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la grammatica - Homolaicus

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l'html) di creare a sua volta percorsi analoghi per altri bambini.<br />

Mi pare infine che un <strong>la</strong>voro di questo genere potrebbe avere delle<br />

ricadute molto interessanti anche nel campo del<strong>la</strong> dispersione sco<strong>la</strong>stica e<br />

del<strong>la</strong> multiculturalità, in quanto da un <strong>la</strong>to si potrebbe documentare efficacemente<br />

un disagio in atto (cioè dai percorsi scelti dai bambini si evince il<br />

disagio vissuto e ci si può studiare sopra) e dall'altro si potrebbero mettere<br />

assieme, già al momento del<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione delle opzioni da scegliere, le<br />

proposte fatte direttamente da alunni provenienti da culture diverse.<br />

Ci sono anche dei risvolti metafisici che non ti ho detto nel giochino<br />

che abbiamo fatto, ma che forse tu puoi aver intuito.<br />

Supponiamo infatti di avere un racconto con una premessa descrittiva<br />

A e tre svolgimenti diversi S1, S2, S3 (che naturalmente, sul<strong>la</strong> base del<br />

n. delle avversative, diventeranno S11, S22, S33 ecc.), i quali a loro volta<br />

porteranno a finali di tipo F1, F2 e F3.<br />

Di questi tre intrecci <strong>la</strong> favolista Fabia decide che S1 debba essere<br />

considerato migliore degli altri (perché più educativo, propositivo ecc.). S2<br />

rappresenterebbe <strong>la</strong> via di mezzo e S3 l'esito meno opportuno (eviterei,<br />

avendo a che fare con adolescenti, di mettere finali altamente drammatici<br />

tra quelli più negativi: lo studente dovrà comunque avere <strong>la</strong> percezione che,<br />

pur avendo fatto delle scelte sbagliate, nessuna lo mette in condizioni disperate).<br />

Ora supponi che lo studente, invece di optare per S1, scelga S2.<br />

Nell'ipertesto che ti ho spedito c'era una finestrina che impediva di andare<br />

avanti, ma immagina che invece vi sia uno svolgimento vero e proprio. Lo<br />

studente, andando avanti (S22, S333, ecc.) si accorgerà sempre più di essersi<br />

messo in condizioni difficili (anche sul piano etico). Sarà tentato dal tornare<br />

indietro (nel nostro ipertesto avrai notato che ho messo una freccia per<br />

poterlo fare).<br />

La metafisica subentra proprio adesso: gli si nega <strong>la</strong> possibilità di<br />

tornare indietro. Una volta fatta <strong>la</strong> scelta può solo andare avanti. Al massimo<br />

può ritrovare il percorso che lo porterà al finale F1, facendo scelte più<br />

ponderate.<br />

Questo per insegnare l'importanza del<strong>la</strong> decisione esistenziale, del<strong>la</strong><br />

scelta di campo, che va meditata. Non si può tornare indietro come se<br />

nul<strong>la</strong> fosse, come se non si fosse fatta alcuna scelta.<br />

Tuttavia esiste sempre in qualche modo <strong>la</strong> possibilità di ritrovare <strong>la</strong><br />

«retta via».<br />

Il limite di fondo di questo <strong>la</strong>voro è che se si gioca sulle ipotesi<br />

(cioè se si fa <strong>la</strong> storia coi «se») si rischia d'essere riduttivi (se i «se» sono<br />

stabiliti a priori, in quanto <strong>la</strong> vita reale è sempre più maledettamente complicata<br />

di qualunque teoria) e per evitare questo rischio si finisce col diventare<br />

dispersivi (cercando di mettere quanti più «se» possibili: il che non ser-<br />

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