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la grammatica - Homolaicus

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CONTRO L'USO DEL SUPERLATIVO ASSOLUTO<br />

Può esistere un super<strong>la</strong>tivo assoluto, indipendente da ogni confronto?<br />

Solo nel<strong>la</strong> <strong>grammatica</strong>, cioè in forma astratta. Nel<strong>la</strong> realtà qualunque<br />

super<strong>la</strong>tivo è frutto di un paragone.<br />

Non ha senso dire che «Francesca è bellissima» se preventivamente<br />

non si dà per scontato che lo è solo nell'ambito di una determinata cerchia<br />

di persone, conosciute sia dall'emittente che dal ricevente.<br />

Delle due l'una: o <strong>la</strong> frase è detta in tono convenzionale, per dire<br />

non che è «bellissima», ma semplicemente che è «molto bel<strong>la</strong>», come potrebbero<br />

esserlo altre ragazze, e non bellissima in senso esclusivo, quindi <strong>la</strong><br />

frase sarebbe un super<strong>la</strong>tivo re<strong>la</strong>tivo; oppure, se detta in riferimento diretto,<br />

con valore esclusivo, al<strong>la</strong> ragazza Francesca, per dire che è davvero «bellissima»,<br />

allora bisogna dare per scontato che lo sia all'interno di un gruppo di<br />

persone ben note, ma anche in questo caso si dovrebbe par<strong>la</strong>re di super<strong>la</strong>tivo<br />

re<strong>la</strong>tivo.<br />

Il super<strong>la</strong>tivo assoluto avrebbe senso se il soggetto in questione<br />

fosse unico, iso<strong>la</strong>to, privato del<strong>la</strong> capacità di confrontarsi con qualcuno, ma<br />

in tal caso il concetto di «bellezza» verrebbe stravolto, perché una persona<br />

iso<strong>la</strong>ta potrebbe ritenersi «bellissima» anche se, in un confronto con altre<br />

persone, fosse in realtà «bruttissima». Il concetto di «bellezza» è sempre<br />

frutto di una mediazione sociale, di una convenzione storicamente e culturalmente<br />

data.<br />

Il super<strong>la</strong>tivo assoluto è dunque un semplice gioco linguistico, una<br />

convenzione iperbolica, un'esagerazione priva di riscontri. Il ricevente potrebbe<br />

addirittura considerare <strong>la</strong> frase «sei bellissima» come una presa in<br />

giro, come una forma di complimento il cui fine in realtà è strumentale. «Ti<br />

dico che sei bellissima in assoluto perché voglio farti mia».<br />

Al massimo si può accettare l'idea che il super<strong>la</strong>tivo assoluto abbia<br />

un senso per evitare di offendere <strong>la</strong> persona usata come termine di paragone<br />

(«Sei bellissima rispetto a lei»), come invece accade nel comparativo di<br />

maggioranza («Francesca è più bel<strong>la</strong> di Sonia»), o, se in luogo del<strong>la</strong> persona<br />

vi è un gruppo, nel super<strong>la</strong>tivo re<strong>la</strong>tivo («Francesca è <strong>la</strong> più bel<strong>la</strong> tra le<br />

sue colleghe»).<br />

Cioè invece di dire: «Francesca è più bel<strong>la</strong> di Sonia o di tutte le altre»,<br />

si preferisce dire che «Francesca è bellissima», per non offendere le<br />

altre, che al suo confronto potrebbero anche apparire «bruttissime».<br />

In ogni caso se vogliamo accettare il super<strong>la</strong>tivo assoluto dobbia-<br />

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