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la grammatica - Homolaicus

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crilegio. Anzi, quando un verso appare sullo schermo, tutte le sue pecche<br />

sono immediatamente riconoscibili. Il computer mi aiuta ad avere <strong>la</strong> giusta<br />

distanza dal mio <strong>la</strong>voro. (Avvenimenti, 17 gen 96)<br />

Giuseppe Pontiggia<br />

Non condivido l'idea che <strong>la</strong> scrittura e <strong>la</strong> vita siano <strong>la</strong> stessa cosa.<br />

Penso che per avvicinare l'esperienza bisogna al tempo stesso metter<strong>la</strong> a distanza.<br />

Dietro alle apparenze, per poter offrire quest'immagine intensificata,<br />

vitale e potente, creativa dell'esperienza, penso sia inevitabile passare attraverso<br />

il linguaggio. Cioè, superare l'immediatezza nel suo significato più<br />

brutale, arrivando a una mediazione letteraria che è l'unica che consente <strong>la</strong><br />

vicinanza. Per me, scrivere è un modo di vivere intensificato, come leggere.<br />

Quello che non condivido è l'idea neoromantica del<strong>la</strong> letteratura che è quasi<br />

<strong>la</strong> vita trasposta nel<strong>la</strong> pagina: non è mai così.<br />

Penso che nell'ambito del<strong>la</strong> prosa il controllo di un occhio lucido e<br />

teso al miglioramento del testo possa essere di aiuto. Io stesso chiedo pareri<br />

su quanto scrivo.<br />

A scuo<strong>la</strong> ci sono meno letture in generale e un minor studio del<strong>la</strong><br />

stilistica, del<strong>la</strong> retorica. Tutto ciò porta al<strong>la</strong> perdita del senso del<strong>la</strong> composizione,<br />

del<strong>la</strong> struttura.<br />

Nei testi dei miei ragazzi vedo cambi di tono, visibilmente non voluti,<br />

interferenze che sono stonature. Ad es. frasi di taglio pubblicitario, volgarità<br />

gratuite e fuori luogo. (Avvenimenti, 6 mar 96)<br />

Fabrizia Ramondino<br />

Secondo me, scrivendo si è sempre «stranieri». Occorre un occhio<br />

«strabico» per cogliere <strong>la</strong> realtà in modo diverso da quello fornito dal<strong>la</strong> tradizione<br />

del vedere, dai luoghi comuni, oggi potremmo aggiungere, dal<strong>la</strong> televisione.<br />

D'altra parte, il più grande poeta dell'umanità, Omero, era cieco:<br />

mi sembra una metafora appropriata, pensando al <strong>la</strong>voro dello scrittore.<br />

Solo se mi fermo in un posto qualche tempo, allora scrivo. Non<br />

prendo mai appunti durante il viaggio, ma raccolgo materiali vari, anche<br />

l'opuscolo pubblicitario di un albergo, e poi e<strong>la</strong>boro.<br />

Scrivo sempre a penna. Tendo a copiare a macchina soltanto quando<br />

sono sicura che non c'è altro da modificare. Sembrerà arretrato rispetto<br />

al tempo del computer, ma già <strong>la</strong> pagina scritta a macchina mi appare una<br />

cosa definitiva e ineluttabile, mentre a mano è come se appartenesse al divenire.<br />

Io non riesco a scrivere «su ordinazione», quindi l'impulso ci vuo-<br />

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