br />
basate sui conflitti di c<strong>la</strong>sse, ma sappiamo anche quanto sia impossibile lottare<br />
contro il nostro sistema sociale senza scrivere neanche una riga. E per<br />
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