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la grammatica - Homolaicus

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questi ambienti <strong>la</strong> so<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> «uccidere» ha un'impressionante varietà di<br />

espressioni: astutàri (spegnere), attumullàri (seppellire), 'ncasciàri (chiudere<br />

nel<strong>la</strong> cassa da morto), addummìsciri (addormentare), aggiuccàri (piegare),<br />

asciucàri (asciugare)...<br />

Al gergo del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>vita sono poi attribuibili talune parole di varia<br />

estrazione regionale: caramba (carabiniere), pu<strong>la</strong> (polizia), buiosa (cel<strong>la</strong>),<br />

scapuzzador (assassino), ruffante (borsaiolo), casché (borseggio), cravattaro<br />

(usuraio), berta (pisto<strong>la</strong>), ecc.<br />

Normalmente i termini gergali non ma<strong>la</strong>vitosi, quando escono dall'ambito<br />

del gruppo in cui sono usati, tendono ad essere utilizzati solo a livello<br />

scherzoso-familiare e per lo più vengono presto dimenticati e superati<br />

da termini nuovi. Per loro stessa natura di linguaggi tipici di gruppi in continua<br />

evoluzione, questi gerghi sono per così dire generazionali e hanno una<br />

diffusione per lo più circoscritta a un territorio abbastanza limitato.<br />

È facile tuttavia che molti termini o espressioni gergali vengano<br />

diffusi a livello nazionale dal cinema, dalle canzoni, dalle cronache giornalistiche,<br />

finendo così per entrare stabilmente nel lessico dell'italiano comune:<br />

p. es. pivello («giovane alle prime armi»), strizza («paura»), grana («denaro»<br />

o «seccatura»), frana («imbranato»)…<br />

In Italia un primo linguaggio tipico dei giovani può essere fatto risalire<br />

al<strong>la</strong> vita di caserma, allorché l'esperienza del<strong>la</strong> coscrizione obbligatoria<br />

portava a socializzare molti giovani provenienti da tutte le Regioni. Parole<br />

come «imbranato» o «pezzo grosso» vengono proprio da quell'ambiente.<br />

Un altro filone storico dal quale hanno origine le varietà gergali<br />

dei giovani italiani è quello del «par<strong>la</strong>re snob», tipico del<strong>la</strong> borghesia mi<strong>la</strong>nese<br />

degli anni '50.<br />

Dagli anni '60 in poi <strong>la</strong> caratterizzazione gergale diventa sempre<br />

più diffusa: proviene da ambiti politici (i sessantottini, gli indiani metropolitani,<br />

il movimento del<strong>la</strong> pantera…), musicali (punk, metal<strong>la</strong>ri…) e ludici<br />

(i paninari).<br />

In Italia, dove sono presenti, più che altrove, fenomeni di letteratura<br />

gergale «sommersa», molto noto è stato negli anni '70 il gergo sessuale<br />

del libro Porci con le ali (1976) di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera.<br />

Conosciuto dai giovani è anche il film in gergo punk, La ragazza<br />

di via Millelire (1981), di Gianni Serra e Tomaso Sherman.<br />

Lo scopo è sempre quello di caricare di forza espressiva il linguaggio:<br />

per questo - come si può notare nel gergo dei nostri ragazzi - si ricorre<br />

a metafore («pinguino» sta per «freddo»), suffissi («vescicone» sta per<br />

«grasso»), vocaboli stranieri («trip» sta per «pasticca stupefacente»), dialettismi<br />

(«inzurlida» sta per «tonta»), termini settoriali («poser» sta per<br />

«finto») ecc.<br />

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