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la grammatica - Homolaicus

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3. è chiusa da un segno di interpunzione forte.<br />

Così <strong>la</strong> Zordan, nel<strong>la</strong> sua Sintassi.<br />

Come noto, in talune proposizioni, è sufficiente anche solo il verbo:<br />

p. es. «Piove», per dare un senso al<strong>la</strong> frase; o comunque il soggetto può<br />

essere anche sottinteso, poiché nel<strong>la</strong> nostra <strong>grammatica</strong> tecnicistica è il predicato<br />

verbale a far<strong>la</strong> da padrone. Da notare però che spesso in poesia s'incontrano<br />

frasi nominali in cui il verbo è del tutto assente, come p. es. in<br />

questa di Diego Valeri: «Non una voce dentro il cuor morto».<br />

Ma davvero una frase come «Roberto bal<strong>la</strong>» è dotata di «senso<br />

compiuto»? Perché questa strana pretesa? Roberto in realtà bal<strong>la</strong> da solo,<br />

perché soffre di un forte esaurimento nervoso. E quando lui dice, mentre lo<br />

fa, «bal<strong>la</strong>re, bal<strong>la</strong>re», invitando gli altri esauriti del reparto a fare <strong>la</strong> stessa<br />

cosa, non sta usando un modo «finito», benché gli altri abbiano capito benissimo<br />

che lui si diverte e che vorrebbe far divertire tutto il reparto. Vorrebbe,<br />

peraltro, senza dare ordini perentori, semplicemente invitando gli altri<br />

a seguire il suo esempio: ecco perché fa seguire al verbo «bal<strong>la</strong>re» tre<br />

puntini di sospensione.<br />

*<br />

Facciamo un esempio di profondità di linguaggio. L'evangelista<br />

Giovanni scrisse, negli ultimi anni del<strong>la</strong> sua vita, un episodio eloquente sul<strong>la</strong><br />

fine politica che fece l'apostolo Pietro. Il lessico usato è semplicissimo,<br />

ma il messaggio è così evocativo da risultare di una profondità eccezionale.<br />

L'episodio è narrato in 21,15 ss. Giovanni s'immagina una scena<br />

irreale, in cui Gesù, dopo aver fatto co<strong>la</strong>zione, chiede a Pietro per ben tre<br />

volte se l'amava davvero, più di tutti gli altri apostoli. Il riferimento cade<br />

ovviamente sul<strong>la</strong> triplice negazione, ma se fosse solo così, <strong>la</strong> proposizione<br />

sarebbe banale, anzi crudele.<br />

Il senso di quel<strong>la</strong> triplice richiesta sta in realtà nel v. 18, che Giovanni<br />

è costretto ad attribuire a Gesù, in quanto Pietro fa mostra di non<br />

comprendere minimamente il senso del<strong>la</strong> domanda che gli era stata rivolta.<br />

Non c'è autocritica in Pietro, persona ambigua per definizione, che<br />

sapeva mascherare <strong>la</strong> propria pochezza intellettuale e morale dietro un atteggiamento<br />

rude, spavaldo e temerario.<br />

Il v. 18 è un esempio di stilizzazione suprema del<strong>la</strong> personalità di<br />

Pietro: «Quand'eri più giovane ti cingevi da te [cioè facevi mostra d'essere<br />

sicuro e di poter guidare gli altri con sicurezza, salvo poi tradire di fronte<br />

all'imminenza del pericolo o di cadere in atteggiamenti opportunistici]; ma<br />

quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà<br />

dove non vorresti».<br />

L'esegesi cattolica qui vede un riferimento al<strong>la</strong> morte fisica di Pietro;<br />

in realtà Giovanni sta par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> morte politica del petrinismo, su-<br />

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