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la grammatica - Homolaicus

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PREMESSA<br />

Il difetto principale di tutte le grammatiche del<strong>la</strong> lingua italiana<br />

non sta solo nel<strong>la</strong> loro astrattezza tecnicistica, simile a quel<strong>la</strong> dei manuali di<br />

matematica, ma anche nel fatto che i loro autori, dopo aver spiegato una determinata<br />

rego<strong>la</strong>, si preoccupano di offrire molti esempi per dimostrarne <strong>la</strong><br />

validità, senza rendersi conto che ciò non invoglia lo studente a fare ricerche<br />

in proprio.<br />

L'apprendimento sco<strong>la</strong>stico, nei manuali di <strong>grammatica</strong> (e non solo<br />

di questa disciplina), è generalmente impostato in maniera nozionistica: lo<br />

studente (soprattutto quello delle Medie, che, se si escludono i liceali, fa<br />

molta più <strong>grammatica</strong> di quelli delle Superiori) è tenuto a imparare più o<br />

meno a memoria quante più nozioni possibili, per poi ripeterle più o meno<br />

meccanicamente.<br />

In questa metodologia non c'è un invito a fare delle «ricerche personali»,<br />

che sono poi quelle che in ultima istanza permettono davvero di<br />

memorizzare le regole, anche per un tempo indefinito.<br />

Questo non vuol dire che nelle grammatiche non ci dovrebbero essere<br />

«innumerevoli esempi», ma, semplicemente, che questi esempi dovrebbero<br />

far parte del «corredo» dell'insegnante, non dello studente.<br />

A scuo<strong>la</strong> e nel<strong>la</strong> vita in generale ciò che più importa non è tanto <strong>la</strong><br />

quantità di nozioni assimi<strong>la</strong>te, quanto piuttosto il metodo con cui lo si fa, e<br />

quello principale, che rende interessante ogni cosa, è il gusto del<strong>la</strong> ricerca<br />

personale.<br />

*<br />

Oggi si fanno dei testi di <strong>grammatica</strong>, nelle scuole medie (e qui ci<br />

riferiamo soltanto a quelli del Sensini e del<strong>la</strong> Zordan, che vanno per <strong>la</strong> maggiore),<br />

che potrebbero andar bene anche per l'Università. Si mette tutto lo<br />

scibile possibile e immaginabile, senza curare minimamente <strong>la</strong> didattica,<br />

che è quel<strong>la</strong> scienza che sa dosare gli argomenti in rapporto all'età e alle capacità<br />

d'apprendimento dell'interlocutore.<br />

Sono testi che non servono tanto per imparare a scrivere quanto<br />

piuttosto per abituare <strong>la</strong> mente a perdersi nel mare magnum delle eccezioni<br />

e dei sofismi. È difficile infatti capire quanto possa essere importante sapere<br />

quando l'aggettivo «vicino», l'avverbio «davanti» o il verbo «escluso»<br />

non sono, rispettivamente, aggettivo, avverbio e verbo, ma, niente di meno,<br />

che «preposizioni improprie»: una categoria che «ai nostri tempi» neppure<br />

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