la grammatica - Homolaicus
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morire. La contaminazione è un altro nome del<strong>la</strong> vita.<br />
Penso che l'incapacità di ridere azzeri <strong>la</strong> letteratura, o quasi. Si può<br />
ridere apertamente, come Rabe<strong>la</strong>is, o in modo misterioso, come Kafka, ma<br />
il riso è anteriore al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> e deve nutrir<strong>la</strong>. È una forza propulsiva per l'arte<br />
e <strong>la</strong> conoscenza in generale. Chi non ride è perduto. È un poveretto. Un<br />
demente. (Avvenimenti, 17 dic 97)<br />
Vincenzo Cerami<br />
Io dico che lo scrittore è un cuoco… che mette insieme una serie<br />
d'ingredienti per cercare di fare il piatto più buono e raffinato. Poi, il momento<br />
d'ispirazione ci vuole, ma il resto è <strong>la</strong>voro…<br />
S'impara a scrivere scrivendo, non leggendo il mio libro né altri libri.<br />
Leggendo semmai libri di letteratura.<br />
È insostituibile il momento del<strong>la</strong> creatività individuale. Chiunque<br />
di noi quando scrive su un pezzettino di carta, par<strong>la</strong> un po' di se stesso, si<br />
guarda allo specchio e ha voglia di far par<strong>la</strong>re quel<strong>la</strong> parte di sé che sarebbe<br />
altrimenti destinata a restare nel silenzio e in cui può trovare <strong>la</strong> propria<br />
identità.<br />
C'è l'impressione che sia sufficiente prendere carta e penna e cominciare<br />
a scrivere, raccontando cose vere, dei sentimenti forti che sono in<br />
genere autobiografici. Solitamente, quando s'inizia a scrivere, soprattutto i<br />
giovani, per cominciare sul sicuro, par<strong>la</strong>no di ciò che si conosce molto<br />
bene, fanno <strong>la</strong> propria autobiografia e nel fare questo sono costretti a utilizzare<br />
una lingua che è <strong>la</strong> loro lingua.<br />
La letteratura è tutt'altro. È <strong>la</strong>vorare con lingue diverse, far par<strong>la</strong>re<br />
i diversi personaggi in modo differente, e questo significa conoscere i propri<br />
personaggi, <strong>la</strong> loro lingua. (Avvenimenti, 30 apr 97)<br />
Dino C<strong>la</strong>udio<br />
Scrivo a mano, assolutamente. Non so nemmeno scrivere a macchina.<br />
Il rumore del<strong>la</strong> macchina da scrivere mi ricorda <strong>la</strong> civiltà meccanica:<br />
e io odio tutto ciò che è meccanico. (Avvenimenti, 15 ott 97)<br />
Maria Corti<br />
L'italiano di oggi è tecnologizzato, e se si usa un linguaggio tecnico,<br />
standardizzato, si è portati ad usare tutti le stesse parole; quindi c'è<br />
meno creatività. In questo, forse, sono responsabili i mass-media: sono loro<br />
che offrono modelli standard.<br />
Per quanto riguarda <strong>la</strong> nozione di novità, c'è un'idea rozza che si<br />
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