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la grammatica - Homolaicus

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e» è intransitivo? 2 E i <strong>la</strong>dri quando «mentono», non lo fanno forse pensando<br />

a come ingannare il prossimo? E che dire di un podista che mentre<br />

«cammina» non sta transitando da nessuna parte?<br />

La confusione, in merito, diventa ad un certo punto talmente grande<br />

che <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> per distinguere un verbo dall'altro è quanto di più aleatorio<br />

possa esistere. Si dice infatti che subito dopo il verbo ci si deve porre le domande:<br />

«Chi?» o «Che cosa?», e se si può dare una risposta «logica», il<br />

verbo è transitivo. È forse allora casuale che il sole tramonti? che i <strong>la</strong>voratori<br />

fatichino? che i disperati emigrino?<br />

La logica: ecco il significato del<strong>la</strong> <strong>grammatica</strong>. Le regole del<strong>la</strong> sintassi<br />

devono rispettare condizioni di tipo astratto, meccanicistico, matematico,<br />

anche se, così facendo, si mortifica <strong>la</strong> realtà, <strong>la</strong> complessità del<strong>la</strong> vita<br />

reale.<br />

Le eccezioni poi, in queste assurde regole formali, sono talmente<br />

tante che al<strong>la</strong> fine ogni <strong>grammatica</strong> sostiene sempre <strong>la</strong> stessa cosa: «consultate<br />

il vocabo<strong>la</strong>rio, perché se dovessimo riportare tutte le eccezioni, spiegandone<br />

le ragioni, ci vorrebbe un libro solo per i verbi transitivi e intransitivi».<br />

Proprio in forza di tali eccezioni si è arrivati a sostenere che alcuni<br />

verbi intransitivi (vivere, morire, dormire e piangere, che sono poi i quattro<br />

verbi fondamentali di tutta <strong>la</strong> vita del genere umano) possono reggere un<br />

complemento oggetto interno, espresso da un nome che ha <strong>la</strong> stessa radice<br />

del verbo o ha il suo stesso significato: p. es. «I miei nonni vivono una vita<br />

serena» o «La donna pianse <strong>la</strong>crime amare».<br />

Grazie del<strong>la</strong> concessione! Ma per noi questa è soltanto <strong>la</strong> riprova<br />

del<strong>la</strong> debolezza interna al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> del genere. E lo conferma il fatto che se<br />

in dialetto o nell'italiano regionale certi verbi intransitivi vengono usati<br />

come transitivi, <strong>la</strong> <strong>grammatica</strong> segna <strong>la</strong> cosa con <strong>la</strong> penna rossa. Pertanto<br />

dire «Passeggia il bambino che piange», significa, proprio perché il verbo<br />

«passeggiare» non è transitivo come sembra, che il bambino deve arrangiarsi<br />

da solo e, se insiste, può anche rischiare uno scapaccione.<br />

Queste nostre critiche sono nate semplicemente dal fatto che quando<br />

uno stesso verbo può essere usato in maniera transitiva o intransitiva, a<br />

seconda del contesto, come p. es. «Un erborista ha guarito Luca dal fumo»<br />

e «Luca è guarito presto dal fumo», questa differenza (di genere) non dà<br />

maggiori informazioni (sul significato del<strong>la</strong> frase), di quanta non ne dia <strong>la</strong><br />

semplice differenza tra forma attiva e passiva.<br />

2 Nel<strong>la</strong> frase «Gli operai danno <strong>la</strong>voro», il verbo «dare» dovrebbe essere considerato<br />

«intransitivo» visto che nell'opinione borghese sono «Gli imprenditori che danno<br />

<strong>la</strong>voro»; eppure se c'è una cosa (ed è l'unica) che l'operaio dà è proprio <strong>la</strong> sua forza<strong>la</strong>voro.<br />

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