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la grammatica - Homolaicus

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L'AGGETTIVO QUALIFICATIVO<br />

È assurdo sostenere che un aggettivo qualificativo può essere un<br />

semplice arricchimento del significato del nome. Se è «qualificativo» ha<br />

sempre un significato importante. Altrimenti è meglio non usarlo per niente.<br />

La Zordan mette un esempio che un leghista non potrebbe che rifiutare:<br />

«Mario ha comprato un maglione verde». «L'aggettivo verde può<br />

essere eliminato senza alcuna conseguenza per <strong>la</strong> comprensione del<strong>la</strong> frase»<br />

(Detto e fatto, Fonologia, ortografia e morfologia, Fabbri editori).<br />

La Zordan, che peraltro è veneta, avrebbe dovuto specificare, par<strong>la</strong>ndo<br />

di «comprensione», che si tratta unicamente di quel<strong>la</strong> «sintattica», in<br />

quanto sul piano «semantico» una frase del genere può anche avere un<br />

esplicito contenuto politico (per non par<strong>la</strong>re del fatto che il verde viene usato<br />

anche dagli ambientalisti).<br />

Se gli aggettivi qualificativi vengono messi è perché, per un motivo<br />

o per un altro, sono ritenuti indispensabili: non lo sanno i grammatici<br />

ch'essi possono generare una montagna di equivoci? Nelle mailing list un<br />

aggettivo messo in più, magari per distrazione o per <strong>la</strong> fretta, o per un impulso<br />

irrefrenabile a voler far mostra di saccenza o di capacità ironica o di<br />

sottigliezza linguistica, può causare una serie infinita di litigi, incomprensioni,<br />

offese, anche tra persone che si reputano perfettamente educate, e che<br />

spesso infatti, quando i bollori si sono spenti, arrivano a chiedere scusa per<br />

le loro intemperanze, meravigliandosi persino di loro stessi.<br />

Gli aggettivi qualificativi non si limitano a «spiegare», a<br />

«indicare» delle caratteristiche oggettive; il più delle volte vengono usati<br />

per «giudicare» qualcosa o qualcuno, ed è inevitabile che chi legge un parere<br />

altrui, lo ritenga del tutto opinabile, soggetto a contestazione. Questo<br />

contraddittorio spesso obbliga chi emette giudizi a fare ulteriori precisazioni,<br />

finché l'interlocutore non ne rimane soddisfatto. Al<strong>la</strong> fine però, a forza<br />

di limare e pial<strong>la</strong>re tra opposte opinioni, uno può anche rischiare di dover<br />

dire il contrario di quanto detto all'inizio, al<strong>la</strong> faccia del<strong>la</strong> «qualificazione»<br />

dei propri aggettivi. Ecco perché, se e quando possibile, è meglio far par<strong>la</strong>re<br />

i fatti, usando gli aggettivi qualificativi con molta parsimonia.<br />

C'è un esercizio del<strong>la</strong> Zordan, ove si chiede di «cancel<strong>la</strong>re» gli aggettivi<br />

qualificativi ritenuti non indispensabili, che sarebbe da «cancel<strong>la</strong>re»<br />

in toto. Prendiamo soltanto una frase: «Il mio buono e generoso zio mi ha<br />

rega<strong>la</strong>to uno splendido gattino».<br />

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